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C’È MOLTA ATTUALITÀ IN QUESTE “QUARANTA STORIE”, CON UN AUGURIO DI BUONA FORTUNA ALLE GENTI UCRAINE. È già giunta alla seconda edizione la ricerca di Nicola Zoller “Quaranta Storie - breviario storico da Pericle a Gorbačëv” (ed. di “Lettera”, Trento, 2023), una serie di commenti a testi di affermati storici dai quali l’autore ha cercato – seguendo il magistero di Alessandro Manzoni – di «ricavare il sugo», il significato, di ogni storia. Il direttore del Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi presentando la pubblicazione ha scritto che si tratta di «un percorso impegnativo e intellettualmente generoso», ma soprattutto «controcorrente». Il motivo è che «quelli odierni non sembrano i tempi ideali per rivendicare un primato dell’analisi, dello studio, dell’approfondimento; non sembra – continua – che il possedere e rivendicare una dimensione culturale, ricca di storia, memoria, profondità di lettura e di visione, sia di moda: più leggeri, 'postqualcosa' e rottamatori si è, più aumentano le possibilità di ottenere consenso e più facilmente possiamo posizionarci». «Radicalmente diverso – afferma ancora Ferrandi – è l’approccio suggerito da questa ricerca, che tiene legata la storia, il presente e il futuro. La costante che attraversa queste pagine è costituita dallo studio e dalla valorizzazione della complessità contro le semplificazioni, dalla fatica del pensiero e dalla riflessione profonda, contrapposta alla facilità con la quale si fabbricano e si consumano formule, slogan, parole d’ordine... Così, pagina dopo pagina, suggerendo approfondimenti e nuove piste di lettura, ci viene proposto un breviario che dalla storia, alle volte dal 'pretesto' della storia e del libro commentato, ci riporta e rimanda ad una ricca trama di idee, pensieri, prospettive». C’è molta attualità in queste “Quaranta storie”. Un esempio chiaro viene dal commento al libro della professoressa Antonella Salomoni, “La rivoluzione russa”, al quale Zoller trova il 'pretesto' di aggiungere una sua articola nota pubblicata dalla rivista “Mondoperaio” intitolata “Tra comunismo e nazismo nulla si salva. Il terribile disincanto di Grossman”: parliamo di Vasilij Grossman, il letterato e giornalista di origine ucraìna al quale Zoller dedica l’omaggio di riportare nell’immagine di copertina della sua ricerca i colori della sua terra natale, il blu (simboleggiante la pace) sopra il giallo dei campi di grano (simboleggianti la prosperità). In queste giornate, in cui ricorre un anno dall’invasione dell’Ucraina di fine febbraio 2022 da parte delle truppe russe, ancora più attuale appare un altro articolo che Zoller aggiunge al commento del libro dello storico Simone Paoli, “La dissoluzione dell’Urss”: è intitolato “C’è bisogno di un po’ di fortuna, specialmente a Kiev”, pubblicato dalla rivista UCT, e anche qui è preciso il riferimento alle opere di Grossman “Vita e destino” e “Tutto scorre…”, con un augurio di buona fortuna alle genti ucraine. www.socialistitrentini.it torna in alto |