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Serve un “cantiere” riformista capace di cambiare per davvero -di Alessandro Pietracci, segretario Psi del Trentino, in giornale "Trentino" 6.luglio 2015 p. 15 “Da alcuni mesi il partito socialista del Trentino aveva auspicato, senza purtroppo ricevere grande ascolto, che la coalizione del centro sinistra autonomista lavorasse per costruire un clima interno più coeso e per rilanciare il programma di legislatura. Spesso però i singoli partiti hanno pensato prima a se stessi che al bene comune della coalizione e quindi al buon governo del Trentino. Riteniamo scontato che il partito autonomista cerchi di radicarsi sul territorio e di espandere il proprio consenso con i progetti ritenuti più consoni alla propria impostazione. Va ricordato però a Ugo Rossi di non essere soltanto un esponente di punta del suo partito, ma anche il rappresentante di altre forze politiche che hanno portato alla sua elezione a Presidente della provincia. Rossi è il presidente di tutti e ciò dovrebbe valere soprattutto nei provvedimenti concreti varati dalla sua Giunta. Nell’ultimo periodo non è stato così. Nel frattempo l’o norevole Dellai rilancia l’idea di un cantiere aperto che metta insieme tutte le culture riformiste, quella laica e quella cattolica, il popolarismo (e noi auspichiamo anche il socialismo sia in trentino che a livello nazionale). Questa aggregazione non deve però nascere in contrapposizione al “polo territoriale” prospettato dal senatore Panizza, quanto dalla necessità di governare il Trentino in modo più aperto e innovatore. In questo senso la Giunta Provinciale presenta luci e ombre. Se abbiamo salutato positivamente alcune norme, come per esempio quella parte di riforma istituzionale che ha portato alla fusione di molti comuni, ma stigmatizziamo alcune nomine strategiche per il nostro futuro che sembrano invece essere dettate da una logica partitocratica. Il partito socialista ha un atteggiamento positivo nei confronti della nascita di un soggetto riformista ampio e democratico per davvero, che si collochi in alternativa a una sinistra radicale e massimalista incapace di trovare vere soluzioni (vedi il caso della Grecia) e che possa essere alleato agli autonomisti, senza però esserne succube. Prima di tutto vanno posti però i programmi concreti, le cose da fare per il Trentino. Nelle prossime settimane i socialisti si impegneranno su questo fronte offrendo spunti realistici a questo nuovo cantiere e alla coalizione in generale”. torna in alto |