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LA BIBLIOTECA DEL PROF.BOTTA
Ottobre2013

1:La Biblioteca del prof.Botta
I PASTICCI URBANISTICI DI TRENTO
-di Nicola Zoller, giornale TRENTINO,24 ottobre 2013, p. 12

2:De Pretis, la città, le Albere e la biblioteca-http://www.ladige.it/editoriali/pretis-citta-albere-biblioteca


Aveva buone ragioni l’avv. Marco Dallafior per richiamare l’attenzione della città sulle gravi responsabilità che si assumeva il Sindaco Andreatta insieme alla sua Giunta sul pasticcio che per 10 anni ha negato le autorizzazioni urbanistiche della Biblioteca centrale d’Ateneo del prof. Mario Botta. Alle sue preoccupate argomentazioni, il Sindaco, nel corso del recente convegno sui 50 anni della fondazione di Unitn prendeva solenne e pubblico impegno per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del progetto edilizio entro e non oltre la pausa estiva.

Promesse…

Ora, improvvisamente, si viene a scoprire che la nuova Rettrice prof.ssa Daria De Pretis ha ricusato il progetto Botta per spingere verso la soluzione caldeggiata tra gli altri da Immobiliare Castello e dalla Finanziaria Isa. Già autorevoli persone della città hanno stigmatizzato l’inopportunità di questa proposta. Per quello che mi compete e conosco io osservo come il bel progetto pensato dal grande architetto svizzero viene abbandonato in tutta fretta dipingendolo improvvisamente come costoso e irrealizzabile quando invece veniamo a sapere da una intervista all’ arch. Botta che l’ultima stima è inferiore ai 35 milioni !

Di più, la Rettrice De Pretis vola a Parigi e concorda la trasformazione del Mini Centro Congressi delle Albere in una minibiblioteca dislocata in modo eccentrico ad oltre un chilometro e mezzo dai dipartimenti universitari. Una disattenzione che peraltro si lega a tante altre che testimoniano poca sensibilità dell’ Università verso questo fondamentale settore di servizio agli studenti, ai ricercatori e ai cittadini utenti. Basti solo pensare al crollo dei soffitti della biblioteca di Ingegneria ora semichiusa e al mancato concorso per la sostituzione del Direttore della Biblioteca centrale ormai vacante da qualche anno.

L’opinione pubblica ha giustamente sollevato un coro di proteste per il tentativo di scippo del disegno culturale, urbanistico e architettonico in grado di dare una risposta di alto livello alle esigenze dell’ Ateneo e della Comunità trentina.

Aggiungerò anch’io qualche riflessione su questo punto ma, mi preme sottolineare la cosa a questo punto più grave. E’ ancora possibile giocare al monopoli sulla testa di Trento? Si può rovesciare la programmazione urbanistica del PRG, cancellare con un tratto di penna le previsioni contenute nella pianificazione territoriale?

Davvero prof.ssa De Pretis deve essere questa la sua prima azione come neo Rettrice dell’ Ateneo? Leggo che per condurre gli utenti della Biblioteca nei locali ipotizzati di Trento sud si è ipotizzato un nuovo sottopasso della ferrovia, addirittura la progettazione di un nuovo percorso ciclo-pedonale che da via Rosmini si colleghi al Mini Centro Congressi delle Albere, opere tutte che andranno a pesare sulle pubbliche finanze insieme a più di 30 milioni per il nuovo edificio di Piano con la nuova copertura trasparente che fa entrare la luce dall’ alto!

I lettori ricorderanno come la Giunta provinciale riprendendo un’idea che si vuole di Grisenti, giusto pochi mesi fa autorizzò l’acquisto del Mini Centro Congressuale. Ora senza nemmeno un rigo di spiegazione qualcuno vorrebbe inchiodare la Giunta provinciale ad una condanna senza appello poiché sarebbe chiaro che l’ingente spesa non era finalizzata alla realizzazione di un opera realmente utile e necessaria tanto che, ripeto, a pochi mesi dalla decisione assunta si prevederebbe ora di mutarne la destinazione adottando la costruzione a servizio biblioteca seppure abborracciata ed eliminando il centro congressuale.

In questi casi è bene ponderare bene le decisioni e lasciare decantare i cattivi consigli. Per il progetto della Biblioteca di Piazzale Sanseverino l’Ateneo ha già sopportato ingenti spese e ora si propone una soluzione infelice e decentrata che a ben vedere offrirà spazi dimezzati agli studenti e agli utenti cittadini a fronte di una spesa complessiva (acquisto nuovo immobile di Renzo Piano, spese già sostenute dall’ Ateneo, nuove opere pubbliche per l’accessibilità al nuovo immobile) certamente comparabile con le previsioni dell’ edificio di Botta!

Tutto induce a salvare quel matrimonio con la città di Trento e la sua università che il “libro aperto” di Botta ben rappresenta riportando la decisione negli organi deputati, al riparo da azzardate scorciatoie.

Nicola Zoller
Capolista con Ale Schuster dei Riformisti per l’Autonomia

LEGGILO IN:
http://www.ladige.it/editoriali/pretis-citta-albere-biblioteca



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