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Organizzare il PS
15.12.2008

INFO SOCIALISTA 15 dicembre 2008
a cura di n.zoller@trentinoweb.it tel. 338-2422592
- per il coordinamento del PARTITO SOCIALISTA in Trentino-Alto Adige
collegato all'azione nazionale dei socialisti e del centro sinistra -
Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it
www.partitosocialistatrentino.it - www.socialisti.bz.it
Quindicinale - Anno 5°




o UN LIBRO, per cominciare: "Adulti con riserva. Com'era allegra l'Italia prima del '68" di Edmondo Berselli

o LA CONFERENZA SOCIALISTA di sabato 13 dicembre 2008

o "Cultura & Società - "La vita è scettica" ci guida nelle buone letture - di Luisa Pachera

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UN LIBRO, per cominciare ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges)

o Autore: Edmondo Berselli
o Titolo: Adulti con riserva. Com'era allegra l'Italia prima del '68
o 180pag.? Ed Mondadori- 2007

Questo libro ripercorre gli anni fatati del decennio più breve del Novecento, gli anni Sessanta, un piccolo sortilegio della storia, perché in realtà durano pochissimo, dall'apparizione di Bob Dylan, dei Beatles e dei Rolling Stones, fino al Sessantotto, quando la politica prenderà il sopravvento sulla fantasia. Eppure, quella fulminea stagione fissa per sempre i suoi simboli nell'attuale immaginazione: John F. Kennedy, il beat, il partito democratico, le chitarre Eko. I Sessanta sono un laboratorio o, meglio, un lungo istante stregato in cui prende forma l'attuale modernità. Sono il momento in cui il mondo si è colorato all'improvviso, dopo il grigiore dei Cinquanta. La cultura di oggi è il prodotto di quella accelerazione, di quello stato d'animo in cui sembrava, per la prima volta, che ci fosse spazio per una speranza, un'attesa, una liberazione. È questo il panorama di un racconto che si sviluppa sul filo della memoria, nel caratteristico stile con cui Edmondo Berselli affianca all'accento ironico l'emozione del ricordo.

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Con i messaggi di Schulz, Rasmussen e Zita Gurmai
LA CONFERENZA SOCIALISTA A NAPOLI di sabato 13 dicembre 2008

Con i videomessaggi del presidente del gruppo parlamentare europeo del Pse Martin Schulz, del presidente del Pse Nyrup Rasmussen e del presidente del Pes donne Zita Gurmai si sono aperti i lavori della conferenza nazionale del partito socialista a Napoli. Moltissimi gli interventi e altrettanti gli applausi di una platea affollata e nuovamente convinta delle occasioni politiche apertesi per il Ps in questa fase. Ispirati anche dagli interventi dei rappresentanti dei partiti socialisti europei, tra cui Laurence Rossignol, responsabile dell'ambiente del Psf e "inviata" personale di Martine Aubry,i responsabili del Ps si sono alternati sul palco con brevi e vibranti relazioni. Da Angelo Sollazzo a Marco Di Lello, da Daniela Brancati a Gianni De Michelis, Da Anna Falcone a Fausto Corace: insomma nuovi e "vecchi" volti socialisti si sono ritrovati a Napoli per aprire il nuovo corso del partito. Un cammino apertosi con il manifesto per la campagna europea del Pse e che proseguirà con le elezioni amministrative ed europee del 2009. Il Ps si presenterà con proprie liste e simbolo e imporrà la strada di una sinistra riformista e pronta a riprendere il suo ruolo nel paese e nel governo del paese. A questo ha dedicato gran parte della sua relazione conclusiva il segretario del partito Riccardo Nencini.

?Alla grave crisi del paese, che è politica, economica, morale e di giustizia, si può rispondere solo con il rilancio della politica e con risposte riformiste nuove e forti . I socialisti ripartono con le loro proposte non a caso da Napoli. In questa città, come in altre in questo periodo, dove è esplosa la questione etica. Siamo convinti che le soluzioni passino attraverso la responsabilizzazione dei singoli, e consentire il voto ai sedicenni a partire dalle elezioni amministrative e poi politiche è una prima risposta forte?. Lo ha sostenuto a Napoli, dove ha concluso la conferenza nazionale del Ps, il segretario del partito socialista Riccardo Nencini. Alla presenza delle delegazioni dei partiti socialisti europei ai massimi livelli, Nencini ha spiegato che ?battersi per il rispetto dell?articolo 49 della nostra Costituzione è oggi un dovere assoluto. E che soltanto i partiti che rispettino quest?articolo devono avere accesso al finanziamento pubblico. Fin dalle prossime amministrative i socialisti imporranno l?accettazione di un codice etico che parta da questo rispetto?.
Per il segretario socialista, che ha annunciato l?ingresso della Lista Sgarbi nel partito in vista delle prossime elezioni europee, ?è indispensabile capire bene che cosa vuole dire essere di sinistra oggi e in particolare essere socialisti. ?A un?Italia profondamente cambiata - ha detto infatti Nencini - deve corrispondere una sinistra in sintonia con il cambiamento, né prona verso la società appagata né accondiscendente verso consuetudini e tradizioni sconfitte dalla contemporaneità. Se Veltroni, dopo Di Pietro, sposa il radicalismo e si confonde con la piazza elevandola a madre di ogni iniziativa pubblica, diventa d oppiamente prigioniero e fa la fortuna del Capo del Governo. Una equazione elementare, una opposizione gradita. I socialisti la scelta riformista la fecero mezzo secolo fa: Nenni, congresso di Venezia. Prima di lui Turati, i suoi seguaci ed una moltitudine di scissioni. Hic Rhodus, hic salta, Walter. La società italiana - ha proseguito Nencini - è bloccata da una contrapposizione feroce tra conservazione e innovazione. Entrambe tagliano destra e sinistra, allignano nel sindacato e nelle associazioni di categoria, si riproducono nei centri di potere disseminati nel Paese. Molti continuano ad attribuire il valore dell?innovazione alla sinistra in quanto forza di progresso dimenticando che era così quando si trattava di riconoscere a fasce sempre più ampie di lavoratori nuovi diritti di cittadinanza. Era il tempo della società industriale, dell?appartenenza al mondo della produzione, di una società incentrata su fabbrica e casa. Una società dalle categorie certe ed immutabili. Da anni non è più così ma questa visione non è morta ed anzi si insinua in azioni e programmi. Il pensiero neoconservatore italiano ruota attorno al motto tremontiano ?Dio, Patria, Famiglia?. Un motto vandeano rispolverato nei primi anni Quaranta del secolo scorso in un opuscolo destinato agli ufficiali dell?esercito regio. Mentre - ha concluso il segretario socialista -i principi cui dovrebbe ispirarsi la sinistra riformista sono altri. Ne indico tre, attorno ai quali non dovrebbe essere impossibile riconoscersi: ?Merito, Inclusione, Responsabilità?. Aggiungo il termine ?Libertà?, da strappare quanto prima alle mani della destra?.

IL DOCUMENTO POLITICO APPROVATO ALL'UNANIMITA' DALLA CONFERENZA NAZIONALE DI ORGANIZZAZIONE

La prima conferenza nazionale del Partito Socialista ritiene prioritaria l?iniziativa volta a dare piena attuazione all?articolo 49 della Costituzione che prevede il diritto dei cittadini di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
Le forme concrete assunte dai partiti nel nostro paese hanno reso sempre meno effettivo questo diritto trasformandoli in strumenti atti non ad ampliare bensì a limitare la capacità di reale partecipazione dei cittadini.
Lo stesso strumento del finanziamento pubblico, anziché essere utilizzato per favorire l?allargamento degli spazi di democrazia, secondo il dettato costituzionale, ha finito per determinare e consolidare forme di gestione oligarchica delle organizzazioni politiche.
Il Partito Socialista si impegnerà a promuovere in ogni sede tutte le iniziative che puntino alla regolazione della vita interna dei partiti secondo criteri ispirati alla massima trasparenza e democraticità delle decisioni ed opera fin da subito per rendere effettive fin da subito tali regole all?interno della propria organizzazione.
La prima conferenza nazionale del Partito Socialista impegna il Consiglio Nazionale ad approvare in via definitiva lo Statuto nella seduta del 24 gennaio.
La bozza di Statuto elaborata dalla apposita Commissione nominata dal Congresso sarà messa a disposizione degli iscritti a partire dal 19 dicembre.
Sulla base della relazione introduttiva alla Conferenza e degli interventi, lo Statuto dovrà essere ispirato alle seguenti linee di indirizzo:
- Il PS è parte integrante del Partito Socialista europeo e dell?Internazionale socialista.
- La sovranità appartiene agli iscritti che la esercitano secondo modalità democratiche ispirate al riconoscimento di una forte autonomia territoriale, delle pari opportunità, della trasparenza e del ricambio nelle cariche politiche e istituzionali.
- Il modello organizzativo riconoscerà il ruolo autonomo di proposta e di decisione degli organismi regionali e territoriali attraverso la previsione di appositi Statuti regionali.
- L?adesione al partito è individuale attraverso versamento che determini pubblicità e certezza degli elenchi degli iscritti a tutti i livelli.
- Dovranno essere poste in atto tutte le iniziative volte a favorire la più completa informazione e diretta partecipazione degli iscritti alla vita associativa del Partito anche nei periodi non congressuali, attraverso consultazioni e referendum interni su singole questioni, da effettuarsi anche per via telematica. Con le stesse modalità si potranno prevedere forme di verifica dell?attività svolta dai gruppi dirigenti a tutti i livelli.
- Il Partito sollecita e favorisce la collaborazione attiva di cittadini e di gruppi che aderiscono in varie forme alle sue iniziative. A tal fine dovranno essere promossi forum tematici che costituiscano uno strumento utile alla libera discussione e al coinvolgimento dei cittadini nella elaborazione di proposte programmatiche.
- Dovranno essere previsti limiti al numero di mandati (non superiore a tre) sia nelle cariche interne che in quelle pubbliche.

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Cultura & Società

dal giornale "TRENTINO" , 6 dicembre 2008

"La vita è scettica" ci guida nelle buone letture

Parlare con la voce degli altri, con la penna degli altri. Esprimere il proprio pensiero, la propria filosofia di vita attraverso le testimonianze letterarie di grandi scrittori e pensatori, questo è "la vita è scettica", l'ultima opera letteraria di Nicola Zoller, edita dalla Temi di Trento. Un libro raffinato e interessante, scritto pensando agli amici, ma rivolto a tutti gli amanti della lettura, a quelli che sono "alla ricerca di testimonianze per il XXI secolo", come recita il sottotitolo del testo. Non è la prima volta che l'autore si cimenta in un simile lavoro, già nel 1999 era uscito un suo piccolo volume con la stessa impostazione grafica e lo stesso titolo; l'edizione attuale ne amplia gli orizzonti e mette a fuoco gli intenti di chi l'ha scritto, la sua visione del mondo.
Leggendo il testo si scorge il profilo di un uomo con i piedi ben piantati a terra e la mente in continuo movimento. E' l'autore che racconta della vita svelandola attraverso i libri che ha amato. Così capita di leggere sull'amoralità della vita attraverso le parole di Emily Brontë , di quanto ci aspetta dietro l'angolo secondo Shakespeare, delle passioni buone e cattive che fanno parte di ognuno di noi, delle debolezze del vivere e dei dolori dell'uomo attraverso Cechov, Molière, Pirandello, Roth. Brevi testi che si leggono in un attimo, ma che si lasciano alle spalle una traccia su cui vale la pena di meditare. "Anche secondo recentissimi calcoli, la morte ci raggiunge nel 100 % dei casi", dice sornione Zoller utilizzando la penna di Joseph Epstein. Cercare e cercare, errando tra i libri, cita il prologo de "La vita è scettica". Questo è quanto ha fatto l'autore, che prima ha formato il suo pensiero sulle buone letture, e poi ha cercato in esse le conferm e al suo percorso di vita. Un volume piacevole che si consuma a brevi sorsi come il buon vino, un piccolo libro magico che nasconde tra le pagine spazi ampi e profondi, chi lo sfoglia può incontrarvi il profilo di un'intera biblioteca, il percorso bibliografico personale dell'autore. In vendita alla Blulibri di Rovereto e alla libreria Disertori di Trento.

Luisa Pachera




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dall' INTRODUZIONE
a "La vita è scettica", TEMI ed., Trento, 2008


Perché provare a raccontare la vita "senza veli" con una rassegna di libri? Lo ha spiegato Jorge L. Borges: "Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" (in R. Cotroneo, cit.). Precisa ancor più mirabilmente Gaston Bachelard: "Nelle parole si comprende di più di quanto si veda nelle cose" (v. G. Bachelard, in "Passaggi - dialoghi con il buio", MIMESIS, Milano, 2006).
Dunque i libri sono di grande utilità per capire la vita: grazie alla letteratura - argomenta Harold Bloom - giungiamo ad una consapevolezza e a una saggezza che non avremmo mai raggiunto da soli (v. H. Bloom, "Il genio", BUR, Milano, 2004). Anche Tzvetan Todorov afferma: "Amo la letteratura perché mi aiuta a vivere. Siamo tutti fatti di ciò che ci donano gli altri: la letteratura apre all'infinito questa possibilità di interazione con gli altri e ci arricchisce, perciò, infinitamente" (v. T. Todorov, "La letteratura in pericolo", GARZANTI, Milano, 2008). Similmente Alan Bennett dimostra che i libri aiutano a confrontarsi e a dialogare con gli altri: "I libri non sono un passatempo. Parlano di altre vite. Di altri mondi" (v. A. Bennett, "La sovrana lettrice", ADELPHI, Milano, 2007).
Questa rassegna non ha intenti didattici; è stata curata da uno che non fa il "letterato" di professione e che si affida ben volentieri alla battuta di Umberto Eco: "Tutto quello che io penso è già stato stampato"(in sezione cultura del Corriere della Sera, 19 ottobre 2000). Sono quindi andato a cercare frammenti di vita e di pensiero tra tanti autori, citandoli uno ad uno con attenzione. Chiunque potrà ben dire che non ho scritto nulla di nuovo. Ma non era ques ta la mia ambizione, altrimenti avrei seguito il consiglio beffardo di Albert Einstein: "Il segreto della creatività è saper nascondere le tue fonti"(ibidem, 8 agosto 2002).
Le mie fonti invece le ho ben mostrate. Cosa possono aspettarsi dunque i lettori dalla mia ricerca? Lo dico nel congedo finale: con l'assistenza di Dacia Maraini, io - assieme a tutti voi - "aspetto un lupo dai grandi occhi di agnello". Per favore, fatemi davvero compagnia.

Nicola Zoller

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