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PRIMARIE. NENCINI: LA PARTITA DA VINCERE RIGUARDA IL FUTURO DELL'ITALIA. 27/11/2012 - “Questo ballottaggio non è il derby della domenica. Non si portano fumogeni e petardi, non si invocano moviole in campo né tantomeno si contesta l'arbitro prima del calcio di inizio. Si pensi solo a giocare bene e a ripetere il tutto esaurito di due giorni fa”. A dirlo Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, commentando i risultati definitivi delle primarie in vista del ballottaggio di domenica prossima. “Le regole – aggiunge il leader socialista - sono state fissate, bisogna solo parlare chiaro agli italiani su ciò che si intende fare per l'Italia. C'è un programma di governo nella Carta di intenti sottoscritta dai partiti della coalizione, e c'è un impegno condiviso a rinnovare profondamente la classe dirigente e a stravolgere i riti obsoleti della politica”. “La partita da vincere riguarda il futuro dell'Italia”, conclude Nencini, annunciando che da domani inizierà, in vista del secondo turno elettorale, un tour nel centro-nord, toccando il Lazio, l'Umbria, le Marche, l'Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia. PRIMARIE. NENCINI: L' ALLEANZA CON BERSANI E' VINCENTE. NON SI CAMBI IL PROGETTO 26/11/2012 - L'apporto dei socialisti è stato determinante, in termini di partecipazione e di consenso per Pierluigi Bersani”. A dirlo Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, secondo il quale gli oltre 700 comitati per Bersani, che hanno portato tra le 110 e le 120 mila preiscrizioni, “hanno contribuito a spostare in maniera significativa gli equilibri della competizione a favore del segretario del Pd”. La soddisfazione del leader socialista si rafforza guardando il quadro dei risultati, ancora ufficiosi, provenienti da quelle realtà italiane in cui il Psi ha avuto risultati importanti nelle recenti tornate elettorali. Un esempio su tutti, la provincia di Massa e la città di Carrara (sindaco è il socialista Zubbani), dove il vantaggio netto a favore di Bersani inverte un dato regionale toscano che premia Renzi. “E' il frutto – spiega – dell'impegno convinto di migliaia di nostri militanti, che hanno creduto in un progetto espressione della sinistra laica e riformista e si sono riconosciuti in un candidato che, nel nome del socialismo europeo, ha portato avanti una proposta politica seria e credibile”. Per Nencini, “le primarie sono state un trionfo di partecipazione e c'è stata un'inversione di tendenza rispetto al recente voto siciliano, in cui ad affermarsi sono stati l'astensionismo e il voto di protesta”. In vista del ballottaggio di domenica prossima, Nencini rinnova l'appello “ai militanti e agli elettori socialisti a confermare l'impegno organizzativo e il sostegno a Bersani e al Patto 'Italia bene comune' siglato dalle forze della sinistra riformista. Un progetto politico convincente e vincente, che – conclude – non può essere cambiato”. PRIMARIE. BERSANI A STELLA: LE RADICI VIVE DEL SOCIALISMO SONO LA FORZA DELL'OGGI VERSO IL DOMANI sabato 24 novembre 2012 Pier Luigi Bersani, candidato alle primarie del centro sinistra, ha scelto come tappa conclusiva della sua campagna elettorale Stella San Giovanni il piccolo borgo ligure arrampicato sulle colline sovrastanti Savona dove, il 25 settembre del 1896 nacque Sandro Pertini. Prima l'incontro con Riccardo Nencini e con il sindaco socialista di Stella Marina Lombardi poi la visita alla casa natale di Sandro Pertini e al piccolo museo a lui dedicato e gestito dalla locale Associazione Pertini a cui ha fatto seguito, nello spazio antistante la casa, dopo un indirizzo di saluto di Nencini, un breve ma significativo discorso di cui pubblicamo un'ampia sintesi: "Mi avrete sentito dire forse altre volte che non si possono avere foglie nuove se si tagliano le radici. Se uno ha l’impressione di vedere foglie nuove sull’albero avendo tagliato le radici sono le foglie degli altri, non le sue. Quando dico questo nella mia testa non c’è una storia recente o di partiti che abbiamo alle spalle, ma un’antica vicenda che credo sia appunto il luogo dove si sono formate le nostre radici e faccio riferimento a quando Pertini muove il moto di solidarietà, di autodeterminazione, di emancipazione dei lavoratori che diedero una mano enorme proprio con le loro battaglie ad unificare questo Paese”. Qui in queste radici lontane, ma sempre vive c’è l’orgoglio di una parola: socialismo. La più antica parola della politica italiana e credo che sia giusto ricordare questo e quella lontana origine che si affiancò ad una tradizione popolare e che diede vita ai concetti di fondo sui quali viviamo ancora oggi come progressisti italiani: l’idea profonda per cui se un debole, un lavoratore o una persona del popolo ottiene una conquista per sé immediatamente gli viene in mente che deve essere utile per tutti. Queste sono le radici dove c’è dentro il concetto di uguaglianza e sono la forza dell’oggi verso il domani. Questi valori sono quelli che possono tirarci fuori dalla situazione in cui siamo oggi. Perché l’idea dell’uomo solo al comando, di fare arricchire uno che poi viene seguito da tutti gli altri, queste idee balzane non ci portano da nessuna parte. L’eccesso di disuguaglianza ha creato questa crisi e uguaglianza è una parola che risponde ad un sentimento, ma anche ad un esigenza dell’economia. Voglio dire una parola a proposito anche del luogo nel quale siamo, dove oggi sono venuto per la prima volta. Io nel lanciare queste primarie ho scelto uno slogan: ‘Il coraggio dell’Italia’ perché penso che davanti a questa situazione molto difficile, molto complessa, inedita dal dopoguerra ad oggi, l’Italia deve dare fondo al suo coraggio, quello che ha dimostrato in momenti anche difficili. Deve risvegliare le sue energie, metterci convinzione, audacia, coraggio e io credo che una figura come quella di Pertini segnali come nessun’altra che cos’è il coraggio. Coraggio che a vent’anni ha mostrato da soldato semplice come usava allora per i socialisti. Con la mia presenza qui ho voluto anche rendere omaggio alle antiche radici del popolarismo italiano nella sua grande ispirazione socialista. La parola socialista è la più antica parola della politica italiana e ha dato origine ad un grande processo di emancipazione 120 anni fa. Credo che quei valori siano oggi ancora vivi, soprattutto per quanto riguarda l’economia: perché troppe differenze sociali non fanno girare la ruota e non fanno bene". torna in alto |