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GENTILE UCT, a proposito della analisi del dr. Rizzonelli su RENATO BALLARDINI, pubblicata da Uct n. 474-5 pp. 21-22, spiace dover precisare quanto segue a proposito della conclusione del rapporto Psi-R.Ballardini: 1.Il 4 ottobre 1981 Ballardini e altri compagni pubblicarono su “la Repubblica” non già un appello per “un cambio di rotta” del Psi, ma una dichiarazione che il giornale intitola così: “Lascia il Psi un gruppo anti-Craxi” (allegato). 2.Il giorno 8 ottobre 1981 l’Avanti prese atto di quanto già proclamato da Ballardini e altri compagni. Ne fa testo l’intervento di Ballardini pubblicato dal giornale "Alto Adige" il 7 ottobre 1981 dal titolo inequivocabile: “Perché lascio il Psi” (allegato). 3. Il rapporto di Ballardini col Psi fu rispettoso e interessato, almeno fino al 3 agosto 1981. Lo dimostra il fatto che quel giorno R. Ballardini si rivolse a Craxi per ottenere una “designazione del partito” (parole testuali di Ballardini, come si può vedere nella apposita lettera scritta a Craxi – in allegato) per la Corte Costituzionale. Peccato che due mesi dopo questo stesso partito da apprezzato interlocutore per acquisire una nomina si sia trasformato - una volta non ottenuta la designazione - in un “partito senza principi, spregiudicato e intollerante” e quindi da abbandonare sdegnosamente. E’ la parabola che accompagna spesso i moralisti più accesi. Piero Fassino, prima dirigente comunista e poi dei Ds e del Pd, metterà in seguito le cose a posto anche sul piano politico. Nel suo libro “Per passione” (ed. Rizzoli, 2003) definirà Craxi “uomo profondamente di sinistra”, aggiungendo in schietta autocritica che “il Pci negli anni ’80 non appare capace di affrontare il tema della modernizzazione dell’Italia, spingendo così ceti innovatori e produttivi verso chi, come Craxi, dimostra di comprenderli”. Nicola Zoller, segretario regionale Psi torna in alto |