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Sinistra per Libertà
10.3.2009

INFO SOCIALISTA 10 marzo 2009
a cura di n.zoller@trentinoweb.it tel. 338-2422592

Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it / www.socialisti.bz.it
Quindicinale - Anno VI

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o Un libro, per cominciare: "La favola delle api" di Bernard De MANDEVILLE ("Summum ius, summa iniuria", Cicerone)
o 8 Marzo - Più che le celebrazioni servono scelte politiche coraggiose e coerenti - di Anna FALCONE
o Sinistra per la liberta' - la proposta unanime della Direzionale nazionale del Partito Socialista per le elezioni europee


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Un libro, per cominciare ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges)

o Autore: Bernard De MANDEVILLE
o Titolo: "La favola delle api"
o LE LETTERE ed., Firenze

Mercoledì "delle Ceneri" 25 febbraio - per coincidenza - sono stati presentati a Rovereto pubblicazioni tra loro diversissime per peso e importanza: dopo cena i libri di Marco Travaglio,"Bavaglio" e "Bananas"; poco prima la mia ricerca letteraria "La vita è scettica". Quest'ultima non può certo competere con la vasta portata e la bruciante attualità dei libri di Travaglio. Il mio infatti è un piccolo libro sui "libri senza tempo", che prova a spiegare la vita “senza veli” seguendo il consiglio di Jorge L.Borges "Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro". Vorrei comunque proporVi - a commento della più o meno singolare “coincidenza” -uno dei capitoletti della mia ricerca dedicato alla "Favola delle api" di Bernard De Mandeville.
QUANDO IL MORALISMO MENDACE INFESTA LE NOSTRE VITE ("Summum ius, summa iniuria" Cicerone)

Il medico Bernard De Mandeville (Rotterdam 1670 - Londra 1730), bersagliato simbolo del libero pensatore, venne accusato - "per ignoranza o in malafede" - di aver scritto "La favola delle api" per incoraggiare il vizio. Soavemente controbatté: "Se mi si chiedesse a che scopo ho fatto tutto questo (cui bono?) e quali benefici possa portare la lettura di quanto ho scritto, risponderei che non ho avuto altro scopo che cercare di divertire i lettori. Ma se mi si chiedesse cosa ci si può attendere dalla lettura di questi versi, risponderei prima di tutto: la gente che trova sempre difetti negli altri, trovandoli descritti qui, potrebbe imparare a guardare in casa propria e a esaminare il proprio comportamento, e così forse si vergognerebbe di rimproverare agli altri i vizi di cui anch'essa è più o meno colpevole".
Il moralismo farisaico, che resiste in ogni tempo e luogo e che dilaga nelle fasi di transizione, trova nella favola mandevilliana, brillantissime esemplificazioni. Naturalmente il "grande alveare" di cui Mandeville narra lusso, vizio, decadenza e infine… disperata virtù, rappresenta in miniatura il mondo degli umani: "Non c'era impiego privo di imbrogli, né professione priva di trucchi… . Chi comprava concime per ingrassare la terra spesso vi trovava pietre, ciottoli e sassi, e brontolava. Ma chi brontolava vendeva usualmente burro pieno di sale… . Ognuna sapeva che imbrogli faceva, ma non c'era un'ape che sopportasse gli imbrogli che commettevan le altre". E, in nota, Mandeville aggiunge: "Provate a chiedere ai moralisti e ai teologi di ogni paese che cosa intendano per piacere autentico: vi risponderanno, come gli Stoici, che la felicità non può risiedere in ciò che è mondano e corruttibile. Se voi però osserverete da vicino la loro vita, vedrete che essi traggono il loro diletto esclusivamente da ciò che è mondano e corruttibile".
Magnifico e mite sovversivo, bestia nera dei bacchettoni e dei sepolcri imbiancati d'ogni epoca, non chiedeva - come pretende invece qualsiasi demagogo - l'approvazione delle folle. Spiegava con smagato distacco: "Io non scrivo per molti e non ambisco ad incontrare gente che si congratuli con me…; nulla dimostrerebbe la falsità delle mie opinioni più dell'approvazione generale".
Per paradosso - espediente retorico di cui Mandeville si avvaleva con la "cura di suscitare a bella posta l'indignazione dei benpensanti"- noi suggeriremmo l'adozione della "Favola" come lettura edificante per l'ora settimanale di educazione civica che i programmi ministeriali vorranno finalmente fissare stabilmente nel calendario scolastico.
Peraltro, i nostri filistei - qualora nutrissero ancora qualche dubbio sulla serietà di questa sortita - potrebbero scoprire, scavando solo un poco negli scritti di Mandeville, che egli finiva realisticamente per ammettere come "la società non sarebbe mai sopravvissuta se un lento processo di adattamento non avesse immesso in questo aggregato di interessi e di passioni l'elemento della razionalità, l'artificiosa creazione di idoli che, predicando la Virtù, il Bene o l'Onore, promettevano prestigio e considerazione a chi avesse seguito i dettati di quei valori e disprezzo a chi avesse preferito la brutale soddisfazione dei propri istinti" (in "Ricerca sulla natura della società"). Quello che per l'uno resta comunque e dovunque la fiera dell'ipocrisia, per gli altri può diventare il regno dell'ideale. Contenti?
Macché! Continuano, con la bava alla bocca, a predicare "legge e ordine" (specialmente a carico del prossimo, secondo l'impostura di voler applicare rigidamente le leggi agli altri e di desiderarle interpretate comodamente per sé medesimi). Non capiscono - come invece prova a farci intendere il nostro medico anglo-olandese con il suo umanissimo disincanto - che la virtù meritoria ed il bene autentico non possono essere imposti per decreto delle autorità o dei costumi: sono mete di una ricerca interiore, una ricerca dall'esito incerto. Immanuel Kant dirà che "da un legno storto, come è quello di cui l'uomo è fatto, non può uscire nulla di interamente dritto". Chi è credente potrà anche riparare sotto la protezione della Madonna: "Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte".

Nicola Zoller

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8 Marzo - Più che le celebrazioni servono scelte politiche coraggiose e coerenti


Le donne socialiste celebrano l’8 Marzo con una serie di iniziative sparse su tutto il territorio nazionale, tanto per ricordare in un momento di grave recrudescenza di fenomeni di violenza e discriminazione, il rispetto per i diritti delle donne, l’importanza del loro apporto in termini di progresso civile, culturale, sociale ed economico e, quindi, la centralità del loro ruolo nelle società odierne.
Si tratta di importanti momenti di sensibilizzazione e denuncia che, però, non centrano l’obiettivo principale delle donne: passare dalla dichiarazione formale della pari dignità alla garanzia sostanziale di pari diritti. Il XXI Secolo deve porsi l’obiettivo della emancipazione vera e non più solo promessa delle donne. Tanto a partire dalla liberazione dei “ruoli imposti” e non scelti, dal riconoscimento di pari garanzie e diritti nel lavoro e nella carriera, dal ribadire la libertà sul proprio corpo e sulla procreazione consapevole, dalla possibilità concreta e non solo teorica di conciliare vita personale e vita lavorativa senza dover cedere a ricatti imposti da una cultura retriva e segregante. E’ una battaglia di civiltà sostenuta per di più da una esigenza concreta, quella di superare un momento di grave crisi utilizzando le risorse migliori e sottoutilizzate: le donne. Le società odierne hanno bisogno più che mai delle donne, della liberazione dei loro talenti e delle loro energie per superare un momento di recessione che non è solo economica, ma è innanzi tutto sociale e culturale. Occorre a tal fine non solo contrastare una cultura retriva e di retroguardia che avalla decisioni politiche medioevali sulle politiche di genere, sulla sicurezza e sulla libertà di scelta delle donne in tanti i settori della loro vita, ma soprattutto affermare, in un ottica propositiva, un nuovo modello di società ed un nuovo modello di welfare.
Il lavoro femminile, ancora più precario e peggio pagato di quello maschile deve trovare nel nuovo millennio un definitivo riconoscimento di garanzie e parità. Altrettanto per gli aiuti alla maternità ed all’assistenza ai soggetti deboli, che non possono più pesare sulle spalle delle donne come un castigo necessario. In un moderno Stato Sociale il sistema di sicurezza sociale e l’assistenza a cittadini più deboli deve essere garantito con “servizi professionalizzati” e non con il sacrificio preteso, il lavoro invisibile e non riconosciuto delle donne. Solo in questo modo si potrà restituire alla donne la prima delle risorse di libertà: “il tempo” e, quindi, la possibilità di crescere, di investire su se stesse, di scegliere e diventare cittadine finalmente libere e realmente emancipate. Stiamo lavorando a questo, perché la società richiede soluzioni concrete a problemi gravi e non più rinviabili, e le donne, che per prime soffrono delle fragilità di una società in crisi, quando si impegnano in politica, lo fanno per trovare soluzioni, vere, insieme agli uomini che vedono lontano e sanno riconoscere il valore di chi gli vive accanto.
Auguri a tutte le donne ed agli uomini che le amano.

ANNA FALCONE - responsabile nazionale Pari Opportunità del Partito Socialista

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Sinistra per la liberta' - la proposta unanime della Direzionale nazionale del Partito Socialista per le elezioni europee

I Socialisti in vista delle elezioni europee del 6 e 7 giugno hanno approvato - nel corso della Direzione nazionale alla quale ha pertecipato anche Nicola Zoller del Trentino-Alto Adige - un'alleanza laico riformista di sinistra che si presenterà con il nome di "Sinistra per la Libertà". Questa alleanza è favorita dalla recente legge per le elezioni europee, che con lo sbarramento al 4 % invita le forze di ispirazione comune ad unirsi.
L’alleanza “Sinistra per la libertà’” che i Socialisti del Ps stanno costruendo insieme ai Verdi di Grazia Francescato, alla Sinistra Democratica di Claudio Fava e a Rifondazione per la Sinistra di Nichi Vendola sta diventando una novità reale di un panorama politico pieno di risse e senza proposte accettabili di soluzione dei problemi economici. Il recente sondaggio di Ipr per il giornale Repubblica è chiaro: ‘Sinistra per la libertà’ è oltre il 6 per cento. Tra gli obiettivi e i contenuti programmatici che ci siamo dati per consentire alla sinistra un recupero di consensi e la possibilità di contrastare un governo incapace di gestire una situazione di crisi che si sta aggravando sempre più, segnaliamo:
1. Interventi di coesione sociale: incremento dei fondi per le borse di studio; fondi per gli anziani destinati al pagamento delle utenze domestiche; fondi per studenti universitari sotto forma di contributo alle spese di trasporto, acquisto libri, tasse universitarie.
2. Variazione delle rette per nidi, materne, mense e trasporti scolastici ed esenzione dal pagamento per quanti hanno perso il lavoro lasciando la famiglia a reddito zero.
3. Fondo di garanzia per l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese destinato a investimenti e ripatrimonializzazioni. 10. Impiego di disoccupati in funzioni di natura civica: dal controllo delle strade alla vigilanza di parchi e giardini pubblici, scuole, monumenti, etc…
4. Mutui agevolati per giovani coppie destinati all’acquisto della prima casa.

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