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Lascito RIFORMISTA
8 novembre 2013

COSA RESTA AL TERMINE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE TRENTINA DELL'OTTOBRE 2013, CHE NON CI HA PREMIATO? FORSE PER MOLTI DI NOI - IMPEGNATI CON I "RIFORMISTI PER L'AUTONOMIA"-QUELLO CHE HO PROVATO A PRESENTARE FIN DALL'INIZIO, PUBBLICATO DAL GIORNALE 'TRENTINO' IL 27 SETTEMBRE 2013 SOTTO IL TITOLO "VI PROPORRò UN BREVIARIO DI POLITICA MITE". SONO TEMI 'SENZA TEMPO' MA PROBABILMENTE...'FUORI DA QUESTO TEMPO' POCO ATTENTO E POCO GENEROSO. LA VITA E' SCETTICA... POTRANNO TORNARE TEMPI MIGLIORI.
GRAZIE A TUTTE LE COMPAGNE E A TUTTI I COMPAGNI DI BUONA VOLONTA':

Cercherò di fare campagna elettorale con i Riformisti per l’Autonomia in modo diverso, portandomi appresso una mia ricerca pubblicata più volte nell’ultimo decennio. E’ intitolata Breviario di politica mite - una serie di commenti ad opere di storia e di attualità politica - e con essa ho voluto e voglio dichiarare, in maniera più convinta rispetto ad un comizio o ad un proclama elettorale, l’adesione ai valori della sinistra riformista: favorire il ragionamento sulla propaganda, la libertà sull’autorità, il garantismo sul giustizialismo, l’autonomia sul dominio, l’uguaglianza sulla disuguaglianza, la dignità dell’uomo sulla sbrigativa logica capitalistica.
Si dirà che questa è una campagna elettorale amministrativa: sì, e per questa ci sono anche i nostri punti programmatici. Ma tra tante sottolineature tematiche più o meno specifiche che accompagnano un confronto elettorale - e che vengono declinate da taluni in maniera controllata e da altri gridata - cercherei di spiazzare le usuali contese dell’ultimo ventennio, provando a interrogarmi se ancora si possa pensare la politica come una forma alta di impegno civile. Dio sa quanto ci sarebbe bisogno di questo riscatto di fronte alla palude in cui è finita la politica: un riscatto che varrebbe molto più di qualsiasi promessa elettorale, per non parlare degli slogan, dei personalismi esasperati, dei sondaggi più o meno taroccati con cui oggi si accompagnano le campagne elettorali. Due i punti che provo a richiamare:
1. Come fonte della politica va riconosciuta la cultura, e con essa il rifiuto del semplicismo e l’attaccamento agli ideali. Questa fonte si alimenta attraverso l’amore per i libri. Più d’uno potrà dire che con i libri non si fa politica, che la politica è una cosa pratica, deve “portare a termine fatti”. Ma questo lo si sapeva fin dall’antichità: eppure si premetteva anche che il buon politico doveva “saper pensare e dire parole conseguenti”. Per questo i libri - pensati e scritti da persone che si applicano con competenza in campi diversi - sono importanti: essi ci aiutano ad arrivare ad una consapevolezza che noi singolarmente non avremmo mai raggiunto da soli. La politica alta è fatta anche di questa umiltà: chi pensa di avere le idee in-nate e di arrivare da solo a soluzioni onnirisolutive è un cialtrone o un despota.
2. E’ attraverso la ricerca culturale che la mia generazione è stata abituata ad avvicinarsi all’impegno politico. Cosi noi in particolare siamo approdati al socialismo. Un socialismo di stampo europeo - di cui si trovano ampie tracce nei libri commentati nel citato Breviario di politica mite, a partire dal saggio di Norberto Bobbio, Politica e cultura - che ci porta ad aderire a questi impegni programmatici: uguaglianza di opportunità per tutti, diritto al lavoro, valorizzazione della natura e dell'ambiente, servizi pubblici e sociali efficienti, affermazione dei meriti sui privilegi, sostegno ai bisogni degli ultimi, laicità e libertà civili, giustizia giusta.
Ed ecco che dalla “grammatica” si può passare alla “pratica”: far rivivere anche in Trentino questo spirito progressista e laico europeo diventa la missione dei Riformisti per l’autonomia, che nella competizione provinciale, presentandosi con la Rosa del socialismo e del laburismo europeo, sono tra i pochi ad avere una chiaro aggancio con un grande movimento operante in tutti i Paesi del nostro continente. Ma soprattutto siamo impegnati a rappresentare questa appartenenza in modo innovativo, facendo incontrare - “la tradizione del socialismo europeo ed italiano, con un gruppo di persone giovani che si identifica nel progetto culturale e politico denominato Doe, diritti-opportunità-equità”. Come va ribadito che la nostra lista “prende spunto dall’iniziativa di Mario Raffaelli e dal gruppo Trentino 33 e dai preziosi contenuti programmatici da questo sviluppati”. E’ bello cercare e trovare adesioni più ampie ai valori riformisti europei, anche oltre i confini di partito, nella società civile e nei movimenti di opinione: con queste energie riusciremo meglio a sostenere la comune sfida per un Trentino aperto al futuro.

Nicola Zoller,
capolista con Ale Schuster dei RIFORMISTI PER L'AUTONOMIA
giornale TRENTINO, 27 settembre 2013, p.1


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