<< indietro


PER ITALO BORTOLOTTI
30.11.05

E così Italo se n’è andato!
Mentre fuori cadeva la prima neve ... lui se n’è andato, in silenzio…
Quanti ricordi! Quante serate passate nella sua “cantinota”, eletta, prima di tutto dalla sua generosità, a sede della sezione del PSI di Meano. Quante discussioni … quante idee sul sobborgo sono nate lì, intorno a quel tavolo, dove “el Berto del Comun” segretario della Sezione apriva la riunioni con: “Ben arivadi, compagni, l’Italo el ne ospita anche ancoi…”
Italo e Berto, binomio vincente per i socialisti di Meano. Uomini con storie diverse, che hanno vissuto le sofferenze dell’ultima guerra e che si sono ritrovati poi nell’impegno di crescere una società più giusta, di combattere per i più deboli…socialisti insomma!
Come quella volta,quando nelle famiglie sono arrivati i primi, incomprensibili moduli 740 … “Compagni, bisogna aiutar la gent a far le dichiarazion dei rediti ! L’è giusto pagar le tasse, ma come fala na persona normale a capir qualcosa da quele carte! Noi le studian, emparan a farle giuste e po’ nen da la gent e ghe disen: “Se volè ve aiutan a farle giuste!” e così fu per molti anni, prima dell’arrivo dei patronati.
O in un'altra occasione: “Compagni, la strada dela Camila la serve per quei che lavora en cava, ma el Comun no l’ariva a sistemarla! Alora noi ne fen portar en camion de giara e, sabo che ven, nen lì noi a slargarla, va ben?”
Questo era il loro modo di essere socialisti! Vedere i problemi, ma non passare oltre, fermarsi. Cosa si può fare per risolverli? Mettere in campo anche se stessi se necessario, ma risolverli.
Questo ero il loro modo di essere d’esempio a noi, allora giovani ed entusiasti di impegnarci in politica. Come si faceva a non essere socialisti con gente così? E pensare che Italo veniva dalla “bambagia”, come diceva lui, veniva dal “calcio”, dove c’erano sì impegno, costanza, fatica, ma anche divertimento, notorietà, mentre per gli operai e contadini…
“Sono un uomo fortunato” ripeteva spesso. “Ho avuto una vita fortunata!” Ed era la sua umiltà che parlava per lui, non ammetteva di essere stato anche “bravo”di “essersela guadagnata”. Bravo nello sport, ma anche “bravo” nella vita, nella sua grande generosità, nel suo disinteresse…un galantuomo.
Quando faceva il calciatore e il dirigente del Trento fu il primo a portare il pallone di cuoio in paese e fu il primo a sostenere la nascita della Società Sportiva Dolasiana.
Quando fece il politico lavorò con rinnovato entusiasmo, mise a frutto le sue conoscenze, portò Meano a Trento. “Sono di Gazzadina” esordiva “non ditemi che non sapete dov’è, altrimenti mi offendo!”
Lui poi… a Trento, tutti lo conoscevano.
Era una meraviglia girare con lui in città! A ogni passo si sentiva: “Ciao Italo!”
E per noi, accanto a lui, orgogliosi di lui, era come se la gente salutasse l’intero nostro paese.
“Ciao Italo” ora te lo diciamo noi, tuoi compagni di Meano.
Ci hai dato tanto!
Sarà un po’ più difficile vivere senza di te!

Sergio Oliver



torna in alto




Powered by Web Wiz Site News version 3.06
Copyright ©2001-2002 Web Wiz Guide