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C.AUGIAS e il PSI
11 gennaio 2021

DR. AUGIAS, UN PO’ DI EQUILIBRIO NEL RICORDARE LA COSE DEL PSI…
http://www.avantionline.it/scrive-nicola-zollerdr-augias-un-po-di-equilibrio-nel-ricordare-le-cose-del-psi/

Gentile dr. Corrado Augias,
appena arrivato alla pagina delle lettere de “la Repubblica” domenica 10 gennaio 2021 ho avuto un soprassalto leggendo il titolo “L’intervista sul riformismo da Scalfari a Molinari”. Ho pensato per un momento che lei rispondesse ad un mio quesito, in verità presentato prima al direttore Molinari e poi sottoposto anche a lei. Qualche giorno prima Vi chiedevo infatti come fosse possibile che il 2 gennaio 2021 in tre pagine di giornale dedicate al riformismo italiano, il fondatore Eugenio Scalfari non avesse mai citato il PSI, il partito – scrivevo – “che pur tra tanti errori è stato uno dei principali partiti riformisti”.
Purtroppo lei non rispondeva al mio interrogativo, ma ad altri lettori, impensieriti per la dipartita da “la Repubblica” di alcuni eminenti collaboratori. Tuttavia una riferimento anche al mio quesito c’era nella sua risposta quando scrive che tra quelle “correnti liberaldemocratiche… sarebbe stato giusto ricordare anche il Partito socialista”; ma subito dopo, quasi a correggersi, aggiunge: “… almeno fino a quando la segreteria Craxi non abbandonò la via del riformismo perdendosi in Tangentopoli”.
Dr. Augias, ci vuole un po’ di equilibrio nel ricordare la cose:
1) Intanto Scalfari non ha fatto tanto l’elogio delle forze liberaldemocratiche quali “stimolante presenza insinuata tra i grandi partiti di massa – le due Chiese: la DC e il PCI”, come lei scrive. Ha invece fatto l’elogio sperticato del comunista Berlinguer, che infatti appare nella mega-foto che accompagna l’intervista fatta a Scalfari da Molinari.
2) Scalfari ha contestato in maniera virulenta il PSI fin dall’inizio della segreteria Craxi, dalla seconda metà degli anni ’70 a tutti gli anni ’80: la Tangentopoli da lei citata verrà dopo, negli anni ’90, ma è sempre stata una cattiveria della tecnica mediatica quella di ridurre il PSI a quest’ultimo periodo di Tangentopoli, che ha rappresentato in verità (gli storici saranno più equanimi di quanto siano stati i cronisti e i magistrati) una operazione poliziesca più dannosa per la democrazia rappresentativa che utile per la giustizia.
Il PSI riformista che Scalfari non ha ricordato e che lei invece ritiene che “sarebbe giusto ricordare” è proprio quello che Craxi ha interpretato, valorizzando la tradizione di Filippo Turati, quella autonomista rispetto al PCI, quella del socialismo liberale dei martiri antifascisti Carlo e Nello Rosselli tanto bistrattati da Togliatti e dal togliattismo successivo, quella del socialismo a-marxista di Proudhon, quella modernizzatrice e ottimista espressa dall’esperienza di governo degli anni ’80 riconosciuta dallo stesso Piero Fassino nel suo libro “Per passione” (Rizzoli, 2003).
Reputo che né lei né “la Repubblica” troverà mai lo spazio per pubblicare nella sua rubrica questa lettera; gliela mando comunque e la consegno al nostro samizdat www.AVANTIonline.it - Cordialmente.

dr. Nicola Zoller – tel. 338 2422592



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