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L'INTRECCIO TRA POLITICA E AFFARI SI PUò SUPERARE CON UN AMPIO FINANZIAMENTO LEGALE ALLA POLITICA L'amico e compagno Mario Cossali intervenendo su l'ADIGE di sabato 7 gennaio a pagina 23 contro "l'intreccio tra affari e politica", ammette il coinvolgimento dei DS in "operazioni disinvolte". Poteva dire diversamente dopo tante dichiarazioni e ammissioni, a partire da quelle fresche del tesoriere dei DS Sposetti per il quale l’ex presidente Unipol Giovanni Consorte "era e rimane uno bravo"? Già, stiamo parlando di situazioni intrecciate che - come annuncia la Procura di Milano - avrebbero già portato al sequestro di un "tesoro" che supera fin d'ora di quattro volte i fondi sequestrati ai tempi di "Tangentopoli": chissà con quali importi si finirà, peraltro l'ex-pm Di Pietro continua a ribadire che "Tangentopoli" si rivelerà cosa da ridere rispetto a questa "Bancopoli": Comunque già con l’ammissione che fa l’amico Cossali assieme ad altri compagni dei DS, comincia il rimedio a tante cose. Nei giorni scorsi il prof. Angelo Panebianco in un editoriale del Corriere della Sera aveva scritto che "non merita considerazione chi osi definirsi moralmente migliore di qualcun altro, poiché è proprio della condizione umana il fatto di essere tutti, ciascuno a suo modo, a seconda della sua ‘circostanza’, peccatori: non esistono razze elette". Ecco, finirla di credersi "moralmente" superiori ad altri, quasi di essere e di un'altra razza e più elevata, è il migliore rimedio per la sinistra. Emilio Lussu – spirito libero della sinistra italiana - avrebbe commentato anche in questa occasione che il vero peccato non è commettere infrazioni alle leggi di nostro Signore – ché tutti siamo dei deboli mortali – "ma fingere di essere virtuosi e agire da imbroglioni". Dopodiché – anche se, come diceva Lussu, non sarà il peccato peggiore – bisogna rispettare le leggi: in questo e in altri casi non utilizzare finanziamenti illeciti per la politica come hanno fatto tanti partiti della prima e della seconda Repubblica. Ma occorre anche fare leggi che - opponendosi alla propaganda populistica degli anni trascorsi - prevedano un ampio finanziamento legale alla politica (non già che lo abroghino…), impedendo che siano solo i riccastri, i gruppi economici-finanziari, le lobby corporative ed editoriali o - come fino ai tempi non lontani di Berlinguer – i partiti sovvenzionati con tangenti ultra-illegali fornite da Paesi avversari, a potersi permettere di orientare o di fare direttamente la grande politica. Nicola Zoller - segretario regionale SDI torna in alto |