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IL CENTROSINISTRA RITROVI UNITA’ E SPINTA DI AZIONE -di Alessandro Pietracci Giornale l’ADIGE, venerdì 20 gennaio 2017, p.1 Mentre si susseguono le prese di posizione di assessori, dirigenti locali, consiglieri provinciali, parlamentari sulla delicata situazione della coalizione al governo del Trentino, ha fatto molto bene il direttore di questo giornale a focalizzare la sua attenzione su aspetti concreti, concretissimi, quali sono gli investimenti economici in un determinato territorio. Giovanetti ha evidenziato la “calata” di imprenditori sudtirolesi in Trentino che hanno posto la loro attenzione su settori chiave dell’economia ma anche della società, dal mondo della comunicazione a quello del turismo. L’Alto Adige dunque da anni si rivela essere più dinamico del Trentino: tutti gli indicatori economici lo dimostrano. A Bolzano si cresce, a Trento si licenzia. È difficile trovare le cause del fatto che la Regione abbia “due velocità”, ma forse il quadro politico trentino non aiuta a gareggiare con i cugini altoatesini. Probabilmente l’Alto Adige risente dello sviluppo della Germania ed è riuscito ad agganciare il treno tedesco. Il Trentino invece non riesce a superare la stagnazione italiana. Anche in questo caso: quanto c’entra la politica? Quello proposto da Giovanetti è soltanto un esempio delle questioni su cui l’amministrazione pubblica dovrebbe confrontarsi. In questa fase sembra invece di assistere alle prove libere prima di una gara di formula 1: tutte le vetture sono in pista, ma non vengono cronometrate le loro prestazioni. Ci saranno le prove ufficiali per formare la griglia di partenza in base ai tempi di percorrenza di un giro. Siamo quindi ai preliminari, quando ciascuno vuole mettersi in mostra davanti ad avversari e a compagni di scuderia, senza però provare per davvero le proprie capacità. Il “contributo al dibattito” tra gli assessori è certo utile, ma non può essere una passerella per dimostrare di rappresentare o meno una novità. In primo luogo dovrebbero pensare a governare bene in questo scorcio di legislatura. Prevale invece il confronto sugli assetti. La questione è “se aprire o no ai civici”. Se “la riconferma di Rossi” sia scontata oppure no. L’aspetto che più colpisce riguarda però soprattutto il fatto che non si stanno scontrando due visioni diverse di Trentino. Non si analizzano gli effettivi buoni risultati raggiunti in questi 15 anni e anche negli ultimi quattro. D’altra parte non si analizzano puntualmente neppure gli errori. Ciò che mi preme dire attiene alla bontà di questo assetto politico che va rilanciato ma che non può essere gettato alle ortiche. Non ci si può dividere quando le idee e i progetti concreti sono identici. E se si litiga ugualmente, vuol dire che in gioco ci sono solo posizioni di potere. Di nuovo la griglia di partenza del granpremio. Siamo in attesa di qualcosa di nuovo. Il PSI trentino può solo invocare che ciò avvenga. È chiaro: chi è senza peccato, scagli la prima pietra. Come socialisti non vogliamo dare lezioni a nessuno. Facciamo appello a chi ha più responsabilità e più potere di noi di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Oltre il Bondone, oltre le Dolomiti. Immaginando scenari inediti senza però voler stravolgere tutto. Ha ragione il presidente Dorigatti: se continua così possiamo anche perdere. Un’affermazione condivisibile, benchè anche per il presidente del Consiglio provinciale valga il ritornello di una canzone di Fabrizio De Andrè: “Per quanto voi vi crediate assolti, siete lo stesso coinvolti”. Tutti dunque devono farsi un esame di coscienza. All’orizzonte non sembrano esserci alternative credibili al Centro sinistra autonomista. Forse pecchiamo di provincialismo e non abbiamo capito in quale turbolenta stagione siamo immersi. Il benessere del Trentino non è scontato, va conquistato giorno dopo giorno. Mentre guardiamo come spettatori allo scenario internazionale, qui dobbiamo serrare le fila per arginare la crisi occupazionale, per gestire asset decisivi come quelli riguardanti la sanità. Concentrarsi sui settori produttivi, sul turismo e sulla cultura. Il Trentino presenta ancora una struttura sociale omogenea. Condividiamo lo stesso approccio e per fortuna non abbocchiamo ancora alle sirene populiste che si rivelano foriere di discordie intestine quanto inconcludenti. Dimostriamo di essere capaci di mantenere la nostra autonomia, anche da un punto di vista politico. Alessandro Pietracci Segretario provinciale PSI torna in alto |