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Primo Maggio
1.5.2012

Trento/Bolzano, 29 aprile 2012


Sommario:

1. Invito per il PRIMO MAGGIO a Rovereto

2. Socialisti dal Trentino-Alto Adige a GENOVA per il 120°del Psi

2. RICORDARE I 120 ANNI DEI SOCIALISTI PER AFFRONTARE LE SFIDE DEL FUTURO



INFO SOCIALISTA 29 aprile 2012 -a cura di n.zoller@trentinoweb.it tel. 338-2422592Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it / www.socialisti.bz.it Sito nazionale PSI: www.partitosocialista.it Quindicinale - Anno IX



>>>CONTINUA LA LETTURA DI TUTTI I TESTI in www.socialistitrentini.it oppure QUI DI SEGUITO:



1. Invito
EVVIVA IL PRIMO MAGGIO!

con i Socialisti roveretani e trentini in piazza Erbe a Rovereto MARTEDI’ 1 Maggio 2012, ore 11.


Centoventitre anni or sono, al congresso di Parigi del 1889 venne promossa dall' Internazionale socialista la celebrazione del 1 Maggio come "Festa del Lavoro" o "Pasqua degli operai di città e campagna".
La ricorrenza ha mantenuto da allora il carattere di manifestazione per i diritti dei lavoratori, di solidarietà internazionale e di pace. Via via il "Primo Maggio" ha superato i confini partitici e sindacali per diventare una Festa aperta a tutta la popolazione che ha fiducia nel progresso sociale e civile della comunità umana.
Come da tradizione, i Socialisti roveretani e trentini propongono a tutti un "brindisi" augurale per il 1 Maggio, festa del Lavoro: l’appuntamento è per martedì 1 Maggio 2012 dalle ore 11 alle 12.00 presso la Stella d'Italia in Piazza Erbe a Rovereto, con la distribuzione di copie -dedicate al 120° di fondazione del Psi- del giornale “AVANTI!, quello storico fondato nel 1896 (non quello taroccato negli anni 2000 da Lavitola, che tanta pena ha destato tra i socialisti). Vi aspettiamo.



Nicola Zoller



Ricordiamo: Un LIBRO ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges)


- Autore: Edmondo DE AMICIS
- Titolo: "PRIMO MAGGIO"
- ed. Garzanti, Milano

Un romanzo dell'autore di "Cuore", che narra come nacque il socialismo di fine Ottocento.



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2. GENOVA, IL PSI DAL 1892

Dal Trentino-Alto Adige una delegazione socialista con Alessandro Bertinazzo, Mauro Ciola, Alessandro Pietracci e Nicola Zoller ha partecipato alla manifestazione per i 120 anni di fondazione del PSI a Genova. Da qui infatti partì l’esperienza di un movimento per la giustizia e la libertà che ancor oggiAggiungi un appuntamento per oggi rappresenta in Europa la speranza di milioni di cittadini: è cosi in Francia con Hollande e negli altri Paesi con i partiti aderenti al Partito Socialista Europeo. In Italia va ripresa la prospettiva socialista anche con una nuova consapevolezza in tal senso del centro-sinistra.



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3. RICORDARE I 120 ANNI DEL PSI PER AFFRONTARE LE SFIDE DEL FUTURO



-di Alessandro Pietracci

Corriere del Trentino, 27 aprile 2012



Celebrare le ricorrenze è sempre un’operazione pericolosa ed ambivalente in quanto da un lato si corre il rischio di fermarsi alle nostalgie del tempo andato, quando tutto era migliore, e dall’altro l’occasione del ricordo diventa un esercizio di retorica presente, di incensamento di se stessi. Quando poi i contesti sociali e culturali rispetto all’evento che si ricorda si sono completamente trasformati, è ancora più difficile attualizzare il ricordo, renderlo vivo e generatore di ulteriori sviluppi.

Eppure bisogna fare memoria. Proprio oggiAggiungi un appuntamento per oggi, in un momento in cui si dimentica in fretta. Ancora più necessaria è la memoria della storia politica italiana e non solo. Altrimenti si finisce per essere privi di radici, sballottati qua e là dalle ultime tendenze, incapaci di affrontare gli odierni problemi guardando anche alle esperienze passate.

Il 28 aprile si celebrano i 120 anni dalla fondazione del Partito Socialista Italiano. In realtà a Genova nel 1892 Turati, Treves ed altri diedero vita al Partito dei Lavoratori Italiani che fondeva in sé varie esperienze dei decenni precedenti, dalla nascita delle leghe di mutuo soccorso e delle prime Camere del lavoro fino alle travagliate vicende di soggetti politici come il Partito Socialista rivoluzionario di Romagna con il quale Andrea Costa riuscì ad essere eletto in Parlamento come primo deputato socialista.

La storia di questi 120 anni è un affresco di luci e ombre che ci riporta storie tragiche e gloriose, come del resto è stato il Novecento. Una storia di resistenza e di conquiste sociali, sui salari, sulle condizioni lavorative, sul diritto di voto delle donne; una storia che ha inciso profondamente sulla Storia italiana nei passaggi decisivi come sulla scelta repubblicana di Nenni (“o Repubblica o caos”) di fronte alle incertezze di Degasperi e alle ambivalenze di Togliatti. Una vicenda tormentata, fatta anche di dolorose scissioni, come non è avvenuto in altri paesi europei. Socialisti sono stati Rosselli e Matteotti, Saragat e Pertini (ambedue Presidenti della Repubblica), infine Bettino Craxi. Gli errori e le colpe dei singoli non possono però cancellare le azioni positive di milioni di persone che hanno lottato per la giustizia sociale, per la tutela dei diritti, per un mondo migliore.

Per capire la dimensione della storia del movimento socialista occorre alzare lo sguardo e guardare all’Europa che non può neppure pensarsi senza l'impegno di generazioni di riformisti in Germania, nei paesi scandinavi, in Francia. Proprio in quest'ultimo paese il successo al primo turno di Hollande alle elezioni presidenziali francesi dimostra la vitalità di una tradizione che, rinnovata e aggiornata, può affrontare al meglio la grande crisi in cui siamo immersi. Una tradizione che, da Delors a Mitterand (per citare soltanto le due personalità francesi forse più note in Italia), ha costruito l’Europa e che deve assolutamente offrire la sua spinta riformatrice per la ristrutturazione dell’ edificio europeo, che si dimostra sempre meno adeguato a sopportare l' impatto della crisi economica, sociale, istituzionale e politica in atto.

La dimensione europea di questa ricorrenza scaturisce anche dal fatto che in Trentino, allora appartenente all’Impero e gravitante nell’orbita tedesca, le idee socialiste si erano diffuse già da qualche anno rispetto all’Italia in quanto il partito socialdemocratico era stato fondato in Germania nel 1875 e nei territori austro ungarici nel 1890. L’anno prima Viktor Adler, leader dei socialisti austriaci, era riuscito a raccogliere in un unico partito i vari movimenti “nazionali” dei molteplici gruppi linguistici che componevano l’Impero. Sul finire del secolo, nel 1899, riuniti a Brno in Moravia i socialisti lanciavano un manifesto per il rinnovamento della monarchia asburgica e dell’Impero in un senso che oggiAggiungi un appuntamento per oggi noi definiremmo democratico, federalista e rispettoso dei diritti delle varie nazionalità. Per questi ideali si batterà anche Cesare Battisti, deputato socialista al Parlamento di Vienna dal 1911 fino alla guerra.

Sappiamo come è andata la storia. Tuttavia in nuce in questo solco si collocano tutti i progetti per una nuova Europa unita. OggiAggiungi un appuntamento per oggi l’intero sogno europeo è a rischio per fortuna non a causa di una guerra, ma per l’acutizzarsi degli squilibri economici e sociali e per la risorgenza di riflessi identitari che sfociano nel populismo e nella demagogia.

Come scrive il segretario nazionale del Psi Nencini: "I grandi filoni della politica europea si rinnovano senza tradire le loro identità. È la strada che i riformisti italiani devono battere con urgenza come servizio da rendere all’Italia". E all'Europa.

Ecco perché ricordare i cento venti anni dei socialisti italiani significa ragionare sulle sfide del presente e sulle opportunità del futuro. Sempre in un’ottica gradualista e riformista, con il faro dei valori di giustizia e di libertà che rendono ancora affascinante un genuino impegno politico.



*segretario provinciale del Partito Socialista Italiano



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