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infoSOCIALISTA
25 settembre 2005

Info SOCIALISTA – 25 settembre 2005
a cura della segreteria regionale SDI, per i rapporti con l’azione nazionale dei socialisti e del centro sinistra
n.zoller@trentinoweb.it - tel. 338-2422592 – fax 0461-944880 – Trento/Bolzano
Quindicinale - Anno 2°

UN LIBRO, per cominciare (“Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro” Jorge L. Borges)

Autore: Paolo Mattera
Titolo: IL PARTITO INQUIETO
Carocci ed., € 22,30

Passioni e politica dei socialisti dalla Resistenza al miracolo economico

Socialisti senza pace

Tra desiderio di autonomia e illusioni unitarie



Recensione di Alberto Benzoni


Esistono "punti oscuri"nella storia del Partito socialista italiano. Non stiamo parlando, è bene precisarlo di trame segrete e/o inconfessabili che interessino la dietrologia; ma di eventi e processi avvenuti alla luce del sole le cui cause sono, ancora oggi, da chiarire in sede storiografica. Questi punti oscuri esistono eccome. E uno dei pregi non marginali del libro di Paolo Mattera è di riportarli tutti vividamente alla memoria. Vediamone, allora, alcuni, punto per punto. A partire dal titolo, estremamente felice perché rivelatore. "Il partito inquieto". Verissimo. Il partito socialista è un partito inquieto. Anzi è il partito inquieto per definizione nel panorama politico italiano. E lo è (quasi ) sempre nel periodo trattato nel libro (dalla ricostituzione del Psiup sino al congresso di Venezia del febbraio 1957). E lo sarà anche dopo. Solo Craxi sarà in grado, nel corso degli anni ottanta, di liberarlo dalle sue febbri e dalle sua ansie, sino a portarlo quasi a bearsi di se stesso. Ma quella "pace interiore" sarà pagata a caro, carissimo prezzo. Quasi che il tormento, individuale e collettivo, dei socialisti fosse un terribile dono degli dei a condizionarne la stessa esistenza. Un partito inquieto, dunque. Ma perché? Anche qui l'indicazione di Mattera è quella giusta. Anche se non viene mai esplicitata sino in fondo nel testo (l'A. non calca mai la mano; si limita a suggerire. Ma, qualche volta, dovrebbe…).

In sintesi, i socialisti non trovano mai pace perché sono le principali vittime di un sistema politico che li condiziona pesantemente nel loro percorso e che, per converso, almeno per lungo tempo, non riescono a modificare. Ma, in particolare, perché vivono, politicamente e, soprattutto, psicologicamente, assai male i loro rapporti con il Pci. Un fratello maggiore dispotico e sospettoso che apprezza nel Psi il ruolo di utile e fedele collaboratore; ma che intende, per converso, impedire con tutti i mezzi la nascita, all'interno del suo spazio politico, di un concorrente autonomo.

Potevano i socialisti evitare di trovarsi in una situazione siffatta?

Nel clima dell'epoca, la cosa era praticamente impossibile. Per i socialisti inglesi, il problema comunista non esisteva. Quelli francesi o tedeschi, vaccinati da tempo, non nutrivano alcuna illusione unitaria. Per gli italiani lo svezzamento non era invece avvenuto. Ed erano dunque fortissimi i vincoli unitari, nutriti anche da una comune visione della realtà interna ed internazionale.

E, allora, questo costante richiamo all'ordine unitario - e, insieme a questo, la convinzione di non potervi o dovervi resistere - è alla base del continuo e altrimenti oscuro fallimento dei tentativi autonomistici del 1946-48; il dissolversi della maggioranza autonomista di Firenze nello spazio di pochissimi mesi; la scelta catastrofica a favore delle liste di Fronte nel corso del Congresso dell'Astoria; sino al fenomeno oggettivamente più inesplicabile di tutti: la resa in campo aperto di Lombardi e dei suoi, a Firenze nel 1949, in un congresso perso di strettissima misura, con il palese concorso delle doppie tessere e con molti risultati in contestazione. Ma la storia usa fare degli strani scherzi. Perché, a questo punto, sarà proprio il famigerato "apparato morandiano", costruito a sostegno della linea unitaria, a garantire al partito la forza, politica ed organizzativa per avviare, con successo, la successiva linea autonomista. Aprendo un periodo, breve quanto felice, in cui il partito potrà essere, insieme, autonomo ed unitario. Il periodo, guarda caso, di un robusto consenso elettorale.



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IL PUNTO DI VISTA SOCIALISTA SULL’ATTUALITA’




“CONVENZIONE PER LE LIBERTA'” Fiuggi, 23-24-25 settembre 2005

Ho partecipato in rappresentanza dei socialisti del Trentino-Alto Adige alla "convenzione per le Libertà" promossa da socialisti e radicali a Fiuggi. Qui di seguito ne riporto un resoconto.

Nicola Zoller







Sdi e Radicali lanciano insieme all'Associazione Coscioni il progetto "Fortuna - Blair - Zapatero". Il progetto si rivolge ai cittadini e alle forze sociali di storia ed obiettivi laici, liberali, socialisti: esso non vuole limitarsi ad un impegno elettorale pur importante, ma intende avere il respiro e l'ambizione di un progetto strategico: la creazione di un nuovo soggetto politico di alternativa laica, liberale, socialista, radicale, capace di tenere insieme la lotta per l'affermazione delle nuove liberta' civili (la libertà di cura e di ricerca scientifica, per fare un esempio) con quelle per l'innovazione economico-sociale e la promozione globale della libertà e della democrazia.


Sdi-Radicali, Boselli:
possiamo costituire una novità politica
domenica 25 settembre 2005

“Radicali italiani e socialisti uniti possono costruire in Italia una novità politica di notevole rilievo. Noi lavoriamo per fare del centro-sinistra una grande coalizione per le libertà, in contrapposizione al centro-destra che è stato nei fatti una coalizione illiberale”. Lo ha detto Enrico Boselli, nella giornata conclusiva della Convention di Fiuggi.
“Non bisogna considerare coloro che aderiscono al centro-sinistra come una sorta di pentiti che hanno commesso il crimine di sostenere Berlusconi. Non è certo immaginabile - ha continuato - Boselli - che metà dell'elettorato che lo ha votato sia stato a libro paga di Berlusconi. Il cambiamento avvenuto non può essere ricondotto ad una sola interpretazione. Come ha riconosciuto lo stesso Romano Prodi, non si tratta solo di fenomeni di opportunismo individuale che pure esistono”.

“A Fiuggi - ha proseguito Boselli - non stiamo cercando di riunificare una sparuta pattuglia di specialisti nei diritti civili, ma stiamo costruendo un nuovo soggetto politico che fa dell'innovazione la principale chiave della propria iniziativa politica. E' di notevole rilevanza il contributo che noi socialisti e radicali possiamo dare affinché nel centrosinistra prevalgano posizioni innovative e riformiste”.
“Noi - ha detto ancora il leader dello Sdi - pensiamo che sia fondamentale la presenza in Parlamento dei radicali italiani e dei socialisti uniti per sostenere i diritti civili e contribuire alla modernizzazione del Paese. Abbiamo riscoperto ciò che ci unisce: è il valore che diamo alle libertà. Io credo che sia il cardine di un progetto che non vale solo per noi, socialisti e radicali. E' il progetto che serve all'Italia; per ritornare ad essere protagonista in Europa e con l'Europa nel mondo; per esprimere una forte innovazione che ridia nuove opportunità alle energie migliori del nostro Paese”.
Boselli si è poi naturalmente soffermato su “ciò che sta avvenendo nel mondo socialista”, che “ha un valore politico ed è un evento politico”. “Ora -ha aggiunto Boselli- é giunto finalmente il momento dell'unità. Seguiamo con attenzione, rispetto e interesse lo sviluppo del congresso del Nuovo Psi. Noi non abbiamo mai posto condizioni all'unità. Abbiamo solo annunciato una semplice constatazione: i socialisti in Italia, in Europa e nel mondo sono sempre collocati a sinistra e non possono che essere contro le destre. Da quanto ci ha detto, qui a Fiuggi, Gianni De Michelis, possiamo ben sperare che entro il prossimo mese potremo festeggiare l'unità dei socialisti”.
“Dall'unità socialista -ha concluso il leader dello Sdi- il progetto di Fiuggi può riuscire solo rafforzato: l'unità socialista, a cui miriamo, non si basa solo sulla nostalgia, sul ricordo e sulla memoria che pure fanno parte dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni come persone. Non ci dimentichiamo da dove veniamo, di quanto il movimento socialista abbia contato nella storia d'Italia, di quale sia stato il nostro contributo sul terreno delle libertà e della giustizia sociale, della pace e della sicurezza. Né socialisti, né i radicali, sono invenzioni pubblicitarie”.


Fassino: cammineremo insieme per una nuova unità
domenica 25 settembre 2005

“Oggi ci sono le condizioni perché le forze che si richiamano al socialismo e al socialismo democratico possano camminare insieme per costruire le condizioni per una nuova unità”. Lo ha detto il segretario dei Ds Piero Fassino intervenendo ai lavori della terza giornata della Convenzione di Fiuggi. “I Ds - ha detto Fassino - sono pronti a camminare insieme a voi già in questi mesi, anche se poi ci presenteremo in modo distinto alle politiche. Dopo le elezioni, dovremmo imprimere una forte accelerazione a questo processo unitario e questa unità può essere il motore per rilanciare con forza un'unità più ampia del riformismo in Italia”.

Fassino ha quindi ribadito che, nonostante il fallimento della lista Uniti per l'Ulivo, “l'obiettivo di dare una guida riformista forte al centrosinistra mantiene tutta la sua validità”. Il leader della Quercia, riferendosi ancora al progetto dell'unità socialista, ha definito “una decisione importante quella del partito radicale di volersi collocare nel centrosinistra” e “un fatto positivo il dibattito che si è aperto dentro il Nuovo Psi”.Infine, rivolgendosi alla platea della convention di Fiuggi, ha detto di voler salutare “con simpatia il progetto politico che si sta qui oggi costruendo”.


Nasce il cordinamento politico elettorale
De Michelis: sarò con voi
sabato 24 settembre 2005

Laicismo e unità radical-socialista, compreso il naturale ritorno nel centrosinistra della diaspora del Nuovo Psi, sono stati i temi chiave che hanno animato il dibattito della seconda giornata dei lavori della Convenzione di Fiuggi. Una riunione che ha assunto l’importanza di un Congresso sancendo il ricongiungimento di due forze politiche affini che in passato si erano trovate più volte affianco delle stesse battaglie. “Lo SDI, Radicali italiani, l'Associazione Luca Coscioni, la Federazione dei giovani socialisti decidono - si legge nel testo del documento comune, letto da Daniele Capezzone e Roberto Villetti. - di trasformare il patto di consultazione già siglato ad agosto in un Coordinamento politico ed elettorale. A questo scopo, gli organi dirigenti delle quattro organizzazioni sono costituiti in un Comitato di coordinamento, con gli obiettivi, entro il 15 novembre: - di definire le altre, prossime tappe -anche formali - della costituzione del nuovo soggetto politico socialista, liberale, laico, radicale; - di individuare nome e simbolo del nuovo soggetto politico; - di definirne programmi e obiettivi di iniziativa in Parlamento e nel paese, a partire dal documento di ingresso alla Convenzione di Fiuggi. Questo processo è naturalmente aperto ai compagni del Nuovo Psi, non appena avranno maturato le loro scelte congressuali”.

In genere - ha affermato Marco Pannella - si ricordano le immagini di scissione, come Livorno o Palazzo Barberini mentre i luoghi di nascita o rinascita sono spesso dimenticati. Ho l'impressione, invece, che quello che si celebra in questa sala verrà ricordato. Fiuggi é il luogo della Livorno al contrario. ''Ho l'impressione - ragiona Pannella - che siamo a quell'appuntamento che Bettino cercava perché aveva l'ambizione di unificare tutto”.
Un nuovo soggetto politico, dunque, di cui farà parte, molto probabilmente il Nuovo Psi molto Gianni De Michelis, intervenendo alla iniziativa, precisa che sarà il congresso del partito a pronunciare una parola definitiva, ma fa capire che la strada pare ormai segnata e chiede al tempo stesso "aiuto" ai compagni dello SDI e ai Radicali affinché si possa costruire un soggetto capace di attrarre non solo i gruppi dirigenti ma anche gli elettori. De Michelis abbraccia Boselli, stringe la mano a Capezzone e Pannella e inizia il suo intervenendo dicendo: “Qui mi sento assolutamente a casa mia”. Il segretario del Nuovo Psi ricorda: “Abbiamo un percorso congressuale davanti, da qui verrà una parola finale. Nessuno di noi può anticipare questa conclusione”.
Al tempo stesso, aggiunge, “alcune possono essere dette con chiarezza”. Per esempio, la scelta di muovere verso la costruzione di un soggetto che unisca tutti i socialisti si può “già dare per acquisita”. D'altro canto, aggiunge, “oggi è a portata di mano quello che ieri non lo era”.
Insomma, “credo di poter dire da adesso che la decisione della stragrande maggioranza del Nuovo Psi sarà favorevole”. Bisogna, aggiunge però, tener conto che “la strada è ancora lunga e sarà faticosa”, e per questo dice: “Aiutiamoci”. Si deve, spiega, costruire un progetto capace di attrarre “quei 500 mila - 600 mila elettori che guardano a noi. Il problema è portarli dietro tutti e prenderne anche di più”. Per questo, “occorre che il progetto sia carico di contenuti e di idee convincenti”. Bisogna tener fermi due punti, sottolinea, l'identità e l'autonomia. Dunque, non dimenticare l'eredità di Bettino Craxi, “non perché ci interessi la difesa del passato, ma perché sappiamo che quel nome parla al cuore e alle menti di molti italiani”. Poi, è necessario difendere con forza l'autonomia socialista: “Dobbiamo avere lo stesso livello di autonomia che ha Bertinotti”.
Numerosissimi gli interventi che si sono susseguiti nel corso della giornata da Ugo Intini, a Enzo Ceremigna, Maria Rosaria Cuocolo, Roberto Biscardini, Gerardo Labellarte., Antonio Landolfi. E numerosissimi gli ospiti esterni in rappresentanza delle altre forze del centrosinistra.
“Questa è stata la giornata della ragionevolezza”, ha affermato il segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone, commentando le parole dette oggi da Romano Prodi, dal diessino Vannino Chiti, da Gianni De Michelis e da Francesco Rutelli. “Romano Prodi - dice - ha fatto una dichiarazione molto positiva sui socialisti. Poi, l'intervento di De Michelis è stato molto saggio. E importantissimo è stato anche l'intervento di Vannino Chiti: spero non si lasci cadere quel percorso di legislatura che Chiti ha invocato”. Infine, sono positive “anche le cose dette da Rutelli al quotidiano Nazionale”. Oltre a tutto questo, Capezzone si dice soddisfatto per il coordinamento politico elettorale sancito oggi tra Radicali e SDI: “Radicali e SDI accelerano a loro volta”. Insomma, ripete concludendo: “E' stata la giornata della ragionevolezza. Una notizia buona e insolita”.


Verso un nuovo soggetto unitario
venerdì 23 settembre 2005

Il progetto SDI e radicali, con l'aggiunta auspicabile del Nuovo Psi, è in marcia verso il nuovo soggetto unitario che si presenterà alle elezioni politiche del 2006 alleati dell'Unione di Romano Prodi. Dal primo giorno della Convention di Fiuggi socialista, radicale, liberale esce un chiaro invito a proseguire su questa strada. “Questa prospettiva - ha spiegato Roberto Villetti - può acquistare maggiore forza perché nel campo socialista sta andando avanti un processo di unità che parte dalla tradizione, dalla storia e dalla memoria, ma vuole con decisione proiettarsi al futuro".

"Per questo motivo - ha proseguto - le decisioni che saranno assunte dal Congresso del Nuovo Psi di Gianni de Michelis e Bobo Craxi possono dare al nostro progetto comune più forza e slancio. La stagione dei socialisti divisi sta per finire e sta per ricominciare la stagione di socialisti uniti. Questo nuovo soggetto politico federato - ha concluso Villetti - che dovrà avere il suo battesimo elettorale alla prova politica che ci attende per il 2006, deve svolgere un ruolo di grande rilevanza per la centralità che ha assunto il tema delle libertà nel confronto e nello scontro politico”.
E da Daniele Capezzone, segretario dei radicali, arriva una chiarificazione. "Il nostro compito - spiega - non è il restauro della vecchia casa, ma la costituzione di una nuova casa, anche nel rapporto con l'Unione che deve vedere come un unico soggetto con cui confrontarsi". Ma questo rapporto con l'Unione, precisa Capezzone, non deve dimenticare le idee.
“Abbiamo trovato finalmente il coraggio di fare outing e confessare l’attrazione irresistibile che c’è tra di noi”, così ha esordito nel suo intervento il segretario della federazione dei giovani socialisti, Gianluca Quadrana. “Da Fiuggi – aggiunge il giovane dirigente dello SDI - lanciamo il “Progetto per le libertà” che avrà la sua sede nella nuova casa comune dei laici, dei radicali, dei liberali, dei libertari e dei socialisti.” In conclusione, rivolgendosi a Daniele Capezzone, Quadrana ha aggiunto “ Sei per noi giovani socialisti da un lato lo stimolo a miglioraci e dall’altro la speranza che tra le battaglie che faremo e che vinceremo, ci sarà anche quella del ricambio generazionale fuori e dentro i partiti.”
Tra gli ospiti intervenuti nella prima giornata il leader della Uil, Luigi Angeletti, che infiamma la platea (e si guadagna anche un sentito grazie da Pannella), parlando dell'esigenza per il Paese di politiche libertarie che non necessariamente portano a disuguaglianze (''Pensare il contrario - attacca Angeletti – è da conservatori'').
Pannella e Boselli, a fine giornata, intervengono sulle contestazioni di oggi al cardinale Camillo Ruini, fischiato a Siena da un gruppo di giovani.
"Le contestazioni di quei giovani non erano rivolte all'abito talare, non al cardinale ma al leader politico, – ha commentato Boselli - Ruini sta, legittimamente, facendo politica e quindi vi possono essere delle contestazioni goliardiche".

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