<< indietro


CON BLAIR
HA VINTO LA SOCIALDEMOCRAZIA

Terzo mandato per Tony Blair e vittoria storica per i laburisti inglesi che non erano mai riusciti a vincere tre volte di seguito le elezioni politiche. “Nonostante le polemiche sulla guerra irachena- ha commentato Enrico Boselli - Tony Blair ha vinto e convinto. È la ricetta socialdemocratica che ha vinto, ovviamente aggiornata al ventunesimo secolo”. “premiato per il coraggio riformista” mentre non è dello stesso parere Bertinotti secondo cui quella del Labour è una “vittoria monca” e la sua una politica di centro. "Bertinotti - commenta Roberto Villetti - non distingue la sinistra dalla destra".


 


Confermate dunque le previsioni di vittoria ma non quelle di un severo ridimensionamento del partito laburista che perde solo un terzo dell’ampio margine di vantaggio che aveva nel precedente Parlamento ma conserva una fortissima maggioranza ai Comuni. Con 624 seggi su 646 assegnati, i laburisti ne hanno 353 (- 47), i conservatori 197 (+33), i liberaldemocratici 620 (+11) e 12 vanno ad altri.


 


"E’ un momento storico. Nonostante le polemiche sulla guerra irachena – è il commento di Enrico Boselli - Tony Blair ha vinto e convinto gli elettori britannici con due semplicissimi argomenti: il primo è che i Laburisti hanno governato bene, da veri riformisti, coniugando crescita economica e spesa sociale. Con Blair si è registrata la rinascita dello storico NHS, il sistema sanitario inglese, nonché il miglioramento dell’istruzione e un miglior tenore di vita. Il secondo argomento vincente, è che una vittoria dei conservatori sarebbe stato un ritorno al passato di Margaret Thatcher, l’epoca dello Stato ‘minimo’ e della competizione senza regole, che gli elettori non volevano assolutamente più. Come italiani aggiungiamo che sarebbe stata una disgrazia anche per l’Europa. È la ricetta socialdemocratica che vince con Blair, ovviamente aggiornata al ventunesimo secolo: il dissenso sulla vicenda irachena tra Londra da un lato e Madrid, Berlino, e anche la sinistra italiana dall’altro, non muta questo dato di fatto. I socialisti democratici italiani – conclude il leader dello Sdi - rivolgono a Blair il più caloroso augurio di buon lavoro".


Plaude alla vittoria del leader laburista anche Francesco Rutelli. "Il successo di Tony Blair e' una vittoria storica di cui debbono rallegrarsi tutti i democratici e i progressisti – ha affermato il presidente della Margherita - è un premio al suo coraggio riformista. Abbiamo dissentito sulla guerra in Iraq, conosciamo bene i dubbi britannici sull'Europa, ma Blair ha conquistato il centro dell'arena grazie al dinamismo della crescita economica e alla redistribuzione sociale''. ''La Margherita e' orgogliosa” - conclude Rutelli che ha inviato un messaggio di congratulazioni al premier inglese.


 


''E' il miglior premio - commenta Fassino - per chi, come te, ha perseguito la strada dell'innovazione politica e culturale rinnovando il laburismo inglese e contribuendo alla maggiore credibilita' del riformismo e del socialismo europeo''.


 


Opposta l’analisi di Bertinotti, secondo cui con “Blair in Gran Bretagna non vince la sinistra. Vince bensi' una politica di centro, che nonostante tutto perde consensi notevoli rispetto al passato”. Secondo il leader di Rifondazione, Blair poi avrebbe condotto una politica che si è “contraddistinta per privatizzazioni, abbattimento dello stato sociale, primato del mercato, guerra in Iraq”.


 


“È comprensibile – risponde il vicepresidente dello Sdi, Roberto Villetti - che Bertinotti non sia d’accordo con Blair. Ciò che invece stupisce è che il leader di Rifondazione comunista non distingua in Gran Bretagna la sinistra dalla destra. Come si sa il mondo progressista è assai composito. Con il metro di Bertinotti chi è riformista, sbagliando, potrebbe considerare lui estraneo alla sinistra. Come diceva Nenni c’è infatti sempre qualcuno ‘più puro che ti epura’.


 




torna in alto




Powered by Web Wiz Site News version 3.06
Copyright ©2001-2002 Web Wiz Guide