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SINISTRA e DESTRA
18 dicembre 2010

INFO SOCIALISTA 18 dicembre 2010
a cura di n.zoller@trentinoweb.it tel. 338-2422592

Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it / www.socialisti.bz.it
Sito nazionale PSI: www.partitosocialista.it
Quindicinale - Anno VII

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o Un LIBRO per cominciare: P. Catellani-P. Corbetta,“Sinistra e destra”, il Mulino ed.(di N.Zoller)
o LA SFIDA DEL PARTITO DEL "MA NEANCHE" -di Pierluigi Battista
o PERCHE' IL CENTRO-SINISTRA PERDE A MILANO (MA NON SOLO LI')
o BOLZANO: 2°congresso del Partito Socialista Italiano, sabato 18 dicembre 2010



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Un LIBRO per cominciare ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges)

o Autori: P. Catellani e P. Corbetta (a cura di)
o Titolo: “Sinistra e destra”, il Mulino ed., 2006
o il Mulino, BO

-di Nicola Zoller
Corriere del Trentino, 17 dicembre 2010 (col titolo: "POLITICA, I NON COLLOCATI TRA DESTRA E SINISTRA")


Di questi tempi, forse una buona lettura che indaga sull’Italia dei primissimi anni del XXI secolo può contribuire più di altra cosa al confronto politico. “Sinistra e destra”, una ricerca edita da il Mulino a cura di P. Catellani e P. Corbetta, non si occupa di idee ma di cosa significa essere di sinistra o di destra dal punto di vista degli elettori. E’ un’inchiesta che fa riflettere anche sui guasti prodotti in questo ventennio dall’antipolitica.

Un tempo l’appartenenza sociale, la pratica religiosa, la regione d’appartenenza potevano determinare il comportamento politico. Con l’avvento della seconda Repubblica in Italia si sono rafforzati gli aspetti individuali e indeboliti quelli collettivi: per cui è difficile orientarsi sia per i ricercatori sociali sia per i singoli cittadini. Questi ultimi sembrano essere stati indotti dal nuovo sistema politico-elettorale “bipolare” comunque a scegliere tra destra e sinistra: eppure da questa ricerca appare che il 38,7 % delle persone intervistate “rifiutano di collocarsi lungo la dimensione sinistra-destra”, contro il 26,5% di persone dichiaratesi di sinistra, il 25,5% di destra e il 9,3% di centro. Inoltre circa il 50% delle persone non si riconoscono - come un tempo - in definizioni politicamente “puntuali” e ancora ben correnti a livello europeo quali “liberale”, “democratico-cristiano”, “socialista”… L’inchiesta de il Mulino alla fin fine riesce a descrivere alcune discriminanti tra destra e sinistra.

Indagando le reazioni al classico “pregiudizio” nei confronti degli immigrati, emerge che il livello di pregiudizio è più basso negli intervistati di sinistra, mentre valori più alti sono stati rilevati in quelli di destra, ma parimenti anche negli intervistati “politicamente non collocati”.
Si è indagato poi sul senso di “efficacia” politica, cioè sulla convinzione degli intervistati di avere la “capacità diretta di fare” e portare a compimento dei progetti politici ovvero di dover “lasciar fare”. Risulta che gli intervistati dichiaratisi di sinistra mostrano un senso di efficacia politica più elevato. Gli elettori di destra e centro ne mostrano uno più basso, infine i “non collocati” uno più basso ancora: entrano qui in gioco probabilmente discorsi di adesione a valori tradizionali e di mantenimento delle gerarchie esistenti, oppure di sfiducia nelle possibilità di cambiamento.
Altro indicatore discriminante – fondamentale in un sistema democratico – è costituito dalla verifica su “l’interesse per la politica”: gli intervistati di sinistra manifestano l’interesse più elevato, seguiti da quelli di centro e di destra; decisamente distanziati appaiono invece i “non collocati”.

Se possiamo esprimere una valutazione schematica su questa ricerca, dobbiamo riconoscere che essa fa emergere più chiaramente la conoscenza su una categoria di persone meno indagate: quelle politicamente “non collocate”che rappresentano – come abbiamo segnalato – la maggioranza relativa, caratterizzate da alti livelli di insicurezza collettiva e individuale, da elevato pregiudizio verso le persone e i gruppi diversi da se stessi oltre che da una sfiducia enorme verso la politica e la propria personale possibilità/capacità di intervenire sul suo svolgimento. Emerge un messaggio basilare per tutta la politica, specialmente per coloro che hanno a cuore il sistema democratico: bisogna ridurre le situazioni di incertezza collettiva e personale, a partire dalla sicurezza del posto di lavoro e dagli altri problemi di sicurezza riguardanti l’ordine pubblico e la convivenza civile.



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LA SFIDA DEL PARTITO DEL "MA NEANCHE"
È il gruppo di chi non si riconosce in nessuno dei protagonisti del torneo bipolare

-di Pierluigi Battista
Corriere della Sera, 22 novembre 2010

Alle elezioni non prenderebbe un voto. Ma forse circola un umore nemmeno tanto esiguo e minoritario di sostegno al partito dei refrattari che, con il permesso di Crozza, potrebbe adottare il motto «Ma neanche». Che, nel crollo tempestoso del berlusconismo, non vede alternative convincenti. Che non ne può più dell' atmosfera da basso impero che trasuda dalla corte del sultano, «ma neanche» dell' ipocrisia, della ripetitività stucchevole, della banalità furbastra, della povertà culturale, delle bugie di chi dovrebbe esserne l' antitesi. È il partito di chi non si riconosce in nessuno dei protagonisti del torneo bipolare in cui, nostro malgrado, ci tocca giocare da quasi una ventina d' anni. Di chi non vuole l' impunità dei potenti, ma neanche l' elogio della ghigliottina e del linciaggio mediatico. Di chi non vuole che si intralcino le indagini, ma neanche che la vita privata sia incivilmente distrutta insieme alle garanzie liberali del cittadino. Di chi non ama la cricca, ma neanche le manette senza giusto e regolare processo. Di chi non vuole che la destra esulti per il bavaglio ai giornalisti di sinistra, ma neanche la sinistra che approva il bavaglio ai giornalisti di destra. Di chi non ama il metodo Boffo, ma neanche il metodo Noemi. Il partito dei recalcitranti che di fronte allo spettacolo penoso della nostra politica bipolare vorrebbe andarsene con la sommessa ma testarda discrezione dello scrivano Bartleby: «Preferirei di no». Che non ama l' estetica del bunga bunga, ma neanche il neobacchettonismo di chi si arroga (del tutto arbitrariamente) il monopolio dell' etica, e dell' etichetta. Che non si identifica nel «partito dell' amore», ma neanche si vuole arruolare nel partito dell' odio. Che non vuole partecipare alla guerra santa contro gli immigrati clandestini, ma neanche far finta di niente contro i mercanti di carne umana scaricata impunemente dagli scafisti. Che non vuole l' umiliazione dell' Italia che si genuflette ai capricci del satrapo Gheddafi, ma neanche la doppiezza di chi non dice una parola sull' Onu che prende in giro il mondo e mette rappresentanti libici a capo degli organismi internazionali a tutela dei diritti umani. Chissà su quanti potenziali aderenti potrebbe contare il partito del «ma neanche». Il partito di chi non sopporta un premier che accusa la «Piovra» di dare un' immagine negativa dell' Italia, ma neanche il fanatismo grottesco di quelli che narrano di un premier organizzatore delle stragi del ' 93. Di chi mai chiamerebbe Mangano un eroe, ma neanche Spatuzza o Ciancimino jr. Di chi non sopporta la Rai in ostaggio alla destra, ma neanche la Rai ostaggio della sinistra. Di chi non ama il populismo, ma neanche la prosopopea autocelebrativa di chi disprezza il popolo che gli volta le spalle. Non ama il leghismo, ma neanche la monnezza che invade le metropoli del Sud. Che vorrebbe votare ma, vista l' offerta miserabile, neanche ci pensa più.


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PERCHE' IL CENTRO-SINISTRA PERDE A MILANO (MA NON SOLO LI')
Borrelli, una foto emblematica

-Avanti!,28 novembre 2011

Vedere sul Corriere della Sera di lunedì 15 novembre la foto emblematica dell'ex-procuratore di Milano dr. Borrelli che depone diligentemente la scheda nell'urna delle "primarie" del centro-sinistra milanese, non è stata una rivelazione. Ha spiegato però ulteriormente, molto più di tantre analisi, perchè il centro-sinistra lombardo - dal dopoguerra largamente vincente in questa terra d'antiche radici riformiste - ha perso molto seguito dopo l'operazione Mani pulite, regalando - per rigetto - tanti voti immeritati al centro-destra.(n.z.)


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BOLZANO: 2° congresso del Partito Socialista Italiano

D’intesa con le commissioni congressuali preposte ed in adempimento alle norme stabilite per il 2° Congresso Nazionale del Partito Socialista, tenutosi nel mese di luglio 2010 a Perugia, è indetta l’Assemblea Congressuale organizzativa di Federazione, presso

La sede della FEDERAZIONE di Bolzano – via Roma 61/1
il giorno sabato 18 dicembre 2010 alle ore 15.00

con il seguente ordine del giorno:

1) Adempimenti precongressuali
2) Intervento del Segretario Provinciale
3) intervento del Coordinatore Regionale
4) interventi e dibattito
5) elezione organismi dirigenti (segretario/a, tesoriere, comitato di garanzia e comitato direttivo)
6) varie con auguri natalizi

Sicuri di poter contare sulla Tua presenza diretta o attraverso un delegato, che non potrà rappresentare più di una delega, e sul Tuo contributo di proposte e di idee Ti attendo fiducioso.
Ti ricordo, che in questo momento particolare della politica nazionale, l’assenza dei socialisti dal Parlamento non equivale ad un assenza dalla realtà politica.
“Il lusinghiero successo della Festa nazionale dell’Avanti dello scorso settembre a Ferrara che ha registrato la numerosa partecipazione di molti leaders politici e di militanti da tutta Italia, ci induce a fare un primo bilancio del lavoro svolto in questi due anni da tutti i compagni, a partire dal Congresso di Montecatini e poi di Perugia, con generosità, impegno e dedizione per il successo della missione che ci eravamo assegnati di difesa e rilancio del partito e di profondo rinnovamento del gruppo dirigente. Abbiamo dato sostegno e impulso alla stampa del partito riuscendo ad assicurare continuità all’Avanti della Domenica e a MondOperaio, nonostante i molti problemi da superare. Tuttavia, molto ancora c’è da fare ad iniziare dagli interventi finalizzati ad irrobustire l’organizzazione del partito sul territorio e predisporlo in modo adeguato a sostenere i futuri appuntamenti politici ed elettorali.”

Numerose sono le iniziative che la Direzione Nazionale sta approntando e per la cui realizzazione confida sulla piena collaborazione di tutti i compagni. Il primo impegno, il più importante è far crescere le adesioni al partito, premessa indispensabile per la costruzione di un forte partito socialista come quelli che esistono in tutti gli altri paesi europei.

Per queste ragioni sono stato invitato ad intensificare la campagna per il Tesseramento 2010 al PSI che è aperta fino al 30 dicembre prossimo e di cui vi riporto sotto il testo della decisione adottata.
I documenti sono disponibili visitando il sito del Partito Socialista (www.partitosocialista.it) o presso la Federazione di Bolzano.

Bolzano 02 dicembre 2010
Fraterni saluti

Alessandro Bertinazzo - Segretario Provinciale.


P.S. : L’adesione e/o il rinnovo al PSI per l’Anno 2010 è aperta. Le modalità di adesione (vedi sotto) sono indicate nel sito del partito (www.partitosocialista.it)

ADESIONE AL PSI

Il Consiglio Nazionale del partito ha fissato l'apertura della Campagna d'adesione al PSI per il 2010 a decorrere dal 29 maggio u.s., confermando costi e modalità del 2009.
Norme e modalità per l'iscrizione:
• Il costo della tessera è fissato in € 20.
• Per i componenti della Segreteria Nazionale, i Consiglieri e gli Assessori Regionali in € 200
• Per i componenti della Direzione Nazionale, i Consiglieri e gli Assessori Provinciali e dei Comuni capoluogo in € 100
• Per i componenti del Consiglio Nazionale in € 50

Iscrizione con bollettino postale
L’iscrizione può essere effettuata a mezzo bollettino postale mediante versamento della quota sul C/C postale n. 91345454 intestato al Partito Socialista, Piazza S. Lorenzo in Lucina 26, 00186 Roma, indicando in modo leggibile Nome, Cognome, data e luogo di nascita, indirizzo postale e mail.

L’iscrizione può essere altresì effettuata on line dal sito del partito www.partitosocialista.it




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