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IL FUTURO DELL’ITALIA E’ CON L’EUROPA -di Alessandro Pietracci Giornale l’Adige, giovedì 22 settembre 2022 Il PARTITO SOCIALISTA ITALIANO, sostiene per il Senato l’Alleanza Democratica per l’Autonomia e per laCamera dei Deputati la lista PD-ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA. In realtà è sul Senato che la sfida sarà più combattuta e diretta. Infatti, è solo per l’elezione dei Senatori che si è potuto realizzare, nella nostra Regione, uno schieramento unitario più vasto di quello nazionale, attraverso un’alleanza elettorale legata al sistema delle autonomie. Non soltanto i partiti del centro sinistra, ma anche Sindaci, organizzazioni ed associazioni, legate a questa terra, vedono nell’Europa un ancoraggio naturale, proprio in riferimento alla tutela delle autonomie che, con questa destra, corrono un grave pericolo, del quale non tutti sembrano avvedersi pienamente. Il voto di domenica costituisce dunque un vero e proprio spartiacque tra l’idea di democrazia e di Europa che hanno le destre rispetto a quella che hanno le forze democratiche e progressiste. La posizione della Meloni e di Salvini rispetto alla politica, ormai simboleggiata dal leader ungherese Orban, lo testimonia chiaramente: “Orban è stato eletto vincendo le elezioni, quindi è un democratico”, come dire che anche Mussolini, tanto per fare un nome, era un democratico, in quanto aveva sempre vinto le elezioni! Discorso parzialmente diverso per l’elezione dei Deputati, in quanto, a livello nazionale lo scontro è diventato diretto “o Letta o Meloni” soprattutto per la quota uninominale. Non ci sono vie di mezzo, non ci sono altri che le due formazioni maggiori e i due loro leader. Giorgia Meloni, una donna dei quartieri popolari romani, contro Enrico Letta ” il figlio delle istituzioni” per eccellenza. Due opposti, duri e puri, al punto che l’ex premier rimarca la spaccatura paragonando questo voto alla Brexit. “È la nostra Brexit quella che ci troveremo a scegliere il 25 settembre. Dopo, tutto potrà solo cambiare”. Così come per la Brexit gli occhi erano puntati su Londra, questa volta, tutta l’Europa ha gli occhi puntati sul nostro Paese. “Sarebbe davvero un segnale importante se Enrico Letta potesse vincere e non Meloni, che, col suo partito post fascista, porterebbe l’Italia in una direzione sbagliata”, fa saper da Berlino il presidente dell’Spd Lars Klinhgbeil; “la preoccupazione in vista del voto in Italia c’è – ha proseguito – ma le elezioni si possono vincere anche agli ultimi metri”. Klingbeil ha sottolineato che le elezioni italiane saranno decisive, e che una vittoria della lista Pd-Italia Democratica e Progressista sarebbe molto importante anche per i socialdemocratici di tutta Europa. L’incoraggiamento venuto dalla SPD è un invito a non mollare nonostante la voce diffusa del vantaggio attribuito alla destra. A noi paiono poco credibili, se non provocatorie, le affermazioni della Meloni che, allo scopo di placare gli animi, avverte che quello sulla sovranità nazionale “è un dibattito che dobbiamo porre con garbo senza dover dire che usciamo dall’Unione Europea. Il tema è rilevante, dice la Meloni, non è un tema di inimicizia verso l’Europa, ma organizzare meglio la difesa dell’interesse nazionale di fronte all’Europa. Perché lo vediamo sul tetto al prezzo del gas come gli altri paesi difendono i loro interessi nazionali”. Un assist che il segretario del PD raccoglie volentieri: “Il futuro dell’Italia è al centro dell’Europa, è con Germania, Francia, Spagna e Bruxelles” . Questo è il naturale ruolo dell’Italia, è inutile che si cerchi di andare verso l’Ungheria di Orban o verso altre scelte avventuristiche, in una situazione economica particolarmente grave, con una guerra di aggressione scatenata da Putin ai confini orientali dell’Unione Europea. Alessandro Pietracci Segretario Provinciale del PARTITO SOCIALISTA ITALIANO torna in alto |