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AVERE VOCE IN CAPITOLO NELLE NUOVE COMUNITA' DI VALLE Le nuove Comunità di valle, costituite per la gestione associata di competenze trasferite dalla Provincia ai Comuni, fanno rinascere l’originale idea comprensoriale - tanto ingiustamente disconosciuta negli scorsi decenni – di decentrare verso il territorio e le comunità i vastissimi poteri di una Provincia troppo centralizzata. Questa riforma va dunque nella giusta direzione affidando alle Comunità di valle competenze locali molto importanti. Esse gestiranno per conto dei Comuni associati funzioni riguardanti la pianificazione urbanistica, la programmazione economica, le attività in materia di agricoltura e foreste, incremento della produzione industriale, sviluppo della montagna, artigianato, turismo e commercio, infrastrutture di carattere sovracomunale comprese le scuole, oltre ai servizi pubblici quali acquedotti, fognature e depurazione, ciclo dei rifiuti, trasporto locale e distribuzione dell’energia; inoltre continueranno ad esercitare le competenze comprensoriali relative ai servizi socio-assistenziali, all’assistenza scolastica, all’edilizia abitativa pubblica e sovvenzionata. Altre competenze potranno arrivare anche in seguito. Per svolgere un tale complesso di compiti occorre naturalmente che il territorio della Comunità di valle sia di una dimensione tale da assicurare “livelli adeguati di economicità ed efficacia”. Per questa ragione non mi sarei trovato d’accordo con ipotesi di soluzione al ribasso per il nostro territorio. L’ambito giusto e razionale resta quello della Vallagarina in collegamento con Rovereto, perché è in questo contesto – e non in un ambito più limitato - che possiamo esercitare il diritto-dovere di avere voce in capitolo come Comuni lagarini sulle scelte amministrative fondamentali che riguardano la vita dei nostri concittadini a partire dal lavoro, dalle attività economiche, dalla scuola, dai servizi fondamentali; scelte che – ripeto - non potrebbero essere seguite in un ambito troppo ristretto anche se vicino ai nostri cuori (come quello dei Quattro Vicariati), mentre possono essere esercitate molto più utilmente in un ambito come quello storico della Vallagarina. Sì, aggiungo anche il termine “storico”, perché la Vallagarina non nasce con queste nuove Comunità di valle, ma ha – come tante altre valli trentine – radici storiche precise. Senza risalire ai distretti dell’antico Tirolo del tredicesimo secolo, basta riandare ai “Bezirke” o capitanati distrettuali del 1800 e dei primi anni del ‘900: esattamente nel 1909 nel nostro Trentino ne vennero individuati nove, coincidenti con gli undici Comprensori attuali, con la successiva aggiunta della Val di Sole (separata dal Val di Non) e Val di Fassa. Avanti dunque con la Comunità della Vallagarina. E' già un buon auspicio e un buon inizio il fatto che nessun Comune lagarino abbia presentato entro la metà di settembre 2006 – secondo i termini indicati dalla legge provinciale – deliberazioni consiliari con ipotesi di organizzazione territoriale diverse da quelle della lagarina storica. Nicola Zoller torna in alto |