<< indietro


Enrico Letta:la comunità competitiva
25.3.10

INFO SOCIALISTA 25 marzo 2010
a cura di n.zoller@trentinoweb.it tel. 338-2422592

Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it / www.socialisti.bz.it
Quindicinale - Anno VII
--------

o Un libro per cominciare: Enrico Letta,“La comunità competitiva”
o Dalla Francia NUOVA FIDUCIA NEI VALORI SOCIALISTI
o BARACK OBAMA VERO RIFORMISTA -commento di Pia Locatelli sulla riforma sanitaria
o L’ACQUA RESTI UN BENE PUBBLICO
o Cime semi-tempestose: CHI NON VUOLE I VOTI DI "PREFERENZA"

o DIZIONARIO MINIMO-voce DIRITTO/LEGALITA':
Gli italiani e la corruzione L’ONESTA’ NON SI USA COME UNA CLAVA -di Nicola Zoller

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Un LIBRO per cominciare ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges)

o Autore: Enrico Letta,
o Titolo: “La comunità competitiva”
- Donzelli editore, 2001


Per Enrico Letta (v.“La comunità competitiva”,Donzelli editore, 2001) in questo non dimenticato trattatello del 2001, “la comunità è condizione decisiva per la competitività di un sistema”.
Ma su cosa si regge la comunità per Letta, per quel cattolicesimo politico che egli ben rappresenta? I legami sociali vanno riannodati attraverso la famiglia, la scuola,un welfare moderno e sostenibile. Inoltre servono istituzioni rappresentative ma anche efficienti: occorrono regole che – dopo aver dato spazio a tutte le voci rappresentative – favoriscano decisioni rapide. E ancora:c’è bisogno di una amministrazione pubblica che non vessi il cittadino e le imprese (dev’essere “consulente di quest’ultima”).
Infine i consumatori vanno considerati un nuovo soggetto della dialettica economica: con la loro presenza attiva possono favorire l’innovazione delle aziende ottenendo prodotti migliori a prezzi più bassi. (a cura di N.Zoller)

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Dalla Francia NUOVA fiducia in quei valori socialisti che troppi suggerivano di gettare alle ortiche....

Il successo della sinistra francese guidata dal Partito Socialista di Martine Aubry puo' far ben sperare anche in Italia perche' conferma una stanchezza degli elettori verso il centrodestra e premia una politica di concretezza contro la politica degli annunci:probabilmente tra due settimane le regionali italiane confermeranno il trend francese.
Infatti la vittoria della sinistra francese indica tutta la crisi del "sarkozysmo", cioè di una destra tutta immagine
e poca sostanza, così simile al berlusconismo. La destra soffre particolarmente le elezioni regionali, perchè lo
strapotere finanziario e mediatico, di Sarkozy come di Berlusconi - che tanto incide a livello nazionale - non
riesce a livello locale a sostituire la carenza di personale politico competente. La vittoria della sinistra francese,
poi, come sempre in Europa, è innazitutto una vittoria socialista: e va dato merito a Martine Aubry di non aver
ceduto alle prime difficoltà, dimostrando coraggio e coerenza, nonchè fiducia in quei valori socialisti che
troppi suggerivano di gettare alle ortiche.

PSI del Trentino-Alto Adige

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

La riforma sanitaria ottiene l'ok della Camera USA
LOCATELLI: BARACK OBAMA VERO RIFORMISTA

“Obama è un riformista nei fatti, non a chiacchiere”.
Così Pia Locatelli, presidente dell’Internazionale socialista donne, capolista del Psi a Milano, Bergamo e Brescia.
“La sua riforma sanitaria – prosegue Locatelli - era probabilmente l’unica possibile nel contesto economico e politico degli Stati Uniti. E’ stata fortemente voluta per anni dai Democratici, a cominciare da Hillary Clinton, ed è stata condotta in porto nonostante le enormi resistenze e il prezzo politico che ha già cominciato a pagare. Certamente osserva Locatelli - nessun europeo farebbe mai a cambio con il sistema sanitario americano, neppure con questo appena riformato, ma il presidente doveva scegliere tra il conservare un meccanismo profondamente ingiusto e classista o inseguire un modello ideale di sanità pubblica. Da riformista ha scelto il cambiamento possibile e graduale. Una grande lezione per la politica italiana, - conclude Locatelli - di destra e di sinistra"

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Manifestazione contro la liberalizzazione dei servizi idrici

L’ACQUA RESTI UN BENE PUBBLICO - dal giornale "Avanti della domenica" www.partitosocialista.it


Sabato 21 marzo i giovani socialisti hanno aderito alla manifestazione nazionale a sostegno dell’acqua pubblica nel nostro paese. L’obbiettivo è stato quello di ribadire con forza, la nostra contrarietà ad ogni forma di privatizzazione dell’acqua.
La liberalizzazione del servizio idrico integrato, varata di recente dal Governo, rende l’acqua pubblica,bene da sempre al servizio della collettività,un mero strumento economico
gestito dai privati in cerca di profitti. Quanto alle perdite, ci sarebbe da scommettere, sarebbero dasocializzare.
La Fgs si è resa promotrice – sin da subito, dopo il decreto Ronchi - di molteplici iniziative a livello locale per scongiurare il passaggio del servizio nelle mani di soggetti privati, ma la nostra attività si è scontrata contro il pervicace intento del governo
di relegare l’acqua al ruolo di bene utilizzabile come strumento di profitto. Continueremo in ogni sede a sostenere la ragionevolezza della tesi opposta, che si basa sulla natura
esclusivamente pubblica dell’acqua, su tariffe a basso impatto economico,
e su un sistema di gestione che metta al primo posto l’efficienza e la fruizione di questo bene essenziale perla vita.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Cime semi-tempestose
CHI NON VUOLE I VOTI DI "PREFERENZA"

Il sistemi elettorale proporzionale con le preferenze si prestava a molti rilievi, ma mai avrebbe condotto allo squallore rilevato dal Corriere della Sera del 17 febbraio 2010: veniva lì riportata la telefonata di un importante funzionario del Ministero delle infrastrutture che dopo aver parlato col coordinatore nazionale del Pdl riferisce al suo interlocutore: “loro dei voti (di preferenza, nda) non se ne fottono più perchè se passa il meccanismo delle non preferenze... loro vogliono solamente uomini fedeli e basta”. Amen


@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

DIZIONARIO MINIMO: voce DIRITTO/LEGALITA'

Gli italiani e la corruzione: L’ONESTA’ NON SI USA COME UNA CLAVA -di Nicola Zoller

-giornale l’ADIGE del 12 maggio 2010, pg. 51

Provo ad intervenire sul tema della illegalità dilagante affrontato dal recente editoriale di Pierangelo Giovanetti; lo tratterei però – grazie alla cortesia de l’Adige - con un po’ di levità letteraria, quindi fuori dall’immediatezza della pur sacrosanta polemica politica-mediatica che naturalmente mi vede parteggiare per una giustizia giusta.
“Il diritto non si sa ben su cosa si fondi” afferma uno fra i giuristi più insigni come Francesco Galgano nell’opera “Il rovescio del diritto”: il diritto è cioè tirato di qua e di là da chi approva, da chi applica e da chi è chiamato a rispettare le leggi. Su questo tema – come su altre questioni – “tutto quello che noi pensiamo” è gia stato scritto e stampato, secondo l’arguta sentenza di Umberto Eco. Può essere dunque facile trovare il bandolo della matassa, mettendo in chiaro - beninteso- le nostre fonti.
“Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?” si domandava Dante nel canto XVI del Purgatorio.
- Il legislatore? “Le leggi si applicano per i nemici, si interpretano per gli amici ” asseriva – con una “fotografia” senza tempo - Giovanni Giolitti, più volte presidente del Consiglio dei ministri tra fine ‘800 e primo ‘900, in un noto discorso parlamentare dell’aprile 1901.
- Il magistrato? Voltaire scrivendo di un processo che si concluse con la condanna di una persona per un solo voto, racconta come l’avvocato spiegasse al suo assistito che sarebbe stato assolto in un’altra camera di giustizia: “Ci sono venticinque commenti diversi sulla Consuetudine di Parigi… e se ci fossero venticinque Camere di giudici, ci sarebbero venticinque giurisprudenze diverse”. Anche secondo Cesare Beccaria, l’autore insuperato del trattato “Dei delitti e delle pene”, lo spirito della legge potrebbe finir per essere il risultato “di una buona o di una cattiva logica del giudice” e di “tutte quelle minute forze che cangiano le apparenze di ogni oggetto nell’animo fluttuante dell’uomo: quindi veggiamo la sorte di un cittadino cangiarsi diverse volte nel passaggio che fa a diversi tribunali…”
- Il cittadino? Sosteneva il vetusto Seneca: “Per interesse siamo onesti, per interesse siamo disonesti, e la virtù la pratichiamo finché c’è una speranza di guadagno, pronti a un voltafaccia se la scelleratezza promette di più” (Lettere a Lucilio, XIX, 115, 9-10). Catapultandoci in epoca contemporanea, il Corriere della Sera del 15 maggio 1995 sotto il titolo “Non paga tasse, tv, tram: è l'italiano onesto” scriveva : "Chissà come se la ride a leggere le cronache di Tangentopoli. O forse no. L'esercito dei microtruffatori - evasori fiscali, titolari di pensioni di invalidità che scoppiano di salute, inventori di incidenti stradali, portoghesi tranviari - ha di sé un alto concetto. Vanta un fatturato di migliaia di miliardi ma, se dovesse scegliere per sé un nome si chiamerebbe 'banda degli onesti'!”
Cosa possiamo pensare dopo questa sbrigativa rassegna? Forse che la virtù e il bene autentici non vanno sbandierati o usati come una clava contro il prossimo. La morale – afferma il sociologo Francesco Alberoni in “Valori”, edito da Rizzoli – “ha a che fare con l’amore, con ciò che è generoso e altruista; per molti invece significa sdegno, condanna, punizione”. Si vede insomma sempre il male degli altri, mentre ignoriamo noi stessi, la nostra immoralità. E se giungiamo a praticare la virtù meritoria, essa non è – come rammenta Bernard de Mandeville in “Ricerca sulla natura della società” - quella imposta per decreto delle autorità o dei costumi, anche se tutte le società umane per sopravvivere ci provano, spesso a fin di bene per immettere nell’aggregato di interessi e di passioni umane l’elemento della razionalità e talora anche della giustizia sociale. Ma la virtù vera non è imposta dall’esterno: è la meta di una ricerca interiore, una ricerca dall’esito incerto. Immanuel Kant dirà che "da un legno storto, come è quello di cui l'uomo è fatto, non può uscire nulla di interamente dritto". Chi è credente potrà anche riparare sotto la protezione della Madonna: "Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte".
Cerchiamo la virtù dunque, ma se non ci riusciamo rammentiamo almeno questo pensiero di Emilio Lussu, spirito libero della sinistra italiana: "Il vero peccato non è commettere una infrazione alle leggi di nostro Signore, ché tutti siamo dei deboli mortali, ma fingere di essere virtuosi e agire da imbroglioni".


@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Preghiamo gentilmente i nostri lettori di scrivere una e-mail a n.zoller@trentinoweb.it con il semplice oggetto "CANCELLAMI" se le nostre "info" risultano indesiderate. Grazie per la cortese paziente attenzione






torna in alto




Powered by Web Wiz Site News version 3.06
Copyright ©2001-2002 Web Wiz Guide