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Alleati del PD, con la nostra storia. Il Consiglio nazionale del Psi, riunito a Roma sabato 14 marzo 2015, ascoltata la relazione del segretario nazionale, la approva. (11 contrari e 2 astenuti.) "Il CN del Psi ha esaminato le prospettive del partito e la sua organizzazione, anche alla luce delle imminenti elezioni regionali della nuova legge elettorale per le politiche. Il Psi si batte perché l'azione riformatrice del governo sia ispirata ad equità, innovazione e merito e non venga attenuata da logiche di mediazione tutte interne al partito di maggioranza il quale, per giunta, nelle sue strutture centrali e periferiche sembra ancora dominato da dialettiche risalenti a precedenti stagioni politiche. Lo si evince peraltro dalla dinamica delle “Primarie" in talune regioni dove la partecipazione socialista è stata rilevante sia nell'organizzazione (nella regione Veneto e in Liguria) che nel risultato, come in Campania, dove il candidato socialista ha raggiunto un importante consenso. Nell'attività parlamentare, il partito affronterà con determinazione le prossime scadenze: il sostegno ad una profonda riforma della scuola attraverso l'incentivazione del ruolo pubblico dell'insegnamento sia nel rapporto con il mondo del lavoro sia nelle opportunità da offrire agli studenti più meritevoli; provvedimenti volti a sostenere le imprese e quei ceti sociali, a partire dai pensionati (a favore dei quali è opportuno estendere il beneficio degli 80 € già disposto per i lavoratori dipendenti), che vivono da tempo in condizioni di difficoltà; il rilancio del reddito minimo di cittadinanza; la tutela dell'ambiente; il diritto alla sicurezza delle famiglie; l'apertura di una nuova stagione dei diritti. Accanto alle iniziative per valorizzare il riformismo socialista europeo in seno alla società italiana, il Psi punterà alla creazione di un'area che permetta ai tanti riformisti ora senza partito, a movimenti democratici e civici di concorrere alle consultazioni regionali per rappresentare un'idea dell'Italia libera e civile. La formazione di quest'area deve partire dal presupposto che anche il partito si apra a nuovi soggetti attivi sul territorio. La nascita delle città metropolitane, i nuovi mezzi di comunicazione, la legge elettorale politica quando approvata (nonostante talune incongruenze appare migliorativa del testo originario) impongono una modifica della forma partito, lasciando campo libero a strutture aperte e a diverse forme organizzative tagliate sulle novità istituzionali, capaci di mettere in evidenza una leadership socialista e una più efficace presenza sul territorio. La legge, con lo sbarramento al 3%, impone al partito, partendo proprio dall'esperienza alle regionali, di intensificare il lavoro per la creazione di un polo che aggreghi tutte le realtà riformiste in uno sforzo congiunto. In questo spirito il Psi promuove una conferenza programmatica aperta a tutte le energie riformiste che non si sentono adeguatamente rappresentate nel quadro politico attuale”. torna in alto |