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Amore per i libri e per...Kennedy
info10.8.2006

Info SOCIALISTA 10 agosto 2006
a cura della segreteria regionale SDI, per i rapporti con l’azione nazionale dei
socialisti e del centro sinistra
n.zoller@trentinoweb.it - tel. 338-2422592 – fax 0461-944880 Trento/Bolzano
www.socialistitrentini.it - www.socialisti.bz.it
Quindicinale - Anno 3°


SOMMARIO:
- Un libro, per cominciare: Relativismo, nichilismo, individualismo. Fisiologia o patologia dell'Europa?
- In Trentino e in Italia per il partito democratico A scuola da Kennedy
- Un’alleanza transatlantica per la democrazia

- Memento
SE UNA MATTINA D'ESTATE UN BAMBINO Lettera a mio figlio sull'amore per i libri


UN LIBRO, per cominciare (“Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro” Jorge L. Borges)

Autore: Dario Antiseri
Titolo: Relativismo, nichilismo, individualismo. Fisiologia o patologia dell'Europa?

Editore Rubettino, 2005


In sintesi
Se nell'individualismo si insiste a vedere la resa al basso istinto dell'egoismo, il relativismo e il nichilismo sarebbero addirittura il cancro dell'Occidente. Le accuse, dunque, sono delle più gravi. Ma sono esse anche sostenibili e ben fondate? Individualismo si oppone ad altruismo o piuttosto al collettivismo? E non è nei gorghi della teoria e della pratica del collettivismo che vennero e vengono travolte libertà, dignità e responsabilità delle singole persone? Se, poi, con relativismo si intende la constatazione empirica di un pluralismo di concezioni etiche che sfidano la nostra libertà e la nostra responsabilità, questo relativismo è la fisiologia o la patologia dell'Occidente? Su questi interrogativi vertono le considerazioni dell'autore.


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CHI PARLA DI PARTITO DEMOCRATICO (IN TRENTINO E IN ITALIA) DOVREBBE RIPARTIRE DA QUESTA LEZIONE

A scuola da Kennedy

Se si va verso la formazione anche da noi di un “partito democratico”, credo che possano essere di chiaro riferimento per una tematica sensibile come quello della laicità dello Stato, i proponimenti espressi da una grande democratico americano di fede cattolica, non a caso spesso richiamato sia da esponenti della Margherita che dei Ds: parliamo del presidente John F. Kennedy.
Questi in un discorso del 12 settembre 1960 – come ricorda il quotidiano la Stampa del 9 luglio scorso – affermò: “Io credo in un’America dove la separazione tra Chiesa e Stato sia assoluta: dove nessun prelato cattolico dica al presidente (anche se è cattolico) come agire, e nessun ministro protestante dica ai suoi parrocchiani come votare; dove nessuna chiesa o scuola confessionale abbia finanziamenti pubblici o preferenze politiche… Io credo in un’ America che sia ufficialmente né cattolica, né protestante, né ebraica; dove nessun pubblico funzionario richieda o accetti direttive sugli affari pubblici dal Papa, dal Consiglio nazionale delle Chiese o da qualsiasi altra fonte ecclesiastica; dove nessun ente religioso cerchi di imporre, direttamente o indirettamente, la sua volontà sulla popolazione o sugli atti pubblici dei suoi rappresentanti”.

Quando il Italia alcuni rappresentanti del centrosinistra - come siamo noi socialisti sostenitori alle scorse elezioni politiche della “Rosa nel pugno”- espongono posizioni similari, vengono aggrediti dalla propaganda clericale del centrodestra, ma anche dal “fuoco amico” di settori del centrosinistra. Se si deve tener conto di tutte le tradizioni e condizioni storiche che fanno diverso dagli altri il nostro Paese, dobbiamo pur convenire che se vogliamo essere un moderno stato democratico, libero e civile dovremmo pur incamminarci verso i binari kennedyani sopra descritti. E’ proprio l’occasione di ribadire – come abbiamo scritto nel nostro appello elettorale per le politiche dell’aprile 2006 – l’impegno “per il rinnovamento del centrosinistra, contribuendo effettivamente a far crescere la prospettiva di un grande partito democratico non incardinato stucchevolmente solo su ex-democristiani e postcomunisti, ma vivificato dalla cultura laica liberalsocialista”.

Nicola Zoller – segr. regionale SDI

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Un’alleanza transatlantica per la democrazia

Il Gruppo socialista al Parlamento Europeo e il National Democratic Institute hanno annunciato un programma per promuovere la democrazia nel mondo. Durante colloqui a Washington tra una delegazione di europarlamentari socialisti e la ex-segretaria di stato degli Stati Uniti, la democratica Madeleine Albright, si è espresso preoccupazione per la tendenza delle forze “autocratiche” a rintuzzare le spinte democratiche. Un gruppo di lavoro tra l’organismo parlamentare europeo e l’istituto americano lavorerà quindi ad un’agenda di lavoro che sicuramente prevedrà il sostegno allo sviluppo democratico in Iraq e Afghanistan, e ad altre iniziative per legare la democrazia alla crescita economica e all’istruzione. “La democrazia deve dare risultati: la gente prima mangia e poi vota” ha osservato la signora Albright.


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Memento

Roberto Cotroneo

SE UNA MATTINA D'ESTATE UN BAMBINO
Lettera a mio figlio sull'amore per i libri




Roberto Cotroneo, critico letterario de L'Espresso, ci offre una guida per interpretare e, soprattutto, per amare i libri. Sono 'istruzioni' che indirizza al proprio figliolo e indirettamente a tutti i piccini del mondo, ma che serviranno mirabilmente anche ai più grandicelli.
L'autore rilegge per noi alcuni libri 'fondamentali', cavandone delle istruzioni concrete per la nostra vita. Tutti abbiamo letto L'isola del tesoro di R. L. Stevenson: eppure Cotroneo scava forse più a fondo di tanti di noi. E a proposito della figura di John Silver - l'uomo senza una gamba, pirata e gran mascalzone - ci passa una interpretazione più nuova e autentica: John non è solo un criminale che sa anche essere simpatico; e non è neppure un banale traditore, un voltagabbana dei più visti. John Silver è qualcosa di più: è la vita, il mondo che svela il suo vero volto, è l'inquietudine, la complessità, l'immoralità che galleggia nelle acque del buon senso. Ma Silver è ancora qualcosa d'altro: Silver non è semplicemente l'uomo disdicevole che cambia partito, che passa dalla parte opposta secondo le convenienze. Non fidiamoci delle apparenze: John non è una vittima, lui è un regista. Non arranca dietro ai vincitori. Capisce per primo e fa sì che i vincitori lo seguano...Capito?
Dopo averci proposto questa 'chiave' per indagare sull'umanità, Cotroneo tenta di indicare un metodo per le 'scelte di vita'. Per questo si serve della storia di J. D. Salinger, Il giovane Holden, dalla quale ricava questa morale ad uso del suo piccolo delfino: sospetta sempre quando qualcuno ti dice di avere le idee chiare, quando qualcuno ostenta una verità buona per tutte le cose. Parti sempre da un presupposto: le verità non sono mai piene; sono sempre parziali, sempre imperfette. Così la vita, che è un mix sottile: non è fatta solo di trasgressione, e non è fatta solo di obbedienza; non è fatta solo di ironia, e neanche di bolsa retorica.
Quello di Cotroneo è un invito alla meditazione, ma non a scoraggiarsi. Tutt'altro. Commentando The Love Song of John Alfred Prufrock di T. S. Eliot, egli dichiara che 'è giusto' osare, è 'giusto' turbare l'universo. Ora il problema è un altro: la domanda successiva non è più se si possa osare, ma quanto osare. Tutti non diventano dei geni o personaggi di gran talento. E ci vuole tanta generosità per sopportare tale situazione, che pur riguarda la infinita maggioranza degli uomini. Molti sono caduti nella trappola ed hanno sofferto per non essere riusciti a trasformare la propria vita in un capolavoro: ce lo ricorda Cotroneo rammentando la vicenda de Il soccombente di T. Bernhard, quando uno dei protagonisti si suicida perché non ha raggiunto la perfezione.
Quale può essere 'l'uscita di sicurezza' umanamente praticabile ?
Bisogna avere - suggerisce l'autore - tanta passione e generosità per amare le cose che si fanno senza cercare a tutti i costi un risultato, senza pensare di dover comunque primeggiare o essere dei geni. Ma le cose - anche quelle che si fanno senza ambizioni - devono essere fatte con serietà, senza cedere alla tentazione del dilettantismo: le cose bisogna farle bene, sempre.
Quanto si impara dai libri ! "Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro": questa dichiarazione di Jorge L. Borges ci aiuta a capire l'ultimo 'ammonimento' di Cotroneo: anche i giuristi, gli economisti, i medici,... i politici saranno bravi giuristi, bravi economisti, bravi medici e bravi politici solo se avranno imparato come si legge veramente una grande poesia o un grande libro. Altrimenti saranno solamente dei mestieranti, e molto mediocri. Ricordati, caro figlioletto, la sentenza del grande Jorge: todas las cosas del mundo llevan a una cita o a un libro.(n.z.)


VAI ALLA VOCE “TESTIMONIANZE” SUL SITO www.socialistitrentini.it


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