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"MONTAIGNE, ADDIO - una sfida alla politica gridata del nostro tempo" -di Nicola Zoller Riporta articoli pubblicati dalla Rivista “Mondoperaio” tra il 2013 e il 2018. Di seguito l’indice e la presentazione ------------- Nicola Zoller MONTAIGNE, ADDIO UNA SFIDA ALLA POLITICA GRIDATA DEL NOSTRO TEMPO Schede di lettura tratte da mondoperaio 2013 | 2018 Indice PRESENTAZIONE (con prologo scettico e mite) Montaigne, addio. Anzi, arrivederci… Rousseau e lo Stato etico - mondoperaio 1/2013 Il riformismo di Latouche - mondoperaio 11/2013 Sartori. Che cos’è la democrazia - mondoperaio 5/2014 Matteotti. Il pellegrino del fare - mondoperaio 6/2014 2000-2015. Celebrazione di un latitante - mondoperaio 1/2015 Padri e figli. L’aspettativa di Telemaco - mondoperaio 3/2015 Rosmini. Il santo proibito - mondoperaio 7-8 /2015 Craxi. Un destino cercato - mondoperaio 1/2016 Comunitarismo e socialismo liberale - mondoperaio 3/2016 Cesare Battisti. Un eroe conteso - mondoperaio 5/2016 Auschwitz. L’angelo dagli occhi tristi - mondoperaio 11/2016 Mani pulite. Venti (cinque) anni dopo - mondoperaio 2/2017 Populismo. Cristo e Barabba - mondoperaio 4/2017 Rileggere Montaigne - mondoperaio 7-8/2017 Bolscevichi. La rivoluzione contro il socialismo - mondoperaio 10/2017 La sinistra 30 anni dopo. Giustizialismo, E. Scalfari & C. - mondoperaio 4-5/2018 Il Sessantotto bifronte - mondoperaio 9/2018 Grande Guerra. L’inevitabile e l’imprevedibile -mondoperaio 11/2018 APPENDICE 'Memento' controcorrente. Grande Guerra, racconto maccheronico giornale “Trentino”, 30 novembre 2018 PRESENTAZIONE Montaigne, addio. Anzi, arrivederci… – una sfida alla politica gridata del nostro tempo – Dedico a Michel Eyquem de Montaigne (1533-1592), libero pensatore francese, questa raccolta di articoli pubblicati tra il 2013 e il 2018 dalla rivista “Mondoperaio”, fondata dal leader storico del socialismo italiano Pietro Nenni e diretta da Luigi Covatta. Nella presente pubblicazione appare un riferimento esplicito a quel personaggio con una scheda di lettura che il direttore ha appropriatamente intitolato Rileggere Montaigne (“Mondoperaio”, n.7-8/2017); l’addio si riferisce alla nostalgia per le modalità e i contenuti della sua ricerca, sempre problematica e ricca di sapiente incredulità: in tempi di lavaggi dei cervelli e di fake news sarebbe un bell’antidoto. In queste pagine ho provato – si parva licet componere magnis – a commentare avvenimenti, personaggi, storie del passato e del nostro tempo con il metodo di Montaigne: cercando di leggere molto, traendo – come lui – «profitto dai ragionamenti e dalle idee» dei più grandi di noi. Come è giusto che sia e come è diventato esplicito nella vita intellettuale da quando il filosofo medievale Bernardo di Chartres coniò l’espressione che ci rappresenta come ''nani sulle spalle dei giganti'', non tanto per copiare i grandi pensatori del passato remoto e prossimo ma per prenderli a modello e – ponendoci sulle loro spalle – provare a guardare più avanti e giungere a migliorare conoscenze e prospettive umane. Con l’umiltà tuttavia di accettare che solo grazie agli altri giungiamo ad una consapevolezza e forse ad una saggezza che non avremmo mai raggiunto da soli. Per poi riuscire ad ammettere – ecco il grande magistero di Montaigne – che le nostre conoscenze, i nostri punti di vista, sono sempre parziali e che «non c’è niente di peggio al mondo di coloro che credono di sapere»: di qui il consiglio di coltivare l’arte del dubbio e l’elogio che Montaigne fa di Socrate, il quale «sa di non sapere», con l’invito infine a non prenderci troppo sul serio. Moderno scettico, convinto che non ci siano verità assolute, e quindi pronto a ravvedersi quando necessario, Montaigne ci induce benevolmente ad essere aperti alla rettifica delle nostre convinzioni. Così anche la nostalgia accennata all’inizio – con quell’addio quasi rassegnato a Montaigne – può trasformarsi in una speranza, in un arrivederci: contando di trovare anche nel nostro tempo – come proponeva Norberto Bobbio nel suo saggio Politica e cultura – il modo di riflettere dubitando, di giudicare con misura, senza abbandonarsi a soluzioni affrettate e alle verità di una parte sola, dunque con spirito critico, con volontà di dialogo, consapevoli della complessità delle cose*. Allora arrivederci, signor de Montaigne, nostro maestro, nostro fratello. * È questa una sfida politica senza tempo e una sfida ancor più precisa alla politica gridata del nostro tempo: ho attentamente meditato l’argomento anche in un conciso saggio intitolato programmaticamente Breviario di politica mite. Lo potete trovare su www.socialistitrentini.it (n. z.) torna in alto |