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INFO SOCIALISTA 13 novembre 2010 a cura di n.zoller@trentinoweb.it tel. 338-2422592 Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it / www.socialisti.bz.it Sito nazionale PSI: www.partitosocialista.it Quindicinale - Anno VII o DELLAI,RAFFAELLI CON FAUSTINI PRESENTANO "L'ERESIA RIFORMISTA"-Trento, 18.11.2010 SOCIALISMO, LA MEMORIA NEGATA Bruno Pellegrino racconta in un saggio l' esperienza del Psi negli anni di Craxi o IL PSI CHE CONTINUA...TESSERAMENTO 2010 - iniziativa regionale a Bolzano domenica 14.11.2010 @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ "L'ERESIA RIFORMISTA", opera di Bruno Pellegrino (ed. Guerrini, 2010) verra presentata -assieme all'Autore- da Lorenzo Dellai e Mario Raffaelli con Alberto Faustini: giovedì 18 novembre 2010 alle ore 17.30 presso la Biblioteca comunale di Trento (in Sala Affreschi, via Roma 55). L'iniziativa è promossa da "Mondoperaio" rivista storica del socialismo italiano fondata da Pietro Nenni(che ha già pubblicato varie recensioni sul lavoro di Pellegrino, l'ultima delle quali è riportata sul n.9/2010 a cura di Stefano Rolando e che si può leggere sul sito www.mondoperio.it alla voce "Biblioteca/schede di lettura". Di seguito presentiamo ancora l'articolo dedicato al libro da P.Battista sul Corriere della Sera: Eresie - Bruno Pellegrino racconta in un saggio l' esperienza del Psi negli anni di Craxi SOCIALISMO, LA MEMORIA NEGATA - di Pierluigi Battista Corriere della Sera del 13 aprile 2010 Ma come è possibile che il trionfo del lessico del socialismo riformista in Italia abbia coinciso con la morte politica dei socialisti? È per via di questo paradosso che sulla storia della cultura riformista italiana ristagna ancora un' atmosfera da damnatio memoriae. Grava su di essa il silenzio intimidatorio di un interdetto storiografico. La sua memoria è stata cancellata, la sua storia espunta dalle vicende politiche e culturali della Prima Repubblica. Quando, nella legislatura nata nel 1996, gli ex comunisti della coalizione prodiana andarono al governo, si parlò di una prima volta della «sinistra a Palazzo Chigi»: come se il centrosinistra con i socialisti nella «stanza dei bottoni» non fosse mai esistito, come se a Palazzo Chigi non fosse già entrato il socialista Bettino Craxi. Vittorio Foa, racconta Bruno Pellegrino nel suo L' eresia riformista in uscita presso Guerini e Associati (pagine 224, 19,50), si stupì molto con Paul Ginsborg che gli aveva dato da leggere i primi capitoli del dattiloscritto della sua Storia d' Italia dal dopoguerra ad oggi: «C' era un vuoto: non si parlava dei socialisti. E Paul: "Non ne parlano perché non c' erano"». La storia del socialismo italiano come un «guscio vuoto». Ecco il frutto della strabiliante amnesia collettiva di cui ha sofferto, e continua a soffrire, la nostra Seconda Repubblica. Il libro di Pellegrino ricostruisce con puntiglio le tessere del mosaico riformista annegate nell' oblio. Non il riformismo antico di Filippo Turati e di Anna Kuliscioff, che pure è ricordato in queste pagine come la sorgente prima, la matrice originaria perduta e rinnegata negli anni del frontismo e della subalternità culturale nei confronti dei comunisti. Ma la rinascita di un orgoglio riformista che politicamente prende fiato e forma con l' ascesa di Craxi ai vertici del Psi, Midas 1976. Negli anni in cui il Pci mieteva il massimo dei suoi consensi elettorali e stuoli di intellettuali sentivano il richiamo irresistibile dell' egemonia culturale esercitata dalle Botteghe Oscure, la cultura socialista ritrovava se stessa e portava un nuovo vento di orgoglio riformista nel cruento «duello a sinistra» descritto da due protagonisti del nuovo corso culturale come Giuliano Amato e Luciano Cafagna. Nascevano associazioni, centri culturali; una rivista come «Mondoperaio» (allora diretta dal giolittiano Federico Coen) prese un posto di primo piano nella discussione ideologica; il Club Turati rendeva ancora più smagliante il suo blasone di voce di un socialismo milanese che aveva nel riformismo la sua bandiera: le glorie antiche della Società Umanitaria, la fierezza del municipalismo, la solidità del pragmatismo meneghino. Nasceranno su quel tronco espressioni vivaci di un rinnovato spirito riformista: dal Club dei club, di cui Pellegrino è stato promotore e forza motrice, all' associazione Politeia. Impossibile menzionare tutti i nomi coinvolti in questa nuova primavera riformista restituita nelle pagine di Pellegrino. Ma non un comparto della cultura fu risparmiato da questa ondata di riflessioni e innovazione: dalle nuove professioni all' informazione, dal cinema all' arte, dall' architettura alle scienze giuridiche, dalla storiografia alla politologia. Era un nuovo lessico che si imponeva nella cultura, come chiusura e ripudio dei plumbei anni Settanta Quella fioritura conobbe però una fine traumatica con l' inabissarsi dell' esperienza politica dei socialisti italiani, a cominciare da quella, anche personale, di Bettino Craxi. Ma questo inaspettato tramonto ne ha messo in luce, necessariamente, anche la fragilità e la debolezza. Tanto che la storia raccontata da Pellegrino finisce per somigliare in qualche passaggio al lavoro certosino dell' archeologo che si china trepidante sui reperti ormai fossilizzati di una civiltà scomparsa. E infatti proprio quando, con la caduta del muro di Berlino, la guerra culturale riformista sembra prendere il sopravvento sulla cultura di derivazione comunista, sempre più esausta, ossificata, senza più nessuna fiducia in se stessa, le convulse vicende politico-giudiziarie segnano un paradosso: la scomparsa dei riformisti e la contestuale vittoria nella sinistra di chi, ingiuriato il riformismo fino a un minuto prima, ha cominciato a farsene all' improvviso interprete e vessillifero (insincero). Al di là delle accuse, dei rimpianti e dei rancori, sarebbe il caso di cominciare a spiegare questo paradosso. Bruno Pellegrino traccia le linee, i volti e le tendenze di una storia vivace, interessante e gloriosa. Per capire perché questa storia non solo abbia subìto una drammatica interruzione, ma addirittura sia stata fagocitata, depotenziandola, dagli ex nemici, si rende necessaria una spiegazione. Oppure, domanda complementare, ci sarebbe da chiedersi perché la cultura di governo, l' attenzione alla modernità, il rifiuto dei pregiudizi ideologici, il gradualismo, il garantismo, il rifiuto dell' autoritarismo, insomma tutto il meglio del riformismo socialista, sia stato così dimenticato nella nuova stagione politica: come dimostra la desolante parabola dei partiti che pure hanno voluto esibire le insegne del riformismo senza però riconoscersi fino in fondo nella sua cultura. Domande che presuppongono la riscoperta di un filone cuturale che ha conosciuto momenti migliori e di cui il libro di Pellegrino è una prima, per fortuna molto dettagliata, ricognizione. Una storia da studiare. Perché il socialismo riformista, malgrado le perplessità di Paul Ginsborg, è esistito davvero. @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ IL PSI CHE CONTINUA... In occasione della Festa Nazionale del Tesseramento del PSI,l'esecutivo regionale organizza per domenica 14 novembre 2010 dalle 10.00 alle 13.00 presso la Sede della Federazione di Bolzano la "giornata delle porte aperte" in occasione della quale saranno esposte oltre dieci tavole che ripercorrono la storia socialista . Sarà possibile vedere attraverso le immagini e stampe, simboli, manifesti, illustrazioni e fotografie, nonché i protagonisti del socialismo e le tessere socialiste dal 1905 ai giorni nostri. "Il primo impegno, il più importante è far crescere le adesioni al partito, premessa indispensabile per la costruzione di un forte partito socialista come quelli che esistono in tutti gli altri paesi europei". E' quanto ha scritto nei giorni scorsi Riccardo Nencini in una lettera inviata ai segretari regionali, delle federazioni e delle sezioni del Psi. I Segretari PSI del Trentino Alto Adige Alessandro Bertinazzo -Alto Adige Alessandro Pietracci - Trentino Nicola Zoller - Regionale PSI. LA RIVOLUZIONE DEL BUON SENSO Il socialismo democratico è oggi di attualità in Europa e nel mondo per saldare le attese delle vecchie e delle nuove generazioni, per dare un contributo a una moderna società della conoscenza, per riaffermare, insieme alla battaglia per nuovi diritti, l’etica dei doveri e della responsabilità. Il Psi intende riunire uomini e donne che, partendo da esperienze, culture e sensibilità diverse, si riconoscono in politiche riformiste, democratiche e liberali . Il Psi si propone di realizzare, con forme nuove e adeguate ai tempi e per via democratica, una società che sia retta da valori di libertà, di uguaglianza, di giustizia, di responsabilità, di solidarietà e di progresso. Il Psi crede nella libertà intesa come possibilità di scegliere sulla base della propria responsabilità. Il Psi crede nel valore dell’uguaglianza che si realizza attraverso l’allargamento delle libertà; Il Psi difende il principio di laicità, che garantisce la convivenza tra culture e idee diverse. Il Psi considera il lavoro come l’espressione più alta della persona e persegue politiche della piena occupazione, secondo principi di flessibilità e sicurezza. Il Psi vuole che il lavoro sia adeguatamente retribuito e riconosciuto e sostiene la necessità per tutti coloro che non siano in condizioni di lavorare di ricevere un reddito di base adeguato ai loro meriti e alla loro condizione. Il Psi continua la sua battaglia secolare per una maggiore giustizia sociale lottando contro le diverse forme di povertà e di emarginazione. Il Psi garantisce nelle sue strutture e nella pratica politica le pari opportunità tra uomini e donne. Il Psi s’impegna per lo sviluppo della democrazia economica, politica e culturale; opera per un rafforzamento continuo della democrazia rappresentativa, per dare più credibilità delle istituzioni e per consentire al cittadini attraverso il voto libero e segreto di scegliere una politica, un partito e i propri rappresentanti. PSI. LA SOBRIETA'è DI RIGORE Ecco cinque Proposte di Legge di iniziativa popolare per restituire dignità, sobrietà e trasparenza alla politica. 1. TAGLIO DELLE INDENNITÀ DEI CONSIGLIERI E DEGLI ASSESSORI REGIONALI. Dal 1970 ad oggi, le indennità nelle regioni hanno subito profondi cambiamenti. Si torni al 1970: indennità corrispondenti al 65% di quelle dei parlamentari. Risparmio: tra i 110 ed i 120 milioni di Euro. 2. FINANZIAMENTO PUBBLICO AI SOLI PARTITI IN REGOLA CON IL DETTATO COSTITUZIONALE L'art. 49 della Costituzione recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. In Italia, tutti possono iscriversi liberamente ad un partito? Tutti i partiti hanno uno statuto e, se si, democratico? Tutti i partiti eleggono democraticamente i loro organi dirigenti? Il finanziamento pubblico va dato solo a quanti rispettano la nostra Costituzione non erogandolo agli altri ma destinando tali somme all'erario pubblico. 3. RISPETTO DELLA PARITÀ DI GENERE E LIMITE DI MANDATO Nelle nomine in enti di secondo grado, comunali, provinciali, regionali, statali è necessario rispettare, a parità di merito, la parità di genere. Al contempo, va previsto un limite invalicabile di due mandati per quanti vengono nominati in qualsiasi ente pubblico. 4. UNA LEGGE SUI GRUPPI DI INTERESSE L'Italia non riconosce le lobby. Le tollera! Urge una legge che porti in superficie i gruppi di interesse, che renda trasparente la loro attività in Parlamento ed in ogni altra sede istituzionale, centrale, locale e regionale. 5. SEDICENNI AL VOTO Le difficoltà in cui si dibatte la democrazia rappresentativa richiedono risposte immediate. Chiamare al voto i sedicenni, intanto nei Consigli di Quartiere e di Circoscrizione delle città italiane, è un primo investimento sulla partecipazione. Come aderire al Partito socialista italiano Per iscriversi occorre versare 20,00 € sul C/C postale n. 91345454 intestato a Partito Socialista, Piazza San Lorenzo in Lucina, 26 00186 Roma, indicando,in modo leggibile, Nome, Cognome, data e luogo di nascita, indirizzo ed email. È possibile iscriversi online collegandosi al sito www.partitosocialista.it @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ Preghiamo gentilmente i nostri lettori di scrivere una e-mail a n.zoller@trentinoweb.it con il semplice oggetto "CANCELLAMI" se le nostre "info" risultano indesiderate. Grazie per la cortese paziente attenzione torna in alto |