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Sì, la scuola libera è quella pubblica
25.9.07

n.zoller@trentinoweb.it
INFO SOCIALISTA 25 settembre 2007
a cura della segreteria regionale SDI, per i rapporti con l'azione nazionale dei
socialisti e del centro sinistra
tel. 338-2422592 - fax 0461-944880
Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it www.socialisti.bz.it
Quindicinale - Anno 4°
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Sommario:
o UN LIBRO, per cominciare: Tzvetan Todorov, LO SPIRITO DELL'ILLUMINISMO
o COSTITUENTE SOCIALISTA :IL 5 E 6 OTTOBRE LA CONFERENZA POLITICA E PROGRAMMATICA PER IL PARTITO SOCIALISTA
o SÌ LA SCUOLA LIBERA È LA SCUOLA PUBBLICA – INVITO IN PIAZZA

o memento: PER UN'ETICA LAICA Tra Beppe Grillo e il mite Savater
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UN LIBRO, per cominciare ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges)

o Autore: Tzvetan Todorov
o Titolo: LO SPIRITO DELL'ILLUMINISMO
o Ed. Garzanti, Milano, p. 128, € 11,00
Quale può essere il fondamento intellettuale e morale della nostra società, dopo la morte di Dio e il crollo delle utopie? La nostra identità di uomini moderni si è formata nei decenni che hanno preceduto la rivoluzione francese, grazie a un movimento che ha toccato la filosofia e la politica, le scienze e le arti, il romanzo e l'autobiografia. E' proprio da questa straordinaria esperienza, suggerisce "Lo spirito dell'illuminismo", che dobbiamo ripartire per orientarci dopo le grandi tragedie del XIX e XX secolo, senza precipitare nell'irrazionalismo identitario e fondamentalista.
Da grande storico della cultura, Tzvetan Todorov identifica i cinque termini chiave dell'illuminismo: autonomia, laicità, verità, umanità e universalità, a partire dai quali ricostruisce il progetto del secolo dei lumi. Attraverso il continuo confronto tra passato e presente, Todorov cerca in quell'atteggiamento gli elementi che possono esserci utili oggi, in un'epoca che ci pone nuove sfide. E, in un'esposizione sintetica e brillante, che si muove abilmente tra riflessione filosofica e attualità, sottolinea i legami profondi tra l'illuminismo e l'eredità europea.

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Costituente socialista
Boselli: il 5 e 6 ottobre la conferenza politica e programmatica per il Partito Socialista
Il nuovo soggetto socialista che nascerà dopo il lancio della Costituente socialista terrà il suo congresso nel gennaio 2008. Lo ha annunciato Enrico Boselli intervenendo al battesimo della Costituente socialista nel Lazio. Il primo passo già formalizzato verso il nuovo progetto resta, comunque, l'appuntamento del 5 e 6 ottobre prossimi quando si terrà la conferenza nazionale politica e programmatica a Roma. Da un punto di vista parlamentare, con l'adesione al progetto da parte di Gavino Angius si viene a costituire il gruppo socialista al Senato con 3 componenti: Roberto Barbieri, lo stesso Angius e Accursio Montalbano, che hanno detto sì al nuovo progetto.
Angius: sono qui per iniziare un nuovo percorso
“Sono qui per iniziare un nuovo percorso”. Gavino Angius si è presentato alla manifestazione che ha lanciato nel Lazio la Costituente socialista formalizzando, con un articolato discorso, la sua adesione al progetto che nascerà formalmente ai primi di ottobre con una manifestazione a Roma. "Non si tratta di rispondere al Pd o alla cosa rossa ma ai bisogni degli italiani - ha spiegato il vicepresidente del Senato - bisogna offrire l'immagine di una politica seria che si occupa del bene comune. Non lo sta facendo la cosa rossa, troppo impegnata a distinguersi dal governo di cui pure fanno parte alcuni suoi ministri, non lo sta facendo il Pd".
Secondo Angius, "l'Italia ha bisogno di un governo più solido e di un centrosinistra più unito". Lamentando "debolezza e precarietà del governo", l'ex esponente dei Ds ha criticato anche Beppe Grillo: "sbaglia quando dice che vuole distruggere i partiti, perché non c'è democrazia senza partiti, e sbaglia quando dice che non c'è differenza tra destra e sinistra. Qualche differenza c'è, anche se questo non significa che la sinistra ha sempre ragione e la destra ha sempre torto".
Angius non ha risparmiato critiche nemmeno al Partito democratico: “rischia di destabilizzare il governo, rende meno sicura, fino a delegittimarla, la guida del governo. Il Pd - ha aggiunto - nasce per correnti con un fenomeno unico al mondo: prima le correnti e poi il partito. E poi nasce con le liste bloccate, con il sistema di Calderoli, e infatti si sono scannati fino a notte per i posti in lista”. Il limite del Pd, sempre secondo il senatore, è nei contenuti: “quando si pratica una politica fatua non si danno risposte, al più si generano dubbi”.
Angius ha enfatizzato il ruolo e la responsabilità che attendono la Costituente socialista: “bisogna guardare in faccia il Paese, il più fermo d'Europa dal punto di vista economico e sociale. Io vorrei che noi rappresentassimo l'Italia in cammino, quella che si muove. La nostra ambizione è quella di guidare questa Italia che si muove, la nostra cultura politica non è movimentista né minoritaria”.
Spini: il PD non appartiene al socialismo europeo
“Siamo scesi dal treno che porta al Partito Democratico perché questo non intendeva appartenere al socialismo europeo per le caratteristiche di laicità e di partito della sinistra democratica dello stesso Pse”.
Lo afferma il deputato della Costituente socialista Valdo Spini.
“Con l'appello che abbiamo firmato con Enrico Boselli e Gavino Angius - aggiunge - offriamo oggi la possibilità a chi lo vuole di concorrere a costruire una forza politica che nel contempo stia nel Pse e che sia nuova, perché risulta da una pluralità di apporti”.
“E' quanto ci eravamo impegnati - osserva - a fare al congresso dei Ds, è quanto mi compete fare come presidente del comitato promotore nazionale di Sinistra democratica. Sappiamo molto bene che per essere ascoltati oggi è giusto e necessario affrontare i nodi della riforma della politica. La costituente del socialismo europeo quindi, dovrà proporsi prioritariamente la battaglia per la riforma della politica e in particolare l'abolizione dell'aggancio della retribuzione dei parlamentari a quella dei magistrati. E' questione prioritaria se si vuole che il nostro messaggio socialista europeo possa giungere al paese”.
“A questi punti - conclude Spini - ne va aggiunto un altro e cioè il dimezzamento del governo, essendo quello Prodi il più numeroso della storia della repubblica. Sul piano sociale, ha aggiunto Spini, dobbiamo fare nostri gli impegni del governo Zapatero per la casa ai giovani e contro la precarietà”.
Del Bue: ormai la scelta è fatta
La costituente socialista è una “scelta fatta da cui indietro non si torna”. Lo assicura il segretario nazionale del Nuovo Psi, Mauro Del Bue, in un messaggio inviato a Gavino Angius, Enrico Boselli e Valdo Spini, promotori dell'area che punta a creare un soggetto legato al Pse.
“Invio, a nome mio e del Nuovo Psi, il più sincero augurio di buon lavoro a tutti i presenti riuniti al Massimo D'Azeglio, a sostegno dell'appello per un socialismo europeo in Italia. Non potendo essere presente, per un imprevisto che mi trattiene nel collegio - scrive Del Bue - tengo tuttavia a ribadire il nostro convinto impegno per la Costituente Socialista, quale scelta fatta, da cui indietro non si torna. Ai più dubbiosi vorrei dire che dopo l'ingresso di Angius, Spini, Grillini e altri di derivazione diessina, la costituente non corre il pericolo di assomigliare a una vecchia scampagnata di reduci del Psi, unico rischio che intendiamo con forza evitare. Ad un passo dalla conferenza programmatica, il primo segnale da lanciare è un filo di continuità tra la storia, l'identità e le cose da fare. Perché - conclude Del Bue - non basta avere una splendida storia, un'identità forte e presente in tutta Europa ma occorre avere idee su come trasformare la società adesso”.

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DAI SOCIALISTI UN CHIARO “SI” AL REFERENDUM SULLA SCUOLA
una battaglia democratica, anche se di minoranza e di testimonianza


L’Esecutivo provinciale dei Socialisti democratici italiani (SDI) riunitosi per fissare gli impegni legati alla costituzione entro fine anno di una nuova organizzazione unitaria del Partito del Socialismo europeo anche in Italia e in Trentino, è intervenuto anche sull’imminente referendum sulla scuola che si terrà in Trentino il 30 settembre. I Socialisti chiedono ai cittadini, non solo di andare a votare come è normale in un sistema libero e democratico, ma anche chiaramente di votare SI’. Precisamente un “si” all’abrogazione dell’art. 76 della legge provinciale sulla scuola, per abolire il finanziamento pubblico, sotto qualsiasi forma, alle scuole private, ad esclusione di quelle a cui la Provincia ha affidato la formazione professionale. Non è assolutamente in discussione la libertà di istituire scuole private, ma si tratta di rispettare il principio fissato dalla nostra Costituzione repubblicana la quale all’articolo 33 afferma che tale diritto debba essere esercitato “senza oneri per lo Stato”.
La questione dovrebbe essere tanto chiara per tutti, e invece siamo stati costretti a proporre – assieme alle forze più sensibili sui temi della laicità e della giustizia - questo referendum abrogativo. Sappiamo anche che tra disinformazione e non incentivazione al voto ad opera di strutture potenti, il referendum può essere un’occasione perduta. Ma ciò non avvilisce, anzi rinforza il nostro impegno per una battaglia democratica, anche se di minoranza e di testimonianza. Un testimonianza comunque di alto significato, perché intende difendere con nettezza una norma costituzionale e il principio che i finanziamenti pubblici debbano andare a sostegno della centralità della scuola pubblica, affinché essa possa rendere un servizio sempre più qualificato oltre che gratuito per tutti. La scuola pubblica infatti non dovendo essere un organismo di parte, con preferenze ideologiche o religiose, è l’istituzione che meglio può e deve garantire lo sviluppo più libero e pluralistico dei nostri figli. Ribadiamo che con i soldi pubblici questa è la scuola da finanziare, la quale in quanto pubblica è per la Costituzione “aperta a tutti” e gratuita, potendo quindi dare applicazione anche all’articolo 34 secondo cui “i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.
Per queste ragioni, per il rispetto che dobbiamo alla Costituzione ed ai menzionati principi di imparzialità e giustizia, lo SDI invita tutte le elettrici e gli elettori trentini a votare SI’ al referendum del 30 settembre.


Esecutivo provinciale S.D.I. del Trentino


INVITO
LA SCUOLA PUBBLICA IN PIAZZA
Giovedì 27 settembre
alle 18 in piazza Garzetti
FESTA CONCLUSIVA DELLA CAMPAGNA REFERENDARIA PER IL

ORGANIZZANO: CGIL, COMUNISTI ITALIANI, RIFONDAZIONE COMUNISTA, SDI,
SINISTRA DEMOCRATICA, UIL
Mr T & the Guitar
(blues-rock)
Il 30 settembre vota e fai votare
Ultimo appuntamento della campagna referendaria, per trovarci e ribadire l’importanza
di questo referendum, di andare a votare e di votare Sì. Un momento per ringraziare
chi ha partecipato alla mobilitazione e coloro che hanno fi rmato (oltre 13000 firme !),
rendendo possibile questa consultazione.
Aperitivo e musica:

la scuola libera è
la scuola pubblica


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Memento
PER UN'ETICA LAICA
Tra Beppe Grillo e il mite Savater

- cerchiamo di "non passare la vita nell'odio e nella paura"

A proposito delle performances di Grillo c'è chi
gli ha lanciato un intrigante sberleffo come quello del suo
'collega' Daniele Luttazzi: "Scegli, Beppe. Magari nascesse
il tuo partito. I tuoi spettacoli diventerebbero davvero dei
comizi e nessuno dovrebbe pagare il biglietto!". Al
sottoscritto invece è ritornato alla mente un libro di
Fernando Savater, con un commento che in breve proverei a
proporre,
perché può contenere qualche risposta ai problemi
risollevati da Grillo. In questo libro Savater, filosofo
iberico, parla a suo figlio del bene e del male, con
passione e insieme con humour. Così viene presentato
"Etica per un figlio", un saggio che propone - come ricorda
Gianni Vattimo - un’etica laica, senza sussulti e senza miti.
L’etica non
è un’arma da lancio né una munizione per sparare
cannonate sul prossimo e colpirlo nella stima di sé
stesso. E ancor meno sul prossimo in generale, come se gli
esseri umani fossero fatti in serie come le ciambelle.
L’etica serve soltanto a tentare di migliorare sé
stessi, non a fare una predica di belle parole al vicino, e
l’unica cosa che l’etica sa per certo è che il vicino,
tu, io e tutti gli altri, siamo fatti artigianalmente , uno
per uno, con amorevole diversificazione.
Ecco i consigli di Savater
Al proprio figliolo: non stare a sentire quelli che ti dicono
che il mondo è politicamente invivibile, che va sempre
peggio, che nessuno può vivere bene in condizioni tanto
ingiuste, violente e aberranti come quelle del presente; le
stesse cose le hanno dette in tutte le epoche e a ragione,
perché le società umane non sono mai state
‘dell’altro mondo’, come si suol dire, sono sempre
state di questo mondo e perciò piene di difetti, di abusi,
di delitti; però in tutte le epoche ci sono state persone
capaci di vivere bene o perlomeno impegnate a tentare di
vivere bene. Nessun sistema politico - aggiunge Savater -
è così cattivo che in esso non vi possa essere nulla di
buono: per avverse che siano le circostanze, la
responsabilità finale dei propri atti ce l’ha ognuno di
noi e il resto sono alibi. Allo stesso modo, nasconde la
testa sotto la sabbia chi sogna un sistema politico perfetto
(‘utopia’, lo chiamano di solito) in cui tutti quanti
sarebbero ‘automaticamente’ buoni perché le
circostanze non permettono di fare il male. Purtroppo il
male sarà sempre alla portata di chi ‘voglia’ il male,
ma per quanto male vi sia in giro vi sarà sempre del bene
per chi ‘voglia’ il bene.
“Addio, amico lettore, cerca di non passare la vita
nell’odio e nella paura”: così, con queste parole di
Stendhal, ci saluta il nostro moderno mèntore, il
professore di etica Fernando Savater, che ha parlato ad un figlio perché anche noi potessimo intendere.

Nicola Zoller

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Preghiamo gentilmente i nostri lettori di scrivere una e-mail al mittente con il semplice oggetto "CANCELLAMI" se le nostre "info" risultano indesiderate. Grazie per la cortese paziente attenzione.




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