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INFO SOCIALISTA 25 marzo 2012 -a cura di n.zoller@trentinoweb.it tel. 338-2422592 Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it / www.socialisti.bz.it Sito nazionale PSI: www.partitosocialista.it Quindicinale - Anno IX Sommario: A) Tre Libri per cominciare: "E' tornato Masaniello!" di Marco Di Lello; “Ci sarebbe bastato” di Silvia Cuttin; “Garibaldi e i trentini”, AA.VV. B) AUTONOMIA, SI DIFENDE COL 3° STATUTO @@@@@@@@@@@@@@@ A) Tre Libri per cominciare ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges) 1. Vi segnalo per lunedì 26 marzo 2012 a Bolzano la presentazione del libro "E' tornato Masaniello!" di Marco Di Lello da parte dell'autore insieme ad Alberto Faustini, direttore dell'Alto Adige e Pinuccia Di Gesaro, editrice e giornalista, alle ore 18.00 al Circolo della Stampa di Bolzano via dei Vanga 22 . Il libro affronta la recente politica dei riformisti. Se la rassegnazione è un male e la medicina per combatterlo è data dalla buona e sana politica, una vera forza riformista può fare da bussola ad un sistema partitico in crisi e spesso fine a se stesso che deve, invece, tornare ad amministrare con responsabilità e senza guardare ai "santi a cui votarsi". "E' tornato Masaniello, la storia interrotta del riformismo napoletano", il libro di Marco Di Lello - assessore regionale in Campania con delega all'Urbanistica e Beni Culturali dal 2000 al 2008, dal 2008 coordinatore della segreteria nazionale Psi - prova a ripercorrere le responsabilità amministrative nella sua esperienza ai vertici della Regione Campania puntando l'attenzione sulla storia dell'amministrazione comunale della città di Napoli, con un corollario di nomi e aneddoti per denunciare le criticità e arrivare alle soluzioni. Saranno i relatori a ricavarne spunti per un dibattito che si inserisce nella realtà politica odierna, a Roma come a Bolzano. Vi aspetto. Alessandro Bertinazzo, segretario Psi dell’Alto Adige @@@@@@@@@@@@@@@ 2. SINISTRA per ISRAELE presenta il libro di Silvia Cuttin “Ci sarebbe bastato” Martedì 27 marzo 2012 ore 17.30 Sala degli affreschi - Biblioteca comunale di Trento - via Roma Il libro sarà introdotto dal prof. Roberto Toniatti professore di diritto costituzionale comparato, coordinerà l’incontro Fernando Guarino. Porterà il saluto del Comune di Trento il Presidente del Consiglio comunale Renato Pegoretti. Sarà presente l’autrice. “Ci sarebbe bastato”, di Silvia Cuttin - Epika Edizioni “Il libro racconta l'intreccio di tre vicende singolari, o meglio l'epopea di tre giovanissimi cugini, e di un popolo. Racconta della Fiume liberale e cosmopolita di oltre 100 anni fa, di due famiglie, della loro vita quotidiana dagli inizi del 1900 fino agli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, e dell'orrore che ha invaso le esistenze di tre persone come noi, come tutti noi. Ma non solo: la storia di Laci, Martino e Andi, e delle assurde traversie che hanno costretto loro, come molte persone di religione ebraica dopo l'abominio delle leggi razziali del 1938, a fare i conti ogni giorno con l'esilio, la sofferenza e la morte, è anche una lancinante riflessione sul destino individuale. Il destino imposto a tre cugini che avevano l'unico torto di essere ebrei. Ed è accaduto qui, in Italia, non troppi anni fa.” Silvia Cuttin è nata nel 1957 a Bologna, dove vive, da famiglia triestina con origini austro-ungariche da parte di madre e austro-inglesi da parte di padre. I luoghi di provenienza, le origini ebraiche e le avventurose storie di famiglia hanno da sempre rappresentato per lei importanti punti di attrazione e di riferimento culturale. Lavora nell’ambito delle relazioni pubbliche; si è occupata di organizzazione eventi, uffici stampa, comunicazione. é coautrice di “Giardini Margherita – Storia Racconti Immagini”, Pendragon 2008. @@@@@@@@@@@@@@@ 3. Segnaliamo ai nostri concittadini questo libro, anche come ‘memento’ per il fatto sotto riportato: “Garibaldi e i trentini” Collana del Museo Trentino del risorgimento e della lotta per la Libertà –Edizioni Temi, 1982 Le Camicie rosse in Trentino: una raccolta di scritti che ricordano la campagna garibaldina del 1866, una parte importante del Risorgimento trentino, riportata in primo piano e raccontata attraverso i contributi di protagonisti e studiosi. Sommario § Saluto, Giorgio Tononi § Premessa, Quirino Bezzi § Ai Trentini, Giuseppe Garibaldi § Garibaldi e il Trentino, Pietro Pedrotti § Il Trentino al vertice della diplomazia italiana nel 1866, Riccardo Gasperi § La campagna garibaldina del 1866 nel Trentino, AA. VV. § La battaglia di Bezzecca, Ugo Zaniboni § I garibaldini trentini, Bice Rizzi § Paesaggio ledrense, Giulio Benedetto Emert dal giornale l’Adige del 21 marzo 2012: QUEGLI INUTILI INSULTI A GARIBALDI Ad un convegno promosso venerdì' 16 marzo dagli Schützen di Rovereto sul Risorgimento italiano si sono sprecati gli insulti a Garibaldi, definito ripetutamente delinquente e ladro dalla relatrice Bianchini Braglia tra l’entusiastica approvazione dei presenti. Veniva presentato presso l’inutilmente austera sala della Fondazione Caritro un libro dal titolo programmatico “Le radici della vergogna – Psicanalisi dell’Italia”… A commento - per memoria degli Schützen e di tutti noi - possono essere riproposte come viatico per essere più attenti verso le esperienze e i valori degli altri, le parole dell'austriaco Karl Kraus in difesa - presso i suoi connazionali - della memoria di Cesare Battisti: "Chi giudica farabutto il patriota dell'altrui patria, dev'essere un imbecille della propria". Nicola Zoller, segretario reg. Psi del Trentino-Alto Adige @@@@@@@@@@@@@@@ B) Dopo la manifestazione di piazza a Trento AUTONOMIA, SI DIFENDE COL 3° STATUTO -di Alessandro Pietracci, segretario provinciale Psi del Trentino Archiviata la manifestazione del 10 marzo è bene che ritorniamo a parlare di politica. Sia chiaro: ha avuto ragione sia chi è andato in piazza sia chi, prima e dopo, ha criticato l’operazione. Ancora una volta il più saggio di tutti è il navigato e pragmatico Luis Durnwalder che aveva messo in guardia dall’organizzare un evento a rischio di mancanza di partecipazione: poteva essere un boomerang piuttosto che quel colpo mediatico capace di smuovere le acque a livello non solo provinciale. Comunque sia quella manifestazione, non ha di certo fatto male all’autonomia e vanno laicamente rispettate le motivazioni, anche se non sempre condivisibili pienamente, di chi, esponendo bandiere e cartelloni scritti alla buona, ha voluto esprimere rabbia, contro ciò che non va, oggi, nel rapporto “con Roma”;timore di perdere quanto è stato costruito, proprio grazie all'autonomia, magari rischiando di apparire difensori di privilegi indifendibili. In realtà la manifestazione è nata da in genuino bisogno di dichiarare il proprio orgoglio trentino. In tutto questo, non abbiamo intravisto il pericolo di un localismo chiuso in se stesso stile Lega Nord; forse si è abusato di un linguaggio retorico e nostalgico, quello sì fuori tempo e fuori luogo. Tant’è. Anche la politica si nutre di simboli e di sentimenti. Però non può assolutamente fermarsi qui. Già da un anno noi socialisti lavoriamo, attraverso un paziente dialogo, intorno alla possibilità di aprire un cantiere delle idee nel centrosinistra, senza confini preconfezionati, predefiniti o pregiudiziali per discutere di proposte e riforme. Oggi forse ci vuole qualcosa di più che non solo dipinga il quadro dei prossimi anni ma che restauri pure la cornice. Fuor di metafora, al Trentino non basta più un piccolo cabotaggio (secondo la logica perversa per cui tanto le risorse sono praticamente infinite, che ha ridotto lo Stato nelle condizioni che stiamo vivendo), non basta un riposizionamento delle forze politiche che attendono, qui da noi, le mosse, e le scelte personali di Lorenzo Dellai, mentre osservano i posizionamenti in atto a livello nazionale. E neppure bastano semplici rievocazioni storiche. Si parla di Euregio, ma sarà mai possibile costruire questo organismo transfrontaliero se ormai abbiamo soltanto un filo che ci lega a Bolzano? Bisogna capire se la Regione è veramente un ente inutile e costosissimo, come appare ogni giorno di più, oppure se si può in qualche modo rilanciare la sua “alta” funzione per i rapporti con la realtà esterna, italiana ed europea, come proposto recentemente da Mario Raffaelli. Sulla ipotesi del rilancio, che mi pare prevalente, sarebbe bello che tutte le forze politiche della Provincia di Trento arrivassero ad un accordo da sottoscrivere insieme per ripensare il quadro regionale: un documento il più possibile unitario da poi presentare ai colleghi sudtirolesi. Sappiamo tutti quanto sia difficile che la Svp in un momento tra i più delicati nella sua storia (la successione, a Durnwalder, figura dall'indiscusso carisma, anche oltre i confini regionali; l’erosione del consenso da parte di altri partiti tedeschi; il progressivo superamento della stretta divisione etnica) possa pensare ai trentini ora che ha ottenuto quasi tutte le competenze che voleva. Occorre fare però almeno un ultimo tentativo. L’obiettivo della stesura del “terzo statuto” insieme con gli altoatesini può ancora essere raggiunto, ma ciò necessita una temperie adatta anche a livello culturale. Guardando al nostro interno penso che, superato lo scoglio referendario, si possa continuare a parlare con più serenità all’assetto istituzionale del Trentino. Abbiamo detto più volte che non si può gettare a mare la riforma delle Comunità di Valle senza averla rodata almeno per qualche anno. Nel frattempo però la situazione sembra muoversi molto velocemente: in queste ultime settimane abbiamo registrato la volontà di alcuni comuni del Trentino di accorparsi in vari modi (dalla gestione condivisa dei servizi e delle spese all’effettiva unione in un unico municipio). È questa la strada maestra da percorrere. Si noti che la Provincia non ha incentivato questi processi aggregativi come invece potrebbe fare. La democrazia del Trentino si gioca dentro e fuori dei partiti politici. In questi mesi si parlerà sempre di più del meccanismo, interno alla coalizione di centro sinistra, di scelta del candidato presidente (se si vota ancora con l'elezione diretta). Abbiamo visto come le primarie all'italiana si traducano spesso in zuffe ingestibili, che rasentano lo squallore, tuttavia in qualche modo occorre coinvolgere i cittadini in maniera virtuosa. Il centro sinistra potrebbe aprire un tavolo organizzativo, ora e non a tre mesi dal voto, nel quale tutti, partiti, gruppi, associazioni – grandi o piccoli – possano respirare un nuovo spirito di pari dignità e produrre in libertà quelle idee nuove di cui si sente reale bisogno. @@@@@@@@@@@@@@@ Preghiamo gentilmente i nostri lettori di scrivere una e-mail a n.zoller@trentinoweb.it con il semplice oggetto "CANCELLAMI" se le nostre "info" risultano indesiderate. Grazie per la cortese paziente attezione. torna in alto |