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Avercene oggi leader come Craxi, 8.8.2024

AVERCENE OGGI DI LEADER COME CRAXI! È “SOLO LA VERITÀ” DICE PADELLARO
-di Nicola Zoller - l’Adige, 8 agosto 2024

Hanno detto ‘di tutto e di più’ contro la Prima Repubblica, quella che in realtà aveva portato «l’Italia fra i Paesi a più elevato tenore di vita nel mondo, con un reddito cresciuto di circa cinque volte dal 1950 al 1990» (come ricordato dal maggior economista internazionale che l’Italia abbia avuto, Carlo M. Cipolla). Avevano inveito contro i partiti, che invece «erano cose serie, lì ci si riuniva, si andava la sera, dopo il lavoro, si discuteva, ci si confrontava, si litigava; la sezione di partito era un corpo intermedio pieno di vita, un punto di riferimento, un luogo caro a cui appartenere» (come testimoniato dall’editorialista e scrittore Pierluigi Battista). Avevano inneggiato all’operazione ‘Mani pulite’ sostenendo «la falsa idea secondo cui questo sarebbe il Paese più corrotto del mondo» (una fake news denunciata dall’accademico Angelo Panebianco; l’Italia invece si situava nella fascia medio-alta tra i Paesi migliori, come riferito dal giurista Michele Ainis).
Ora che le recenti elezioni europee hanno portato gli elettori a disertare il voto in maniera massiccia (alle europee del 1989 – in epoca Prima repubblica – votò l’81,07 %; a quelle del recente 10 giugno 2024 ha votato il 49,69 %, con un calo di oltre il trenta per cento!), diventa manifesta la cocente delusione verso la cosiddetta “Seconda” repubblica, quasi a vergognarsi della rabbia che era stata inoculata nel corpo elettorale.
Inoculata da chi? Da parte considerevole del mondo mediatico, che ora si ricrede. Uno dei maggiori giornalisti degli ultimi lustri, Antonio Padellaro (a lungo giornalista del Corriere della Sera, vicedirettore de L’Espresso, direttore dell’Unità e poi de il Fatto Quotidiano) ha ora pubblicato un libro arditamente intitolato “Solo la verità, lo giuro” (Piemme) nel quale «racconta diversi episodi della sua lunga esperienza in prima linea nella professione giornalistica». Così riferisce Paolo Conti sul Corriere della Sera del 24 luglio 2024, il quale riporta anche alcuni passi del libro, tra cui uno straordinario: quando i giornalisti erano famosi e temuti – scrive – «si occupavano dei presunti (mah) latrocini di Bettino Craxi che, diciamola tutta, avercene oggi di leader come lui». Poi – scrive ancora – i giornalisti sono decaduti, diventati irrilevanti… Ebbene, prima di decadere del tutto Padellaro ha un guizzo, dice “solo la verità”: avercene oggi di leader come Craxi! Ma intanto – seppellendo persone ed esperienze di valore – un danno irreparabile è stato arrecato alla democrazia italiana e alla fiducia nel progresso di tutti, società-istituzioni-partiti. Come perdonare questi ladri di ottimismo?



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