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Francia, una speranza socialista per l'Europa Le elezioni francesi stanno rappresentando una vera e propria battaglia di posizione nel mezzo della più difficile congiuntura economica del dopoguerra. L’uscente Sarkozy è sfidato dal socialista Hollande che dimostra con efficacia l'attualità e la necessità di una rinnovata presenza della sinistra riformista al governo. Inclusione, redistribuzione economica, equità sono qualcosa di più che dei semplici slogan. Qui i socialisti stanno disegnando una “nuova frontiera” che deve necessariamente separare la Francia e la nuova Europa da coloro che hanno condotto politiche inique facendo leva sulle peggiori paure e che hanno volontariamente contribuito all’impoverimento complessivo del Continente. La Francia socialista spaventa i conservatori perché questi si rendono conto che la svolta egualitaria inevitabilmente porterà ad un riequilibrio del peso fiscale a danno dei più ricchi. Ma ciò si rende inevitabile,dopo che una speculazione capitalistica senza regole ha causato l’attuale angosciante crisi economica. Per molti cittadini è più rassicurante l’idea di responsabilità e di riequilibrio fiscale che i socialisti propugnano non nascondendo la difficoltà della congiuntura e rivendicando una visione pubblica della redistribuzione economica. I socialisti non rinunciano tuttavia a garantire con equità il dinamismo che l’economia privata deve poter promuovere e avvertono parimenti l’obbligo di riqualificare e ottimizzare la spesa pubblica, escludendo che sia messa sotto stato d’accusa, come invece sta accadendo in Italia. Le elezioni francesi aprono dunque un nuovo ciclo della politica in Europa; l’auspicabile successo dei socialisti è una speranza per l'Europa e anche per il nostro Paese: in tempo di crisi se si salva l’Europa si salva l’Italia. Comitato PSI del Trentino-Alto Adige torna in alto |