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La Dignità del Lavoro -di Paolo Farinati Giornale “TRENTINO”, 19 febbraio 2017, pg 1 In questo quest’ultimo periodo ho avuto modo di leggere articoli, discorsi e capitoli di vari libri dedicati al lavoro, alla dignità del lavoro. Il tutto mi ha fatto riflettere, proprio sulla dignità del lavoro, sulla libertà e il rispetto che l'essere umano ottiene attraverso il lavoro. Sono valori che non hanno tempo. Le modalità di molte professioni sono cambiate, ma il senso d'insicurezza e di precarietà che vivono l'uomo e la donna senza un lavoro si è certamente acuito. Ripartiamo da qui, dal lavoro, e la nostra comunità ne avrà sicuramente un beneficio morale, ancor prima che materiale. Le statistiche italiane messe a disposizione della politica ci indicano una fase economica in cui la carenza di lavoro, soprattutto giovanile, è la variabile più difficile da aggredire. L’apertura dei mercati mondiali ha portato altrove molte produzioni, mentre è costante ma non sufficiente lo sforzo della nostra impresa industriale e artigianale nell’innovarsi e nel proporre anche all’estero i propri prodotti. Il quadro è comunque a macchia di leopardo, vi sono regioni più virtuose ed altre che fanno molta fatica, collocandosi in coda alla classifica europea dei territori più produttivi e con maggior occupazione. L’Italia viaggia a più velocità, come parimenti l’Europa conosce diversi livelli di crescita, di benessere, di reddito pro capite. Se guardiamo alla nostra piccola regione alpina, i dati ufficiali ci dicono che il PIL dell’Alto Adige è significativamente più alto di quello del Trentino, frutto, in estrema sintesi, di un’intelligente politica economica in cui ambiente, agricoltura, paesaggio, turismo e impresa fortemente innovativa sono stati individuati quali elementi indissolubili e indispensabili per costruire e garantire un livello di occupazione e di reddito tra i più alti in Europa. Tutto ciò consente alla Provincia di Bolzano di avere a disposizione nell’anno 2017 un bilancio che pareggia a circa 5,7 MLD di Euro, un MLD in più di quello del Trentino. Il ritorno di quota – parte del gettito fiscale gioca in maniera determinante. In sintesi, nella nostra regione in tema di lavoro e di risorse siamo di fronte a due velocità ben distinte. Ma approfondiamo brevemente la situazione nel nostro Trentino. I poco più di cinquecentomila abitanti che vivono le nostre valli hanno mediamente un buon livello di reddito, il welfare state costruito nei decenni garantisce un’esistenza dignitosa un po’ ovunque. Certo è che la lunga crisi economica che ci accompagna da dieci anni ha colpito in maniera assai diversa i vari territori. Dati alla mano, in termini di occupazione e di reddito pro-capite, la comunità più penalizzata è certamente quella di Rovereto e della Vallagarina. Una realtà che ha conosciuto fin dal secondo dopo guerra un prorompente sviluppo imprenditoriale, in vari settori, ma che da qualche anno soffre molte chiusure di attività industriali. Anche il processo di innovazione produttiva, seppur in atto per merito di soggetti privati e pubblici, non è sufficiente a ridare una rinnovata concreta prospettiva alla comunità lagarina. Ben vengano il Progetto Manifattura e il Polo della Meccatronica, ma credo che su Rovereto e la Vallagarina lo sforzo debba essere ancora maggiore. Tutti siamo responsabilmente chiamati ad esserci : Provincia, Comuni, imprenditori, artigiani, sindacati, Università, cittadini. Rovereto si candida anche a città turistica e della cultura. Molto bene, il mix “città dell’impresa e della cultura” è certamente virtuoso. Ma i conti vanno sempre fatti tenendo presente le reali ricadute, tra cui le buste paga create, per le quali l’apporto del settore produttivo è da sempre il maggiore. Ecco perché accanto alla viabilità da adeguare mi sono permesso giorni fa di richiamare l’attenzione sulla possibile Fiera del Trentino all’ex Montecatini. Del resto l’Alto Garda, territorio scelto per il polo fieristico provinciale, può già vantare una posizione economica invidiabile dovuta al turismo del lago. Per contro, la viabilità da e verso la A22 si presenta assai complicata. Per la Vallagarina, invece, un investimento pubblico-privato di tale importanza avrebbe certamente notevoli ricadute occupazionali e di crescita del reddito. Dobbiamo evitare, a mio modesto parere, di avere un Trentino a più velocità. La nostra Autonomia Speciale è stata ottenuta sulla base di precise rivendicazioni e di principi fondanti quali la solidarietà tra le nostre varie comunità. Alla politica spetta il compito di mantenere vivi questi valori, creando un patrimonio comunitario rispettoso delle differenze e capace di garantire a tutti un benessere il più possibile omogeneo. Paolo Farinati torna in alto |