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Le caste e la sanguiseghe
1.9.2011

INFO SOCIALISTA 1 settembre 2011
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o CRISI MORALE, DA 20 ANNI SEMPRE PEGGIO - di N.Zoller

con riferimenti a 3 libri:
1: "LA CASTA -Così i politici italiani sono diventati intoccabili"
2: "MAGISTRATI.L'ULTRACASTA"
3: "SANGUISUGHE"


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L'Italia allo sbando
CRISI MORALE, DA 20 ANNI SEMPRE PEGGIO



Aggiungerei qualche considerazione al recente intervento del magistrato Pasquale Profiti sulla crisi morale-economica italiana. Sì, i costi della mala-politica sono insopportabili: e non solo quelli elencati dal procuratore, ma potremmo ripetere quelli indicati nel 2007 dall’inchiesta dei giornalisti Rizzo e Stella edita col titolo emblematico “La casta”. Vizi antichi ma anche recentissimi, che non sono stati sradicati dalla “seconda Repubblica”, anzi si sono moltiplicati. Chi a suo tempo ha fatto leva su “Mani pulite” si è dimostrato spesso un malevolo arruffapopoli. Basti pensare a chi negli scorsi anni ’90 soffiò con veemenza sul fuoco della protesta concentratasi nel referendum che abolì a furor di popolo il finanziamento pubblico dei partiti, salvo poi procedere – dopo aver eliminato gli avversari – a ridicolizzare il verdetto popolare moltiplicando di almeno cinque volte – dicesi 5 volte – il finanziamento statale alla politica con la formula dei “rimborsi elettorali”. Emilio Lussu, spirito libero della sinistra italiana, avrebbe commentato: “Il vero peccato non è commettere una infrazione alle leggi di nostro Signore, ché tutti siamo dei deboli mortali, ma fingere di essere virtuosi e agire da imbroglioni”.
E qui nell’elenco dei malesseri istituzionali dovremmo anche aggiungere la stupefacente analisi riguardante un’altra casta pubblica, precisamente “L’ultracasta” come ha definito la Magistratura il giornalista dell’ Espresso Stefano Livadiotti in un libro pubblicato nel 2009 da Bompiani. Leggiamo nella presentazione dell’inchiesta: “Quella dei giudici e dei pm è la madre di tutte le caste. Uno stato nello stato, governato da fazioni che si spartiscono le poltrone in base ad una ferrea logica lottizzatoria e riescono a dettare l’agenda alla politica. Un formidabile apparato di potere che, sventolando spesso a sproposito il sacrosanto vessillo dell’indipendenza e facendo leva sull’immagine dei tanti magistrati-eroi, è riuscito a blindare la cittadella della giustizia, bandendo ogni forma di meritocrazia e conquistando per i propri associati un carnevale di privilegi. Per la prima volta, cifra per cifra, tutta la scomoda verità sui 9.116 uomini che controllano l’Italia: gli scandalosi meccanismi di carriera, gli stipendi fino all’ultimo centesimo, i ricchi incarichi extragiudiziari, le pensioni d’oro, la scala mobile su misura, gli orari di lavoro, l’incredibile monte-ferie, i benefit dei consiglieri del Csm…”.
Continuando a indagare senza meta sulla crisi morale, potremmo sconfinare nel campo sterminato dell’evasione fiscale, che nell’era post-tangentopoli non solo è peggiorata…, è precipitata. Mentre risulta altrettanto arduo – anche se indispensabile - chiedere ora a chi ha incamerato in epoche di vacche grasse speciali “diritti acquisiti”, un contributo di solidarietà ai detentori di pensioni dorate o ai 535.000 baby-pensionati. A quest’ultimo proposito scrive Enrico Marro sul Corriere della Sera del 21 agosto: “Prendiamo per esempio il leader del Idv Antonio Di Pietro che, come scrive Mario Giordano nel libro ‘Sanguisughe’, è andato in pensione da magistrato a 44 anni e incassa 2.644 euro lordi al mese. Difficile aspettarsi che possa farsi promotore di un contributo sulle baby pensioni. Così come è difficile che possa farlo Umberto Bossi, visto che la moglie Manuela Marrone, è andata in pensione a 39 anni dopo aver fatto l’insegnante e prende 766 euro al mese”.
Cosa si vuol dire con queste parzialissime esemplificazioni? Che la “rivoluzione” morale promessa circa 20 anni orsono si è rivelata falsa: da allora non sono stati rimossi i problemi denunciati, ma sono stati aggravati dalla classe politico-istituzionale della “seconda Repubblica”. Tanto che risulta primeggiare gigantescamente un Grande vecchio della “prima Repubblica” come il presidente Napolitano.


- Nicola Zoller, giornale l'Adige, 30 agosto 2011



con riferimenti a 3 libri:

1: "LA CASTA -Così i politici italiani sono diventati intoccabili"
-di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
ed. Rizzoli, 2007

Che futuro ha un Paese dove la fame di poltrone ha spinto a inventare le comunità montane al livello del mare? Dove il Quirinale spende il quadruplo di Buckingham Palace? Dove una "lasagnetta al ragù bianco e scamorza" dello chef del Senato costa la metà di una pastasciutta alla mensa degli spazzini? Dove ci sono partiti nati dalla mutazione genetica di una bottega di cuoio e ombrelli? Dove conviene fiscalmente regalare soldi a una forza politica piuttosto che ai bambini lebbrosi? Che futuro ha un Paese così?

Aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d’oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. "Rimborsi" elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più "virtuose" moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della Repubblica tedesco. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati "trombati" consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l’autoblu. La denuncia di come una certa politica, o meglio la sua caricatura obesa e ingorda, sia diventata una oligarchia insaziabile e abbia allagato l’intera società italiana. Storie stupefacenti, numeri da bancarotta, aneddoti spassosi nel reportage di due grandi giornalisti. Un dossier impressionante, ricchissimo di notizie inedite e ustionanti. Che dovrebbe spingere la classe dirigente a dire: basta.

2: "MAGISTRATI.L'ULTRACASTA"
-di Stefano Livadiotti
ed. Bompiani, 2009

Secondo l'autore, quella dei giudici e dei pubblici ministeri è la madre di tutte le caste. Uno stato nello stato, governato da fazioni che si spartiscono le poltrone in base a una ferrea logica lottizzatoria e riescono a dettare l'agenda alla politica. Un formidabile apparato di potere che, sventolando spesso a sproposito il sacrosanto vessillo dell'indipendenza, e facendo leva sull'immagine dei tanti magistrati-eroi, è riuscito a blindare la cittadella della giustizia, bandendo ogni forma di meritocrazia e conquistando per i propri associati un carnevale di privilegi. Per la prima volta, cifra per cifra, tutta la scomoda verità sui 9.116 uomini che controllano l'Italia: gli scandalosi meccanismi di carriera, gli stipendi fino all'ultimo centesimo, i ricchi incarichi extragiudiziari, le pensioni d'oro, la scala mobile su misura, gli orari di lavoro, l'incredibile monte-ferie, i benefit dei consiglieri del Csm. E, parola per parola, le segretissime sentenze-burla della Sezione disciplinare, capace di assolvere perfino una toga pedofila.

3: "SANGUISUGHE"
- di Mario Giordano
ed. Mondadori, 2011

E' un libro che promette di far parlare molto: non di biologia, ma di politica. “ Sanguisughe”, infatti, è il titolo del libro denuncia di Mario Giordano sui politici ed i privilegiati d’Italia che godono di pensioni di lusso, alla faccia di quelli che faticano tutta la vita per arrivare ad avere una pensione dignitosa che forse non avranno mai.
Il titolo completo dell’opera letteraria del bravissimo giornalista con la faccia da ragazzino è eloquente: “ Sanguisughe – Le pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche”. Si tratta di un libro inchiesta molto dettagliato sul fenomeno delle pensioni doppie, triple e multiple d politici e dirigenti che appartengono alla classe dei “privilegiati” del nostro Paese.
L’autore non nasconde nulla e cita numeri, dati, nomi e cognomi di personaggi noti della “casta” che dirige le sorti economiche e politiche della Penisola. Il tutto, in un intenso resoconto di 160 pagine che faranno discutere e, forse, anche arrovellare le budella di chi guadagna meno di 1000 euro al mese, di chi non ce la fa a mantenere una famiglia, di chi si barcamena tra un lavoro precario e l’altro, dove pensione e stipendio sicuro sono solo chimere.

Volete qualche assaggio del libro per non rodervi di botto? Eccolo: il pensionato Inps più ricco d’Italia guadagna 90 mila euro al mese; tre onorevoli che sono stati in Parlamento per appena un giorno prendono la pensione di coloro che sono stati parlamentari per tutta la vita.
L’ex Presidente del Consiglio che ha tagliato le pensioni, si è invece garantito per sé una rendita di 31 mila euro al mese. Ci sono poi i baby pensionati ( sempre privilegiati si intende) che si sono ritirati dalla vita lavorativa a 30, 40 anni con 6 mila e 8 mila euro al mese.
Un dirigente della Banca d’Italia è riuscito a soli 44 anni a portare a casa la bellezza di 18 mila euro al mese di pensione. Anche i boss della criminalità organizzata, che risultano nullatenenti agli occhi dello Stato, sono riusciti ad assicurarsi dei sostanziosi vitalizi. Se volete saperne di più, leggetevi il libro e parlatene, non a vanvera, ma per denunciare casi simili e fare il modo che non accadano mai più.




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