<< indietro


Borrelli, 4 articoli
luglio 2019

Quando Borrelli si è accorto che il futuro poteva essere diverso, ma peggiore
Nicola Zoller AVANTIonline del 24 Luglio 2019 http://www.avantionline.it/quando-borrelli-si-e-accorto-che-il-futuro-poteva-essere-diverso-ma-peggiore-2/
+giornale l'ADIGE del 24 luglio 2019, p.46
+CORRIERE DEL TRENTINO, 24 luglio 2019, p.9
+giornale TRENTINO, 27 LUGLIO 2019, p.1 e 7

Riassunto e bilancio:
- Per Luciano Violante, “Mani pulite” è stata un’epoca che “esaltava i magistrati e dileggiava gli imputati, tutti dati per colpevoli”; e invece solo il 10 per cento degli indagati per corruzione vennero condannati, 1.233 su 12.000, mentre gli “avvisati (in pratica preventivamente infangati) furono addirittura 25.400.
-C’è poi il dilemma di aver perseguito una solo parte delle formazioni politiche, insistendo sui partiti del centro-sinistra storico, meno su altri.
-E infine oggi i famosi 49 milioni della Lega (una somma rassomigliante a quella del caso Enimont, quella che venne definita straordinariamente “madre di tutte le tangenti”) non incidono per niente sui suoi successi elettorali. Perché, si domandano le persone più sensibili?

Succede spesso che si alzino ringraziamenti e lodi quando muore un personaggio reputato un grande moralizzatore o di questi ricorra un anniversario. È successo recentemente per il 35° anniversario della scomparsa di Berlinguer, considerato l’iniziatore della rivoluzione morale: invece dovrebbe essere noto che, come denunciato da un insospettabile politologo progressista quale il prof. Michele Salvati, “tutto ciò che serviva per rafforzare ed estendere l’influenza del partito – dalle tangenti alle nomine – non trovava ostacoli nella ‘superiorità etica’ del Pci” prima, durante e dopo Berlinguer. L’aveva confermato anche uno stretto collaboratore della segreteria berlingueriana come Gianni Cervetti, che nel suo libro “L’oro di Mosca” dichiarava “insincera e ipocrita” la maniera di chi negava i finanziamenti irregolari alla politica.
Succede ora con Francesco Saverio Borrelli, la cui scomparsa riaccende grandi elogi soprattutto per la sua azione come procuratore capo di “Mani pulite”. Ma andrebbe detto che Borrelli è stato anche fra i principali protagonisti a farsi dubbioso, addirittura a “chieder scusa per Mani Pulite” domandandosi paradossalmente se “non fosse valsa la pena di buttare all’aria il mondo per cascare poi in quello attuale”. Pensava probabilmente – non senza sbagliarsi – alla caduta della politica e a chi ha governato nella successiva seconda Repubblica. Resta comunque quell’amaro riferimento al “buttare all’aria il mondo” e poi accorgersi che il futuro poteva essere diverso, ma peggiore.
Cosa aggiungerebbero i custodi del nostro ordinamento costituzionale su quel “buttare all’aria il mondo”? È facile dire che ogni tanto ci vuole quello che fa giustizia, anche sommaria: ma come è meglio che ci stiano alla larga despoti di questo tipo – i quali finiscono sempre per farci cascare in un mondo peggiore – anche i magistrati che fanno i “giustizieri” sono un problema per la democrazia. Essi hanno il delicato e responsabile compito di applicare le leggi, non di farle o disfarle, tantomeno di sovvertire la rappresentanza politica democratica per pessima che sia. Secondo una nota massima “la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”: una forma “giudiziaria” sarebbe disgraziata, addirittura Indro Montanelli scrisse che ci sarebbe da ringraziare Dio se i magistrati fossero “mossi soltanto da smania di protagonismo”.
Più drammaticamente uno dei più grandi giuristi italiani, Francesco Galgano, ha scritto che “se la magistratura disponesse del comando delle Forze armate avrebbe già dislocato i carri armati sui crocevia”. Era anche questo un paradosso esagerato, nel quale tuttavia albergavano elementi di verità. Parole di ancor più precisa verità vengono ora pronunciate da una insospettata personalità come Luciano Violante, prima magistrato e poi deputato della sinistra. Ha definito nello scorso giugno 2019 “Mani pulite” un’epoca che “esaltava i magistrati e dileggiava gli imputati, tutti dati per colpevoli”; e invece – enumera Violante – i procedimenti per corruzione videro procedimenti a carico di circa 12.000 persone e l’emissione di 25.400 avvisi di garanzia; 4.525 persone arrestate, 1.233 persone condannate”. Se si pensa al clima accusatorio d’allora – che come sanno gli esperti tende a influenzare le sentenze – e che bastava un avviso di garanzia per far dimettere un ministro o infangare un indagato, la differenza fra gli “avvisati” e gli effettivamente “condannati” è notevole: il 10 per cento degli indagati per corruzione vennero condannati, 1.233 su 12.000! C’è poi il dilemma di aver perseguito una solo parte delle formazioni politiche, insistendo sui partiti del centro-sinistra storico, meno su altri. E infine corre nelle menti più equilibrate un paragone tra come sono stati trattati negli anni ’90 i possibili reati dei politici e come sono percepiti ora: oggi i famosi 49 milioni della Lega (una somma rassomigliante a quella del caso Enimont, la “madre di tutte le tangenti” della prima Repubblica) non incidono per niente sui suoi successi elettorali.
Per forza sorgono pensieri problematici sull’aver fatto o meno la cosa giusta. E allora finisce per dominare su tutto un’enunciazione estrema ma sapiente del padre di Saverio Borrelli, un magistrato anch’egli: “Un giudice dovrebbe, impegnandovi l’intera sua esistenza, studiare una causa sola. E, dopo 30 anni, concluderla con una dichiarazione di incompetenza”. Altro che presunzione di fare una rivoluzione giudiziaria, di “rivoltare l’Italia come un calzino” come proclamato da un membro del pool “Mani pulite” poi elevato alla carica di presidente dell’Associazione nazionale magistrati: servono invece tanta dedizione, tanta mitezza, tanti dubbi, e infine ammissione dei limiti, sembra suggerire quel padre magistrato, che avrebbe dovuto offrire molti insegnamenti anche a suo figlio. Che in effetti con quel suo dubbio finale e perfino quelle “scuse” ha dimostrato di aver fatto propri. Gli sia lieve la terra.
Nicola Zoller



torna in alto




Powered by Web Wiz Site News version 3.06
Copyright ©2001-2002 Web Wiz Guide